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giardini - nei commenti

Club Forza Silvio: una proposta per il CEM - 16 Dicembre 2014 - 13:34

Perchè no?
Premessa a scanso di equivoci: non entro nel merito delle idee "politiche" dei Club Forza Silvio. Vero, scrivere genericamente di un museo senza dettagliarne il contenuto è leggermente vago. Scrivere invece che un museo non porterà flusso turistico è invece assurdo. Quale strana equazione sta alla base del concetto tutto verbanese di "turismo"? Ci sono luoghi italiani, europei e mondiali che vivono (letteralmente) di musei, chiese, pinacoteche, mostre, giardini (servono esempi?) così come -gli stessi luoghi o altri- vivono di spiagge, teatri, artigianato e paesaggi. Perchè preferire gli uni o gli altri? Il turismo, volenti o nolenti, è anche Cultura. Con buona pace di chi ama solo tutto ciò che non preveda l'utilizzo del cervello.

Biganzolo: rifiuti rimossi e ricomparsi... - 15 Dicembre 2014 - 14:26

E va beh, allora ?
Lupus, è vero quello che scrivi, ma è anche giusto ed umano mettere le telecamere lo stesso, perchè altrimenti tra poco troveremo i rifiuti nei giardini o cortili di casa nostra. Quindi mano a fotocamere, telecamere e bastoni.........

NCD e Comunità.vb: "No alla chiusura dei Dea" - 8 Novembre 2014 - 17:36

Cosa ha buttato via il VCO
Per guardare un po' al di la del nostro naso, estrapolato dal sito "architetturasostenibile.it", e per sapere cosa il VCO ha buttato via: "Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di “recuperare una visione umanistica dell’ospedale”. Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca(a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l’architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l’evoluzione e l’avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la “visione umanistica”. Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l’idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d’animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell’edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: • Umanizzazione: lo spazio e l’ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. • Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. • Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. • Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all’ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico–costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. • Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico–scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. • Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l’aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità".

Villa Taranto il giardino più bello del mondo - 30 Settembre 2014 - 07:52

Isola Bella
Villa Taranto è indubbiamente bella e interessante dal punto di vista della varietà botanica ma affermare che siano i più belli del mondo mi sembra palesemente sbagliato. Non andiamo molto lontano ma i giardini dell'ISOLA BELLA sono molto più belli.

Villa Taranto il giardino più bello del mondo - 28 Settembre 2014 - 19:38

Proprio i giardini
Mi riferivo proprio ai giardini annessi alla Reghia che sono grandiosi e meravigliosi.

Villa Taranto il giardino più bello del mondo - 28 Settembre 2014 - 18:57

e se lo dico io...
I giardini, non la reggia! !!! E' meraviglioso!!!!! Ora vediamo se chi ci governa saprà far tesoro di questa fantastica pubblicità.

Panorama d'Italia: si è conclusa con Chiambretti e Signorini - 28 Settembre 2014 - 16:48

ri-mah(!)
Ma è possibile che si debba essere sempre negativi e/o sospettosi su tutto? Da una parte di questo blog non si pensa che Villa Taranto possa competere con i migliori giardini del mondo, qui che ci vogliano fare il solito lavaggio del cervello... Penso anche che se uno è abbastanza intelligente non si farà condizionare, se è abbastanza stupido non metterà in relazione gli avvenimenti; andiamo avanti, per favore. (Sempre nell'ottica che se non si offende o si scrivano menzogne, uno può dire quel che vuole, questo è ovvio)

Lega Nord su sanità e punto nascite - 21 Settembre 2014 - 22:16

La sanità del futuro
Eppure ci sarebbe la possibilità di evolvere anche in campo sanitario. Vi allego un estratto del progetto di Renzo Piano dell'ospedale del futuro. intanto che noi litighiamo per il nostro pollaio, altri volano alto. Buona lettura. RENZO PIANO: LA VISIONE SULLA TIPOLOGIA OSPEDALIERA E CRITERI D'INTERVENTO SOSTENIBILI Un'analisi tipologica. Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di "recuperare una visione umanistica dell'ospedale". Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca (a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l'architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l'evoluzione e l'avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la "visione umanistica". Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l'idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d'animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell'edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: Umanizzazione: lo spazio e l'ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all'ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico-scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l'aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità.

