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mario - nei commenti

Fronte Nazionale: chiede modifiche ai lavori lungolago Pallanza - 9 Aprile 2018 - 11:42

Lavori lungo lago Pallanza
Non conosco i redattori della lettera aperta per i lavori del lungo lago a Pallanza. Non conosco nemmeno se vi sono eventuali interessi politici; condivido comunque quanto espresso in modo cosi garbato circa i lavori già eseguiti e quanto si dovrà realizzare. mario C.

M5S su critiche lavori lungolago Pallanza - 18 Marzo 2018 - 15:22

Lumgo lago Pallanza
Mamma mia che commenti. Oggi non si può più criticare. Non appartengo certamente a quelle aree politiche,però credo di essere libero di esprimere una mia oppinione. La pista ciclabile in via di realizzazione sul lungo lago di Pallanza, non è certamente condivisibile. Elimina dei paecheggi è enormemente larga,un fondo non certamente adatto alle biciclette, piante abbattute faretti che si rompono.... ecc. ecc. mario C. (quasi ottantenne)

Vandalismo alla cartellonistica del Battello di Babbo Natale - 29 Novembre 2017 - 11:02

Vandalismo
Condivido pienamente quanto espresso da lupusinfabula. Aggiungo che si dovrebbe ristituire il servizio militare. mario C.

"Sul Teatro Il Maggiore la deroga della deroga" - 16 Ottobre 2017 - 20:42

Re: Teatro Maggiore
Ciao mario Caroglio È bene ricordare che questo intervento da 250 mila euro, se fosse stato fatto durante la costruzione, sarebbe costato molto ma molto meno e che non è una cosa in più ma una modifica all'esistente

"Sul Teatro Il Maggiore la deroga della deroga" - 16 Ottobre 2017 - 10:47

Teatro Maggiore
Deroga su deroga.Quanti sono al corrente che tutte la numerose travi in legno non sono trattate in modo ignifugo? Architetti importantissimi non erano al corrente che il legno può bruciare? Adesso per ottenere un permesso definitivo dai vigili del fuoco,si devono spendere altri 250.000 Euro (500.000.000 circa delle vecchie lire). mario C.

Progetto nuova sede comunale a Omegna - 10 Maggio 2017 - 13:55

Accorpamento uffici comunali
Il progetto può essere interessante. Peccato che molti cittadini,specialmente anziani,dovranno sobbarcarsi un quasi impossibile tragitto per recarsi così lontano dalle prprie abitazioni. In particolare per coloro che non dispngono di un auto. mario C.

M5S torna sui bagni pubblici - 25 Aprile 2017 - 10:10

Bagni pubblici
Non posso che confermare quanto già segnalato o commenteto in passato. Poveri noi. mario.

Bagni pubblici in pessime condizioni - 9 Aprile 2017 - 10:26

Re: Bagni pubblici
Ciao mario Caroglio condivido.

Via Monterosso: altri interventi per la messa in sicurezza - 19 Febbraio 2017 - 13:49

Re: lavori via monterosso
Ciao mario Spettacolare 31 febbraio!

Strade Provinciali, utenti e compartecipazione alle spese - 2 Febbraio 2017 - 19:18

Caro Lupus
Concordo con quello che dici , ma è ormai evidente che le strade provinciali sono allo sbando e all'incuria totale ,io sto aspettando quando il nostro presidente della provincia sarà chiamato a difendersi perché accusato di concorso in omicidio colposo ,vista la nuova legge sull'omicidio stradale. che rende i proprietari delle strade responsabili. Prima o poi qualcuno inizierà a pagare è inevitabile, guarda come è stato condannato mario Moretti per Viareggio.

