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Addio alle serate “Intra by night” - 26 Aprile 2017 - 21:00

Semplicemente....
Non ci sono più soldi per shopping sfrenato La politica il cui compito principale dovrebbe essere quello di progettare il futuro.. ha fallito Ha fallito principalmente perché al servizio della finanza più sfrenata, anziché al servizio dei cittadini Con una politica sana e le casse statali in ordine, non ci sarebbe una tassazione opprimente sulle attività economiche, la città sarebbe più decorosa ed appetibile turisticamente, e le serate ed i negozi di intra non avrebbero bisogno di incentivi. Fin quando ci saranno guadagni spropositati per la finanza virtuale, dove se sbaglia paghiamo tutti e quando guadagna incassa e non paga le tasse, o le elude nella migliore delle ipotesi, non ne usciamo. L'economia reale ha bisogno delle banche di una volta, in particolare le vecchie sane popolari. Questa crisi è nata dalla finanza più spietata, ci vorrebbe le Glass Steagall Act americano, la riforma bancaria voluta nel 1933 dal presidente Roosevelt che, proprio con la separazione tra le banche di deposito e quelle di investimento, affrontava di petto alcune delle cause di fondo della crisi del ’29 e della Grande Depressione. E non dimentichiamo tra le cause tutto questo proliferare di società straniere, le quali vendono on line prodotti di ogni genere, dai vestiti alle scarpe ed altro ancora, sfruttando manodopera schiavizzata e senza tutele, per poi non pagare le tasse in Italia, ma tassate con percentuali da prefisso telefonico nei paradisi fiscali all'interno della stessa Europa. Oltretutto i soldi vengono raccolti in città come Verbania ai vertici di una recente classifica Italiana per acquisti on line, ma non tornano in circolo virtuosamente nella stessa, e quindi sempre meno benessere in città. Per tornare alle serate by night, senza una riduzione della burocrazia e tasse azione ed un aumento del benessere diffuso, possiamo solo sperare in un esplosione del turismo a Verbania, diversamente le serrande si abbasseranno anche di giorno, e prima o poi non ci saranno più soldi dall'amministrazione neppure per gli eventi

Addio alle serate “Intra by night” - 24 Aprile 2017 - 12:54

...alcune osservazioni e la mia (modesta) opinione
La premessa è che mi sembra strano che questa vicenda non si sia chiusa per 180€, penso che ci sia dell'altro, sarebbe interessante sentire anche l'altra campana (i commercianti). Dopo di che, obiettivo comune tra i commercianti, le associazioni, l'amministrazione (il colore non importa) e tutti i cittadini, sia quella di (ri)portare le persone nei centri cittadini, "rubandoli" ai centri commerciali. Ovviamente, non esiste una ricetta unica e univoca, ma giocano tanti fattori, che andrebbero analizzati nelle sedi opportune. Sicuramente, questi eventi, in generale gli eventi che portano in piazza le persone, non devono essere visti solo in termini di resa economica ("180€ di "investimento" di "renderanno" più o meno si 180€? Cioè quella sera guadagnerò o perderò?"), ma in altri termini, quali visibilità, abitudine al negozio in centro,...questi eventi sono l'occasione per mettere in vetrina la "merce" migliore(qualità dei prodotti, prezzi più bassi, disponibilità di prodotti o servizi,...), anche a negozio chiuso! Quello che manca a Verbania (cioè a imprenditori e negozianti, associazioni e amministrazioni) sono idee nuove, una chiara e il più possibile condivisa visione del futuro e degli obiettivi da raggiungere, una strategia vera e un chiaro piano di azioni per attuarla. Tutto il resto sono chiacchiere! Saluti Maurilio

Coldiretti Novara Vco: +489% riso dal Vietnam - 24 Febbraio 2017 - 11:25

Riso importato perchè e di chi ?
Il grano, La farina di semola di grano duro ,l'olio, i pomodori e passate di pomodoro, il latte e tutti i derivati , i prosciutti,la frutta e la verdure,i vini, le arance..... ed ora il RISO. Coloro che... importano tutti questi prodotti e coloro che... ne permettono la commercializzazione nel nostro paese, conoscono benissimo le loro origini,il modo di produrle, la qualità. Tutte queste caratteristiche fanno riferimento sicuramente al prezzo di acquisto alla fonte per poi far lievitare in dismisura i prezzi nella vendita al dettaglio . Il dubbio che più frequentemente mi sorge quando sono a fare la spesa è l'incertezza di acquistare inconsapevolmente prodotti importati . Mi viene in mente una semplice considerazione, Se in Italia vengono prodotte per esempio 10 tonnellate di riso con tanto di etichetta che il riso è prodotto in Italia , mentre ne vengono vendute 20 tonnellate,.Nonc'è qualcosa che non quadra ?. Non mi è mai successo di acquistare del riso con etichetta d'origine Thailandese o Vietnamita. Coloro che ... Dicano qualcosa