Panorama d'Italia arriva a Verbania - 18 Settembre 2014 - 23:38

occasione persa
Avete visto il programma? A Sgarbi anzichè fargli valorizzare e parlare di qualche bellezza di Verbania, lo portano a fare la sua conferenza a Varallo al Sacro Monte. Va be che il Museo del Paesaggio è inagibile e che a Villa Giulia vi è Editoria dei giardini, ma possibile che non vi fosse un altro monumento da visitare? Villa S. Remigio? Villa Taranto? E a noi ci mandano Chiamparino... preparate almeno delle domande di fuoco....

Fontana San Vittore intasata - FOTO - 13 Settembre 2014 - 13:26

fontana di S:Vittore
Lo scoro anno ero con il mio nipotino ai giardini della fontana. Un gruppo di ragazzini strappava l erba del prato e la buttava nella fontana per chiudere lo scarico. L" acquaandava verso la chiesa di S. Vittore. Tutto questo sotto gli occhi di giovani madri che tranquillamente lasciavano fare: Io , che son vecchia, mi sono alzata e sono andata a pulire lo scarico: Questa è l'educazione che ricevono i bambini.

M5S torna sul porto turistico - 10 Settembre 2014 - 19:14

un disastro annunciato ed evitabile, ecco le prove
Porto turistico di Villa Taranto, un disastro annunciato ma..evitabile. A Verbania, c'è un problema sotto gli occhi di tutti, qualcosa che non può essere ignorato, nonostante l'assordante silenzio con il quale la vicenda viene trattata . Al turista che giunge in città, accanto al parcheggio antistante i giardini di Villa Taranto, si offre uno spettacolo di devastazione e abbandono, tra pontili semi affondati, cataste di detriti e spazzatura. Stiamo parlando di quello che resta del porto turistico. Un disastro che affonda le sue radici non solo nell'infausta notte tra il 10 e l'11 ottobre 2013, quando il temibile vento di Marenca, con raffiche a quasi quaranta nodi ha dato "il colpo di grazia" ad una struttura già pesantemente provata da precedenti eventi atmosferici, ma, appunto, nella sua pluriennale storia, risalente al 2000. Si potrebbe parlare quindi della scelta del sito, a detta di tutti i residenti inadatto alla costruzione del porto, proprio perché esposto alla furia distruttiva del vento da Nord Est, si potrebbe parlare del fondale melmoso e profondissimo (35- 40 metri) su cui è estremamente difficoltoso ancorare i pontili galleggianti, si potrebbe parlare di un contratto di concessione con un canone ridicolmente basso (al limite dell'esposto alla Corte dei Conti per danno erariale), oppure ancora, dei lavori di miglioramento dell'area portuale pattuiti sul contratto e solo in minima parte realizzati dal concessionario, delle carenze nella manutenzione, ma sarebbe una storia troppo lunga. Occorre invece che la cittadinanza sappia che lo scempio del porto poteva essere evitato, che i milioni di euro che verranno spesi per rimediare al disastro, che gli ulteriori soldi (altri milioni) che verranno spesi per risarcire i proprietari delle barche affondate, avrebbero potuto essere risparmiati. Dalla lettura dei documenti contrattuali, dalle relazioni indipendenti di prestigiose Università, dalla consultazione delle ordinanze disattese, si comprende come, già a marzo 2013, cinque mesi prima del disastro, i pontili dovevano essere sgombrati per il palese ammaloramento delle opere galleggianti. Perché non si è attuata l'ordinanza, perché il concessionario, come se nulla fosse, ha continuato a farsi pagare i diritti di ormeggio dagli ignari proprietari delle barche? Ma, soprattutto, perché il Comune " ..ordina sgombero e divieto di approdo, ormeggio e accesso da terra ai pontili*** .."del porto e poi non si preoccupa di controllare se la disposizione e' stata eseguita? (***Vedi Ord. N DST/DEM/34/2013 del 08/03/2013) A questo punto è opportuno dire che tutto quanto scritto in questa sede non è frutto di considerazioni personali, ma scaturisce dalla semplice lettura dei documenti a disposizione di ogni cittadino tramite una semplice richiesta di accesso agli atti pubblici. Questo per mettere in evidenza che la vicenda del porto è sotto gli occhi di tutti, cittadini e amministratori, da molto tempo. Come al solito però c'è voluto un disastro, fortunatamente senza morti e feriti, perché se ne parlasse. A questo proposito bisogna riconoscere che l'unica voce a chiedere con forza che venga fatta chiarezza in materia, e' stata quello del Movimento 5 Stelle, con un'interpellanza in Consiglio Comunale, alla quale è stato risposto, tra l'altro, che l'ordinanza in questione non vieta nulla, facendo sorgere il legittimo dubbio che gli attuali amministratori si siano presi almeno il disturbo di leggerla, visto che il divieto è evidenziato addirittura in grassetto nel testo originale!! Concludendo, la vicenda, pur nella sua complessità, solleva parecchi interrogativi a cui l'attuale Sindaco e la sua squadra, che per la verità ereditano problematiche nate molto tempo fa, devono dare risposte. Risposte, tuttavia, che non possono non tenere conto di come un bene pubblico, una potenziale fonte di ricchezza e lavoro per il nostro territorio, sia stata gestita in passato e se, sopratutto, chi l'ha gestita sia ancora meritevole di proseguire il rapporto di concessione, se merita ancora la fiducia dell