Veneto Banca: risultato del processo SREP2016 - 21 Dicembre 2016 - 16:57

Re: Re: AAA Italia Vendesi
Ciao Maurilio A febbraio 2016 avevo già postato al riguardo, e parlavo anche del buco con la Banca intorno la grande Deutsche Bank. Io un piccolo ignorante provinciale, ero arrivato a questa conclusione, quando i Media Mainstream dei grandi professionisti competenti nelle materie finanziarie, capeggiati dal giornale patacca il sole 24 ore, sovvenzionato in vari modi, con soldi pubblic non vede la mucca nel corridoio, come dice Bersani. Il giornale che dovrebbe anche formare ed indirizzare il cittadino comune e sprovveduto, all'investimento? tralaltro non è neppure in grado di gestire se stesso, nonostante abbia ricevuto centinaia di milioni di soldi pubblici, infatti a settembre è in rosso di circa 50 milioni. Rendiamoci conto che il giornale è in mano a confindustria, dove i grandi im..Prenditori italiani sono gli azionisti, quelli che dettano anche le regole e leggi bancarie, attraverso il famigerato lobbismo in parlamento nazionale ed europeo. Quindi di che parliamo? Parliamo di volpi messe a curare i pollai, con tanto di palo come nelle classiche rapine. Se a qualcuno interessa segue un mio vecchio commento. .... Il Piazzista di Rignano lo ha fatto approvare in parlamento, ed il bail in e uno strumento per socializzare le perdite del sistema finanziario privato http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/economia/2015/07/02/news/approvata_la_legge_ue_le_banche_saranno_salvate_da_azionisti_e_creditori-118157432/ La madre di tutta questa crisi è iniziata qui......A partire dagli anni Ottanta, l'industria bancaria ha cercato di convincere il Congresso ad abrogare il Glass-Steagall Act. Nel 1999 il Congresso a maggioranza repubblicana approvò una nuova legge bancaria promossa dal Rappresentante Jim Leach e dal Senatore Phil Gramm e promulgata il 12 novembre 1999 dal Presidente Bill Clinton, nota con il nome di Gramm-Leach-Bliley Act. La nuova legge abroga le disposizioni del Glass-Steagall Act del 1933 che prevedevano la separazione tra attività bancaria tradizionale e investment banking, senza alterare le disposizioni che riguardavano la Federal Deposit Insurance Corporation. L'abrogazione ha permesso la costituzione di gruppi bancari che al loro interno permettono, seppur con alcune limitazioni, di esercitare sia l'attività bancaria tradizionale sia l'attività di investment banking e assicurativa. Ad esempio, in previsione dell'approvazione del Gramm-Leach-Bliley Act il gruppo bancario Citicorp annunciò e portò a termine la fusione con il gruppo assicurativo Travelers. https://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act Quella legge americana nacque proprio nella grande depressione, causata proprio dalla finanza malata ed ingorda, noi effettivamente avendo dei fenomeni di scuola americana In Italia riuscimmo addirittura ad anticipare tutti per responsabilità di mario Draghi, il padre del Testo unico bancario del 1993 che ha, di fatto, rimesso in piedi una pericolosa commistione fra banche commerciali e banche d’affari, abolendo la Legge bancaria del 1936 con cui fu introdotto in Italia lo standard americano della Legge, chi non impara dalla storia e destinato a riviverla http://nicolaoliva.pressbooks.com/front-matter/introduction/ In conclusione tutto il sistema finanziario è in mano ai peggiori terroristi, e fanno più vittime e danni dei tanto temuti estremisti islamici. Il bazooka di Draghi dovrebbe essere vero ed usato contro questa manica di delinquenti. Altro che dare altri 20 miliardi ai banchieri per farsi fregare le Banche Popolari

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 19:30

Re: Re: mario Capanna
Ciao Giovanni% non essere stizzito. Ripetere giova. Se hai fatto il '68 non devi prendere male le critiche. Ciascuno rimane delle prorprie idee. Se anche il Fatto che notoriamente è sinistrorso e rivoluzionario da salotto riprende la questione di Capanna forse un dubbio potresti fartelo venire... saluti (io sono del '68....)