LibriNews: “Solo una decrescita felice potrà salvarci" - 4 Febbraio 2017 - 21:47

Re: decrescita felice.....
Ciao robi Vuoi un mondo normale? Una frase che spesso viene citata è “il peggio è passato, la vita è tornata alla normalità”. Oggi com'è la vita normale? Spendere miliardi per il sogno di andare su Marte e non essere in grado di salvare poche vite in più perché le province non hanno i soldi per riparare una turbina? Oppure derubare migliaia di risparmiatori, i quali dovrebbero essere tutelati da organi strapagati, il cui compito principale era proprio quello? Prestare centinaia di milioni ad imprenditori collusi senza garanzie, contribuendo al fallimento di banche come mps, e poi stanziare come se niente fosse 20 miliardi del bilancio statale,per sanare i buchi, nelle cui pieghe, poi si infilano 95 milioni di euro per un torneo di golf, mentre non si riescono a trovare 50 di milioni per aiutare i bambini affetti da gravi problemi, caustai dall'inquinamento dell'Ilva di Taranto ? Normalità è devastare con guerre e predazione di materie prime, il Medioriente e l'Africa, e poi indignarsi dando la caccia all'immigrato invasore,fannullone, delinquente e possibile terrorista che ci ritroviamo in casa? Questa normalità non la voglio, se devo rinunciare a vestirmi alla moda, ad avere sempre l'ultimo modello di smartphone, o fare code di km in autostrada per entrare in centri commerciali od outlet, per poi accapigliarsi e fare incetta di beni ed alimenti superflui, prodotti sfruttando masse di schiavi del lavoro, lo farei. Quel "poco di vivere civile" che hai paura di perdere, è destinato comunque a dissolversi, anche se poi civiltà cosa vuol dire ? La civiltà ha prodotto dei bisogni, dei vizi, delle necessità fittizie che spesso soffocano i nostri buoni istinti e fanno prevalere il nostro lato oscuro per poterseli permettere. La civiltà è forse pretendere che il 90% dei cittadini lavori pagando tasse contributi, per poi andare in pensione a 75 anni con meno di 1000 euro al mese ? "La civiltà è una corsa disperata per scoprire i rimedi per i mali che produce" (Jean-Jacques Rousseau) Quindi ben venga la decrescita Felice !! Che abbiamo da perdere? E soprattutto che futuro vogliamo lasciare in eredità ai nostri nipoti?

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 3 Febbraio 2017 - 13:58

Amicizia
Che l' amicizia tra Renzi e Farinetti sia stata sbandierata ai quattroventi e che quindi sia divenuta una pubblicità del tutto gratuita per Eataly mi sembra innegabile; che i prodotti posti in vendita siano più cari del normale mi pare altrettanto innegabile; è un po' come avviene per chi va a pranzo nei ristoranti stellati con chef di fama: piatti che sembrano quadri, ma razioni da fame e prezzi da gioiellieri, ma come andare ad acquistare da Eataly, fa molto "chic".

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 3 Febbraio 2017 - 06:34

gioielli non sponsorizzati dalla politica
Caro Maurilio, La qualità dei prodotti di Eataly non si nega. Ma sono più o meno gli stessi di altre catene considerate più popolari come Esselunga. La questione è un poco più complessa e profonda. Perché a certe imprese viene tirata la volata e ad altre viene messo il bastone tra le ruote? Perché questi lo signore si è presentato in TV dappertutto lanciando il suo marchio? Perché lo si trova nei posti più fighi del paese mentre ad altri viene negato il permesso di aprire, specie in regioni o comuni di un certi colore politico che assomiglia alla maglia della Roma? Perché le assunzioni in nero di questo soggetto passano come l'acqua sull'impermeabile, come del resto i voucher della CGIL? Non sarà il solito vizio della "buona" sinistra di sentirsi moralmente superiore agli altri ma comportandosi come o peggio degli altri? Non è che devi rispondere tu. Facevo solo delle considerazioni. Buona spesa!