"Aiutatemi devo operare mia figlia" arrestato - 17 Agosto 2014 - 15:41

tornare a casa? no non devono venire
le nostre aziende del nord devono finirla di produrre armi per venderle poi a certi governi compiacenti Africani.. le nostre aziende chiuderanno.. fa niente.. ma almeno ci ranno meno persone che scappano dalla guerra.. vietare all 'ENI di sfruttare il petrolio del delta del Niger e lasciare il petrolio in mano ai Nigeriani... benzina e gasolio costeranno di più ,ma almeno ci saranno meno persone che scapperanno dalla fame.. vietare alle nostri multinazionali del pesce surgelato di andare a pescare davanti alle coste del Senegal (dove hanno una concessione esclusiva) e lasciare pescare i pescatori del luogo a cui è vietato.. certe aziende in Italia chiuderebbero e ci sarebbero meno senegalesi.. divieto dello sfruttamento delle miniere in Ciad , in Angola e pagamento delle materie prime a prezzo di mercato .. divieto di vendere prodotti agricoli a prezzi più bassi ,delle grandi aziende europee (che hanno sovvenzioni dalla UE) , dei paesi nordafricani... un po di lavoratori in meno in Italia, ma almeno meno immigrazione, divieto di esportare i nostri rifiuti tossici nei paesi africani.. i rifiuti nocivi che produciamo devono rimanere nei nostri giardini (magari in quello di Lupus o di Furlan) e da parte dei paesi stranieri rimandare a casa tutti i milioni di italiani che dal 1900 (dunque seconde ,terze e quarte generazioni) sono emigrati nei loro paesi dove spesso hanno non solo lavorato onestamente, ma rubato, ucciso stuprato e spacciato droga e commesso atti di pedofilia (nei paesi del sud-est asiatico e Brasile)

Frontalieri al lavoro in aliscafo? - 7 Agosto 2014 - 14:55

Non è uno scherzo.
Gli aliscafi (sono 3: Freccia dei giardini, Enrico Fermi e Lord Byron) possono portare 180 passeggeri ad una velocità di oltre 60 km/h. Comunque sia chiaro che i frontalieri non saliranno gratis, bensì sarà pensato per loro un abbonamento (magari con un accordo con i trasporti svizzeri). Il servizio verrà pagato dalla Navigazione Laghi (cioè lo Stato Italiano e quindi noi) con un contributo dal Comune di Verbania). Comunque c'è un buon numero di persone che lo richiede, perchè poi non usufruirne?.

"Lavori sul lungofiume, quali i veri motivi dello stop?" - 31 Luglio 2014 - 18:04

xactarus
Sono stati stanziati, se ricordo bene, 15.000,00 euro per la sistemazione della "sponda" del fiume da parte della regione, l'intero argine, cioè tutto il verde in cui erano sistemati i giardini poi in parte cacciati con minacce di provvedimenti e in parte ancora esistenti (anche qui un mistero tutto italiano anzi demaniale), non vedo come i pescatori possano avere delle responsabilità sulla costruzione dell'argine (?????) nulla hanno a che vedere e se la memoria non mi tradisce, in bilancio la parte alta del san Bernardino è indicata una somma per un successivo intervento. La priorità è stata data a quel pezzo dell'argine che sicuramente era ed è in una situazione migliore dell'altro, non dimentichiamo l'uso previsto, una pista ciclabile anomala e che termina ancora una volta alla fine della strada. Un ultima considerazione, visto che verranno tolti dei posti macchina, mi domando, sopra tutto al sabato, fino a dove vedremo macchine posteggiate, sempre a penalizzare l'altra parte dell'argine.