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 18:59

Re: mario Capanna
Quindi? Non riesco a capire perché devi ripetere quanto già scritto e riscritto sopra.

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 18:24

mario Capanna
" Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza " ( Leo Longanesi ) . Da - Il Fatto quotidiano - . mario Capanna , ogni volta che interviene dimostra che la sorte di chi si è ribellato troppo è la sottomissione a un'idea fissa . Vietato cambiare idea , vietato crescere, vietato pensare con la propria testa . Per essere duri e puri bisogna fermarsi all'immutato 68 , soggiacere al quel mito di verginità. Con due o tre occupazioni ,qualche slogan e retorica a sfare , mario ha convertito il 68 in professione redditizia .Da qui il detto popolare - Pancia mia fatti Capanna- . Ora vive nelle Campagne di Città Castello e da pensionato percepisce ben due vitalizi . A titolo informativo Vi riporto pari ,pari quanto è stato scritto . Buona lettura

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 14:16

Re: "mario Capanna, il sessantotto come profession
Ciao Aston Aldo Grasso giornalista e critico televisivo.. vive scrivendo 4 articoli sul corriere della sera sciorinando il suo giudizio inappellabile .. Capanna è pensionato?? vero.. vive a Città di Castello... vero.. è tornato a casa .. chissà perchè nel suo articolo non scrive che da consigliere regionale e da deputato il suo stipendio era pari a quello di un operaio metalmeccanico specializzato.. sarebbe stato bello almeno informare la cosa.. perchè non dice che gran parte del suo "vitalizio" va alla Fondazione dei Diritti Genetici da lui presieduta , un organismo di ricerca e comunicazione sulle biotecnologie che opera come associazione scientifica e culturale indipendente, impegnata in attività di studio, informazione, progettazione sulle applicazioni e le diverse forme di impatto delle innovazioni biotecnologiche (da wikipedia). Fondazione che combatte gli OGM (organismi geneticamente modificati) ... Ah già .. facile fare populismo e demagogia .. più difficile occuparsi della cosa in maniera seria

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 12:00

nascono incendiari muoiono pompieri
Avevo 18 anni e pochi giorni. Il mio primo voto fu x mario Capanna. Non vedo perché dovrei raccontare di aver votato x lui nn avendolo fatto... E' un titolo di merito?

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 07:46

Re: "mario Capanna, il sessantotto come profession
Ciao Aston l'articolo di Grasso dovrebbe essere girato a tutti i sessantottini. Una vera lezione di storia e di vita. Disprezzo tutti i Capanna del mondo...

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 19 Dicembre 2016 - 00:24

Re: "mario Capanna, il sessantotto come profession
Ciao Aston-----siamo lacrime nella pioggia.......

Mario Capanna e Don Gino Rigoldi al Maggiore - 18 Dicembre 2016 - 21:58

"mario Capanna, il sessantotto come professione"
"Vietato cambiare idea, vietato crescere, vietato pensare con la propria testa: per essere duri e puri bisogna fermarsi all’immutato ‘68, soggiacere a quel mito di verginità. Ma non tutti possono viverci di rendita. Con due o tre occupazioni, qualche slogan e retorica a sfare, mario ha convertito il ‘68 in professione redditizia. Da qui il detto popolare «pancia mia fatti Capanna!». Ora vive nelle campagne di Città di Castello e da pensionato percepisce ben due vitalizi. Clone di se stesso." Tratto dall'articolo di Aldo Grasso pubblicato su Corriere.it il 17 dicembre 2016

