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Regione Piemonte: approvata legge Finanziaria 2014

All'unanimità dei votanti l'Assemblea legislativa ha approvato il disegno di legge Finanziaria 2014, nel corso della seduta pomeridiana del 31 gennaio, che prosegue con l'esame del bilancio di previsione per completare la manovra finanziaria 2014 alla scadenza dell'esercizio provvisorio.

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Regione Piemonte: approvata legge Finanziaria 2014
Approvata anche una mozione collegata per agevolare il trasferimento delle funzioni dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari, recentemente abrogata, all'Istituto di ricerche economiche e sociali del Piemonte.
Il documento approvato è stato presentato nell'intento - dichiarato dall'Esecutivo rappresentato dal vicepresidente Gilberto Pichetto - di perseguire l'equilibrio economico sulle partite ordinarie per non creare ulteriori disavanzi, intervenendo sostanzialmente solo nelle situazioni indifferibili urgenti.
L'esame in Aula dell'articolato, iniziato il 28 gennaio, proseguito nella seduta del 30, si è concluso oggi con ulteriori aggiustamenti di merito. In particolare si tratta degli emendamenti - approvati all'unanimità - per garantire le quote di cofinanziamento regionale (poco più di 186 mila euro) a carico del Piano di sviluppo rurale (2014-2020) utile a garantire oltre 900 mila euro di fondi europei (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e statali per l'erogazione delle somme per gli investimenti in agricoltura, con un aumento del 12% rispetto al periodo precedente di programmazione.
In materia di politiche socio-sanitarie, dopo accese discussioni, sono stati respinti gli emendamenti dell'opposizione che intendevano delimitare le risorse disponibili per riportare i 41 milioni considerati extra lea all'interno della sanità. L'assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, ha spiegato che il livello delle prestazioni socioassistenziali previsto rimane quasi inalterato (46 milioni di euro rispetto a 44): si sarebbe trattato - quindi - solo di una classificazione più corretta alla luce dell'interpretazione del Dpcm sui Lea del 2001 per non incorrere in possibili censure ministeriali.
Sono state anche garantite, con un emendamento condiviso, facilitazioni per la richiesta dei contributi nell'ambito della cultura e una modifica delle procedure per il riscatto dei contributi versati per i vitalizi dei consiglieri.
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