Torna la rassegna organizzata dalla Biblioteca Civica Ceretti e dal Comune di Verbania con la collaborazione dell’Associazione 21 Marzo, giunta alla sua nona edizione.
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Questo è giugno, il mese del solstizio di estate, con i prodromi della calura del solleone di luglio ed agosto, che ci porterà a trascorrere ore al lago, al mare, o in riva ad un fiume, per poterci rinfrescare e ristabilire un equilibrio fisico che ci permetta anche di osservare e registrare i fenomeni celesti anche durante il giorno, come quelli relativi al nostro amico Sole.
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C'è ancora tempo per poter contemplare la nebulosa M42 situata al centro di Orione, una delle più appariscenti e misteriose costellazioni celesti della Via Lattea, la nostra galassia.
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La pandemia Covid-19, che ormai da quasi un anno imperversa in tutto il mondo, ci obbliga a restare chiusi nelle nostre dimore per evitare il relativo contagio. Ma anche solo dal proprio balcone o giardino, chi può osservare il cielo, ed in orari più comodi di quelli serali, con un apposito filtro, ha l’opportunità di vedere il sole che ha ripreso la sua attività, dopo un ritardo di alcuni anni rispetto al previsto.
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Quando si parla del cosmo e dei suoi infiniti fenomeni, si trattano argomenti di passate e future missioni astronomiche, che svelano le loro molteplicità, accrescendo ogni giorno di più la conoscenza dell’universo.
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La calda estate del 2020 e' al termine e, dopo aver sofferto temperature ormai africane, ci accingiamo a raccogliere i risultati delle nostre contemplazioni celesti di questi ultimi mesi, che pur se sofferti per la infinita pandemia del Covid-19, ci hanno donato anche fenomeni cosmici inaspettati ed indimenticabili.
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Quasi per dimenticare la lunga ed ancora serpeggiante pandemia del coronavirus, ci apprestiamo ad alzare lo sguardo al cielo notturno, sia per godere delle ore più fresche, che per ricontemplare lo spettacolo dell'universo, che ogni stagione muta con la rotazione della terra ed il suo infinito viaggio attorno al sole.
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In attesa di riuscire ad intercettare e registrare eventuali immagini della cometa Swan, l'occhio di qualsiasi osservatore del cielo, sia esperto che novizio, corre a cercare nell'immensità della volta celeste i diversi asterismi che possano concedergli il piacere della contemplazione astronomica.
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Quasi senza accorgerci, siamo giunti al mese in cui la natura si ridesta dopo la stagione invernale, nelle settimane rese ancor più lunghe dalla pandemia che ci ha sorpresi come uno tsunami patologico, costringendoci ad un isolamento sociale senza precedenti e temo con scadenza lontana.
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Sono mesi di Covid-19, epidemia virale denominata anche Coronavirus, e la sua diffusione rapida, silente, inizialmente asintomatica, ma molto pericolosa e spesso mortale, ci costringono a stare chiusi in casa, e ad evitare contatti con le altre persone, e sta rappresentando il motivo di ripensamenti, di analisi del valore dell'esistenza, e del ritorno ad antiche abitudini.
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Siamo giunti al mese dell'equinozio di primavera, e forse per un sentore superstizioso proveniente dal fatto che febbraio quest'anno era bisestile, e quindi presumibilmente magico, proprio in questo inizio 2020 stanno accadendo fenomeni e fatti molto preoccupanti.
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E' doveroso che io presenti ai lettori un autore di orologi solari, detti anche meridiane solari, che progetta e realizza ormai da oltre vent'anni nel territorio della provincia del VCO.
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Il campo infinito delle scoperte astronomiche ci dona ancora una volta un fenomeno a prima vista simile a numerosi già avvenuti, come nel caso di comete che ogni anno transitano nel sistema solare.
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Siamo al centro di un autunno che ora ci permette di avere a disposizione un maggior numero di ore di oscurità, per contemplare più a lungo i fenomeni celesti.
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Da alcuni mesi Mauro Diluca, facente parte dell'associazione Gruppo Nati Per Leggere di Mergozzo, mi aveva invitato a programmare una serata dedicata all'astronomia osservativa, ed il sito prescelto era Bracchio, un ridente paese situato sulle alture di Mergozzo, cittadina considerata uno degli ingressi della val d'Ossola, e posta su una riva dell'omonimo lago.
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Siamo nel pieno dell'estate, e ricorre il cinquantesimo anniversario della conquista della luna, con il primo sbarco selenita di due astronauti americani, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, e di seguito altre 5 missioni spaziali portarono ancora uomini sulla Luna sino al 1972, dopodichè non sono state più spedizioni verso il nostro satellite naturale.
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Molto recentemente i mass media hanno diffuso la notizia che dopo diversi decenni in cui si era solo ipotizzato l'esistenza dei cosiddetti Buchi Neri, finalmente con l'ausilio di potenti telescopi, è stato ripreso “fotograficametne“ un buco nero.
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Trascorsi i mesi in cui abbiamo avuto la fortuna di poter osservare e fotografare il transito celeste di due comete, la Wirtanen, che ritornerà tra 5,44 anni, e la Iwamoto che invece non rivedremo mai più, sapendo che prima di quest'anno, era stata avvistata nel 648 D.C., e che ripasserà solo nel 3390 D.C.
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Abbiamo iniziato da poco il 2019 con notizie ed esperienze celesti a dir poco esaltanti, e forse per il nostro impegno a seguire i fenomeni che l'universo ci offre, il cielo ci dona ancora novità eclatanti , come quella del transito di una nuova cometa scoperta dall'astrofilo giapponese Masayuki Iwamoto la notte del 18 dicembre 2018.
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Dopo una sofferta ed attesa sua comparsa, finalmente nelle prime sere di dicembre abbiamo avuto il celeste piacere di poter rintracciare l'astro che da diversi mesi è stata chiamata la cometa di Natale (46P/Wirtanen).
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