Teatro: "Non ti pago" - 15 Novembre 2016 - 17:02

non ti pago
NOTE DI REGIA PREMESSA I "giochi di sorte" hanno origini antichissime; per correttezza di informazione, occorre dire che l'origine del gioco del lotto si può individuare a Genova, nella prima metà del Cinquecento e consisteva nello scommettere sui nomi dei cittadini candidati a cariche pubbliche. Era un gioco che prevedeva l'estrazione di cinque nomi di candidati che, su un totale di 120 possibili, sarebbero diventati Membri del Maggiore Consiglio della Repubblica. Si chiamava "giuoco del Seminario", presto ai nomi si sostituirono i numeri ed erano previsti estratti, ambi e terni. L'estrazione, con la possibilità per i vincitori di avere benefici economici significativi, avveniva due sole volte all'anno. Verso la fine del Seicento il gioco del Lotto si diffuse a Napoli, che però del gioco è, nell'immaginario collettivo, la capitale indiscussa. Indubbiamente, tutte le derivazioni relative alle indicazioni che nel sogno arrivano a chi gioca, sono di origine partenopea. Tutto ciò avvenne non senza danni. “Il lotto è il largo sogno, che consola la fantasia napoletana: è l’idea fissa di quei cervelli infuocati; è la grande visione felice che appaga la gente oppressa; è la vasta allucinazione che si prende le anime. […] Il popolo napoletano non si corrompe per l’acquavite, non muore di delirium tremens; esso si corrompe e muore pel lotto. Il lotto è l’acquavite di Napoli.” (da Il ventre di Napoli, di Matilde Serao 1884). Nel 1891, ne "il paese della cuccagna", la Serao prese in esame i danni morali, sociali, economici e psicologici che il gioco del lotto aveva apportato alla società napoletana: un gioco che, con la chimera di fare arricchire in beni materiali, finisce col fare perdere tutto ciò che il poveretto di turno possiede poiché egli,sfidando la propria sorte e sperando di essere sostenuto dalla Dea Bendata, punta tutti i suoi beni in assurde scommesse. LO SPETTACOLO Oggi, che il gioco d'azzardo patologico rovina un numero impressionante di esistenze, con continue sollecitazioni che entrano nelle case turbando e distruggendo la vita di moltissime famiglie, il "Non ti pago" di Eduardo riporta ad un mondo nel quale l'estrazione dei numeri vincenti avveniva una sola volta la settimana... un mondo quasi idilliaco, se rapportato al nostro... un mondo in cui il banco lotto di Ferdinando Quagliolo appare come un'artigianale "fabbrica dei sogni", che ingloba la vita del protagonista,che ha ricevuto in eredità dal padre la proprietà di un banco Lotto a Napoli. Ferdinando si ostina ad inseguire la fortuna interpretando nottetempo le forme delle nuvole, appollaiato sul tetto di casa insieme al fedele e squinternato Agliatiello. Ferdinando è un insieme di testardaggine, fatalismo, ottimismo, rabbia e speranza. Straordinariamente sfortunato, non ne azzecca una, ma ci riprova sempre. La moglie Concetta lo rimprovera di continuo e lui si accanisce sempre di più. La figlia Stella frequenta un giovane sfacciatamente fortunato, che appena chiude gli occhi viene visitato da defunti che gli consegnano numeri che puntualmente escono e per questo Ferdinando soffre di un'invidia che definisce "sete di giustizia". Quando il giovane mario vince una cifra esorbitante grazie a quattro numeri che gli sono stati portati in sogno dal padre di Ferdinando, tutto si complica. "Non ti pago", dichiara il proprietario del Banco Lotto... e da lì, ricerca di giustizia umana (con l'avvocato Strummillo) e divina (con don Raffaele), tensione familiare, figlia piangente, domestica sull'orlo di una crisi di nervi, moglie alla perenne ricerca di una possibile pace, vicine di casa accusatrici, una stiratrice sognatrice a sostegno della tesi del protagonista, aiutante di casa e bottega, che cerca nel vino la soluzione a tutto o quasi, maledizioni che raggiungono il bersaglio e affliggono una desolata zia; il tutto in un crescendo paradossale che arriva a rasentare la tragedia.
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