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 1 Febbraio 2017 - 18:53

Re: Re: Re: Re: Re: Non capisco...
Dai robi ancora un po' e ci arrivi da solo! Io ho da qualche parte sostenuto che da Eataly si trova il meglio del meglio? A me non interessa se Eataly è o meno sopravvalutato, anzi, a me fanno sorridere, ma un po' mi preoccupano, sia i "radical chic" che i "bastian contrari" a priori! Mi fanno ridere quelle che commentano subito "pacco", senza sapere, e temo capire, che questo pacco è un gioiello di azienda, che come tutte le aziende valorizza al massimo i suoi prodotti o servizi, usando una strategia ben precisa, "vendere" un'immagine di eccellenza e qualità. Il messaggio è "i prodotti buoni costano po' di più!", ovviamente, il buono è quello che piace a te, non è un valore assoluto! In fondo, è la stessa strategia )ma vista al rovescio) degli hard discount (o delle compagnie low cost), nessun fronzolo, prezzi più bassi! Oppure come quelle pubblicità di auto che puntano sulla qualità tedesca, poi magari sono prodotte nel Regno Unito o nell'europa dell'Est! Hai mai sentito un commerciante dire che i suoi prodotti sono scadenti e carissimi? Quindi, se non lo hai ancora capito, il mio intervento non era, e non è, a difesa di Eataly, ma contro quelli che denigrano a priori, magari mettendoci di mezzo la politica! E che spesso, nemmeno sanno di cosa stanno parlando! Ribadisco, ce ne fossero di aziende come Eataly, in tutti i settori: visione globale, grande capacità di comunicazione, massima valorizzazione e innovazione dei prodotti e servizi, cura dei clienti,... Saluti Maurilio

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 1 Febbraio 2017 - 12:40

Re: Re: Non capisco...
Ciao Giovanni% Potrei ribadirti che i punti vendita Eataly, sono posizionati in punti chiave delle città, dove i flussi turistici sono maggiori, quindi il turista diventa un target ben preciso, in linea con il tuo pensiero; ma sono chiacchiere da bar, evito di entrarci oltre. Personalmente mi capita di andare, qualche volta all'anno, a Torino e sono stato qualche volta a Milano, allo Smeraldo e nei corner (prevalentemente bar e ristoranti) in piazza San Babila; nelle altre città non ci sono mai stato. Hanno approcci molto diversi, quello di Torino ti da l'idea di un percorso espositivo guidato, dai metodi produttivi ai prodotti di stagione (con tanto di cantine di stagionatura), i ristoranti (monotematici, solo carne, solo pasta, solo pesce,...) sono inseriti nei relativi reparti. Milano, sicuramente sembra più un bazar alimentare del lusso e i corner dei fast food di alto livello! Immagino che le strategie commerciali siano diverse, rimane il fatto che stiamo parlando di una delle poche multinazionali italiane della GDO (un po'sui generis, ma non saprei in quale settore inquadrarla), l'unica globale, forse anche l'unica al mondo ad avere un approccio veramente globale, quasi una Apple dell'agroalimentare, non ha inventato nulla, ma sa "vendere" meglio degli altri! Se funziona, fa business, fa lavorare persone, che problema c'è! Per questo, certi commenti mi fanno ridere, ma anche piangere per pochezza di idee e contenuti... Saluti Maurilio

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 1 Febbraio 2017 - 10:52

Re: Non capisco...
Ciao Maurilio; ti do ragione al 50%. Le mie argomentazioni esulano da considerazioni politiche inserite sempre come il prezzemolo. Andanso in giro per il mondo sono il primo a irritarmi nel vedere tante catene internazionali che vendono prodotti tipici italia (pizze, caffè & cappuccini ecc.). Eataly è una formula giusta se è localizzato all'estero ma le rivendite in suolo italico non hanno alcun senso. Da noi è un doppione, a prezzi maggiorati, di prodotti posti nel miogliore scaffale dei supermercati e certamente non regge la concorrenza delle varie rivendite di prodotti tipici. Un parigino o un londinese sa dove andare nella sua città per trovare pordotti della gastronomia italiana ma noi italiani abbiamo già tutto quotidianamente nelle nostre rivendite abituali.