Suna, tuffi e vandalismo? - 19 Luglio 2014 - 09:24

Tuffi e vandalismo
Condivido a pieno il commento di Roby, signori questo è il nostro biglietto da visita, tutti sanno che è un paese di m...a, dove ai ranghi superiori è concesso rubare (politica e tutto quanto ad essa è annesso), che qui tutti possono fare quello che gli pare, specie se poi arrivano dall'estero. Torno ora invece al tema in questione: certo non è bello invadere e rovinare le cose altrui, qualcuno sopra ha detto, "lasciamo vivere ai ragazzi la loro gioventù, anche noi da ragazzi rubavamo i baldacan per sparare con le cerebottane, saltavamo i muretti; e aggiungo, entravamo di nascosto nei giardini a prendere ciliegie e prugne (cose che regolarmente da ragazzo ho fatto anch'io), manca però un passaggio, erano cose da ragazzi ma sbagliate perché danneggiavano qualcun'altro; quindi non può passare il messaggio: lasciamo fare ai giovani di tutto e di più, giusto o sbagliato che sia, ci deve essere una regola! Un altro aspetto della segnalazione è legato invece alla sicurezza, tuffarsi dai pontili, non solo è vietato per legge ma è estremamente pericoloso, dal barcone poi lo è ancora di più non essendo concepito per questo genere di attività, insomma non è un trampolino. Concludo affermando che la signora che scrive di questo fatto dovrebbe fare una vera e propria segnalazione alle autorità competenti in materia (polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale o guardia costiera), in modo tale che intervengano per far cessare queste bravate pericolose; sapete, è vero che qualcuno per questo gesto si arrabbierà, ma continuerà a sorridere, se tutti invece lasciano la cosa al fato, ci potrebbero essere qualche genitore che invece piangerà per tutta la vita; cari miei, al di là dell'aspetto puramente materiale della cosa, non dimentichiamoci della sicurezza, perchè vedete, la giovane età di questi ragazzi, com'era anche per noi, non gli da modo di vedere il pericolo, quindi noi che lo vediamo, aiutiamoli!

Comuni Ricicloni: Verbania premiata a Roma - 11 Luglio 2014 - 10:38

lady
Ciao lady,certo senza nessuna polemica ma anche per sdrammatizzare. Non so se hai ragione , teoricamente stesso numero di persone dovrebbero produrre uguale spazzatura ma è anche vero che spazi più ampi ,giardini ,terrazzi e balconi contengono più oggetti e quindi più rifiuti. E la tassa sulla casa......sai io credo che chi possiede e consuma di più debba pagare in proprorzione. Magari se tutti paghiamo ...tutti paghiamo un po di meno! Si dovrebbe fare di più per combattere l'evasione ma in questo paese la cultura del furbetto che se riesce a fregare lo stato ....è ancora preponderante! Ti auguro una buona giornata e al prossimo scambio di opinioni

Cristina su Villa San Remigio: "Zone d'ombra" - 20 Giugno 2014 - 22:33

rispondo a lady oscar
La nostra zona è molto frequentata da turisti.. sul sito del distretto laghi ci sono i dati sulle presenze registrate nelle strutture ricettive, ma non sono conteggiati tutti quei turisti che passano senza alloggiare qui ..ad esempio da Laveno o dal confine svizzero... quelli registrati erano circa 3 milioni e anche se non tutti visitano giardini penso sia corretto parlare in termini di migliaia...

Marchionini su chiusura Villa San Remigio - 23 Febbraio 2014 - 21:17

qualcosa mi sfugge...
Villa San Remigio, a parte rarissimi appuntamenti, non era aperta al pubblico, a fini turisti, da anni (a forse addirittura non lo è mai stata). 8 anni fa (Giunta Bresso?) volevo accompagnare amici a visitarla. Al citofono mi è stato detto: "la villa non è visitabile." Allora io "intendevo i giardini..." replica "neanche i giardini!". Informarsi please prima di attribuire responsabilità a caso....

CEM: guerra tra Villadossola e Verbania - 6 Ottobre 2013 - 00:16

suggerimento
prima di tutto un applauso al sindaco di Villadossola e poi un suggerimento.. quel materiale potrebbe essere messo nei giardini e nelle case degli ex assessori della giunta Zacchera (ex sindaco compreso) e degli ex consiglieri di maggioranza che hanno approvato questo progetto assurdo
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