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LegalNews: Contrassegno assicurazione: viene meno l’obbligo di esporlo - 19 Ottobre 2015 - 08:00

Tra le novità introdotte con il c.d. D.L. liberalizzazioni (n. 1/2012, conv. in L. n. 27/2012), segnaliamo l’eliminazione della obbligatorietà dell’esposizione del contrassegno assicurativo sulla propria auto a far data dal 18 ottobre 2015.

LegalNews: Assicurazione: come acquisire la classe di merito del familiare? - 16 Marzo 2015 - 08:00

Come si può sfruttare la c.d. “Legge Bersani” per risparmiare sulla polizza assicurativa da stipulare per un veicolo appena acquistato? Vediamolo assieme.

Vertenza Rc Auto: carrozzieri Vco a Roma - 21 Gennaio 2014 - 11:24

C’erano anche i carrozzieri del Vco, insieme ai parlamentari di tutti i gruppi politici, che hanno partecipato alla manifestazione contro alcune norme della riforma Rc Auto previste dal Decreto ‘Destinazione Italia’

Le Iene, e i sindaci contro le slot VIDEOSPOT - 20 Maggio 2013 - 09:41

Prima fu Verbania, che limitando gli orari dei locali delle slot subì una pesante multa. Ora molti sindaci di città importanti si uniscono con la trasmissione "Le Iene", in un video spot contro il gioco d'azzardo.

Resoconto Consiglio Comunale - 25 Aprile 2013 - 10:22

Verbania approva il consuntivo 2012. Nella serata in cui s’è discusso delle dimissioni del sindaco, tuttora giacenti.

Resoconto Consiglio Comunale - 20 Dicembre 2012 - 10:32

Pubblichiamo il resoconto del Consiglio Comunale di Verbania di lunedi 17 dicembre 2012, ultimo consiglio comunale dell'anno.

Carrozzieri rientrato allarme - 22 Febbraio 2012 - 16:55

Respiro di sollievo per i carrozzieri di Vco e Novara, dopo la lettera di protesta sulla norma che prevedeva una penalizzazione economica a chi sceglieva un officina diversa da quella indicata dall'assicurazione. Oggi il Senato ha stralciato il comma incriminato.
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Interpellanza situazione azionisti Veneto Banca - 19 Dicembre 2016 - 13:24

Re: Re: Re: Che il sindaco faccia il sindaco...
Ciao Maurilio Giusta la tua proposta di una class action locale, ma purtroppo la politica si è dimenticata da decenni di tutelare veramente i cittadini a discapito del capitale. L’azione collettiva, prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo, a cinque anni dalla sua entrata in vigore ha messo in evidenza l’inadeguatezza della tutela risarcitoria di Patrizia De Rubertis | 6 maggio 2015 Ogni volta che in Italia accade un fatto che coinvolge migliaia di consumatori si sente richiedere a gran voce la class action. Si tratta dell’azione collettiva prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo ed entrata in vigore nel 2010 che consente di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini danneggiati dalla stessa azienda (esclusa la Pubblica amministrazione) in una situazione omogenea. In altre parole, nel caso in cui più persone abbiano subito gli stessi danni derivanti per esempio da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, un solo giudice può condannare l’impresa al risarcimento di massa dei danni. Ultimo caso, in ordine di tempo, è l’annuncio di una class action per tutti i pensionati danneggiati dallo stop delle rivalutazioni deciso nel 2011 dal governo Monti e bocciato dalla sentenza della Consulta. Poi c’è il governatore della Lombardia Roberto Maroni che sta preparando un’azione regionale contro i black bloc per risarcire i milanesi che hanno subito danni durante la manifestazione No Expo. Ma recente è anche la class action promossa da Altroconsumo contro Fca sui consumi auto che a luglio arriverà in tribunale a Torino. Cosa succede, però, dopo che viene dato l’annuncio? Praticamente nulla. A cinque anni dal varo della class action italiana, con un iter a dir poco controverso (introdotta con la legge Finanziaria del 2008 è stata modificata solo nel 2012 con il decreto liberalizzazioni, facendo così sfumare la possibilità di farla utilizzare ai risparmiatori coinvolti nei crac finanziari Parmalat, Cirio e Argentina), questo strumento si è rivelato inefficace e inadeguato, aumentando le difficoltà di accesso per i consumatori. E a dire che non funziona sono i numeri: ad oggi, l’unica azione collettiva vinta è quella del 2013 promossa dall’Unione Nazionale Consumatori contro il tour operator Wecantour. Il Tribunale di Napoli ha infatti riconosciuto il risarcimento del danno da vacanza rovinata a un gruppo di turisti in viaggio a Zanzibar che, pur avendo pagato profumatamente per alloggiare in un lussuoso resort, si sono poi ritrovati in un cantiere. Altri dati è però impossibile reperirli, perché lo stesso ministero della Giustizia a ilfattoquotidiano.it ha risposto che “non ci sono statistiche sull’argomento, siamo in attesa che la materia venga recepita dai registri informatizzati per poter procedere con una rilevazione”. Molti del resto i motivi che rendono la class action un’arma spuntata. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/06/class-action-linefficace-strumento-per-la-tutela-dei-diritti-dei-consumatori-italiani/1657639/

BringHome: navetta per tornare a casa in sicurezza - 29 Luglio 2015 - 19:04

Il vero messaggio
Premetto che il discorso mi appare molto articolato. Mi sembra comunque che il vero messaggio lanciato dall'Amministrazione di Cannobio, alla luce pure dell'altro articolo "Summer City Bus corse straordinarie tra Verbania e Cannobio", ragazzi venite a Cannobio a divertivi e ritornate a Verbania a dormire. Tantissimi complimenti per la loro politica turistica! La navetta è una buon servizio. Mantra l'Italia c'è il DESERTO nei servizi di trasporto notturni all'estero già da decenni ci sono navette e una miriade di taxi all'uscita dei vari locali pubblici. All'estero hanno praticato quella liberalizzazioni del servizio taxi che in Italia non sono riusciti ad attuare grazie alle prepotenze dei bulli tassisti nostrani. Tali servizi però li porrei economicamente a carico degli utilizzatori o magari dei locali interessati.

Sequestrati 28mila prodotti senza marchio di sicurezza - 18 Luglio 2015 - 13:06

Condivido
Condivido certo,ma.... siamo in Italia. Tutta questa roba entra illegalmente nei container: basta informarsi un po' per sapere come vanno le cose, ad esempio, nei porti di Napoli o Gioia Tauro, praticamente in mano alla mala vita.Quando poi avvengono controlli ( rarissimi, perchè il personale è scarso e sempre meno motivato da i provvedimenti governativi di tagli e risorse per le forze di polizia) e sequestri, si apre la strada dell'iper garantismo tutto e solo italico, laddove un sequestro prima di diventare confisca, con dei buoni avvocati, finisce per essere revocato o spostato alle calende greche. E sta gentaglia di soldi da spendere per assoldare avvocati ne ha un fracco. Morale? cambiare la testa a certi politci sulle frontiere aperte, sull'accoglienza, su certe liberalizzazioni, su provvedimenti di depenalizzazione e su tanto altro.
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