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 1 Febbraio 2017 - 10:26

Non capisco...
Non capisco il senso dei vostri commenti, io quando vado in un supermercato o un negozio, se una cosa non mi piace, penso che costi troppo o non mi convince, non la compro, punto! Non mi interessa il brand che lo vende, le mie scelte le faccio indipendentemente dall'appartenenza politica del fondatore! Siamo invasi da catene della GDO straniere, che continuano a fare shopping dei nostri marchi, mentre ne abbiamo una sola catena che ha una vocazione internazionale, e noi la critichiamo? Ma fatemi il piacere, smettetela di vedere tutto con questa logica da "guelfi" e "gibellini"! Eataly è una catena commerciale, fa soldi (e deve continuare a farli) vendendo prodotti. La sua strategia è vendere l'idea di eccellenza agroalimentare, tipicamente italiana, nel mondo (come fanno altri nella moda, nelle auto,...), fa soldi e fa lavorare persone (direttamente ed indirettamente), meno male che c'è! Il problema è che ne abbiamo una sola! Ce ne vorrebbero altre due o tre (una di destra, una centro e una anche per chi si astiene!)!. Proprio non capisco! Saluti Maurilio

MilanoInside: Buon compleanno Eataly! - 26 Gennaio 2017 - 10:16

pacco
"sinonimo di qualità,eccellenza e passione",recita pomposamente il comunicato. a mio modesto parere,è più sinonimo di prezzi esorbitanti per prodotti che (in gran parte) si trovano sugli scaffali di tutti i supermercati. anche sull'eccellenza potremmo discutere...diciamo ,più propriamente,prodotti da supemercato di fascia alta. insomma,sempre a mio modesto parere,un discreto pacco.

Fratelli d'Italia sul commercio in città - 23 Dicembre 2016 - 13:20

x signor Malinverno
Articolo molto interessante, soprattutto nella parte riguardante le piccole attività di nicchia e l'e-commerce. L'unica parte su cui mi trovo in disaccordo è la politica del prezzo. I piccoli commercianti a Verbania sono cari. Troppo. Su internet trovi prodotti di nicchia in store di piccoli negozi a prezzi di gran lunga inferiori (fino al 30%). E così mi chiedo: sono pazzi i venditori di altre città che riescono ad offrire un prodotto ad un prezzo più basso o troppo pretenziosi i commercianti qui? Le tasse non sono uguali? Aggiungo che arriva regolare scontrino con i beni, quindi le tasse le pagano anche loro... Sicuramente piuttosto che comprare per esempio una cavigliera su internet preferirei comprarla qui...ma se posso risparmiare 30 € spedizione inclusa...bé, la risposta mi pare ovvia

Sequestrati 41.000 prodotti privi dei requisiti di sicurezza - 20 Dicembre 2016 - 14:22

Sequestro
I controlli ci sono, abbiamo appena letto de 41000 prodotti sequestrati, certo che anche noi dobbiamo collaborare.

Sequestrati 41.000 prodotti privi dei requisiti di sicurezza - 20 Dicembre 2016 - 11:52

Terra di colonizzare
Siamo solamente diventati terra da colonizzare per chiunque , noi italiani veniamo tartassati per ogni cosa gli stranieri specialmente cinesi aprono qualsiasi cosa senza controlli idonei , da sempre i prodotti elettrici made in Cina non superano i nostri test IMQ ,e allora perché li hanno sempre sugli scaffali????? E' vero basta non andare da loro , ma vi sono molte persone che non si possono permettere i costi di luminarie italiane o europee:

Interpellanza situazione azionisti Veneto Banca - 19 Dicembre 2016 - 13:24

Re: Re: Re: Che il sindaco faccia il sindaco...
Ciao Maurilio Giusta la tua proposta di una class action locale, ma purtroppo la politica si è dimenticata da decenni di tutelare veramente i cittadini a discapito del capitale. L’azione collettiva, prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo, a cinque anni dalla sua entrata in vigore ha messo in evidenza l’inadeguatezza della tutela risarcitoria di Patrizia De Rubertis | 6 maggio 2015 Ogni volta che in Italia accade un fatto che coinvolge migliaia di consumatori si sente richiedere a gran voce la class action. Si tratta dell’azione collettiva prevista dall’art. 140 bis del Codice del Consumo ed entrata in vigore nel 2010 che consente di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini danneggiati dalla stessa azienda (esclusa la Pubblica amministrazione) in una situazione omogenea. In altre parole, nel caso in cui più persone abbiano subito gli stessi danni derivanti per esempio da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, un solo giudice può condannare l’impresa al risarcimento di massa dei danni. Ultimo caso, in ordine di tempo, è l’annuncio di una class action per tutti i pensionati danneggiati dallo stop delle rivalutazioni deciso nel 2011 dal governo Monti e bocciato dalla sentenza della Consulta. Poi c’è il governatore della Lombardia Roberto Maroni che sta preparando un’azione regionale contro i black bloc per risarcire i milanesi che hanno subito danni durante la manifestazione No Expo. Ma recente è anche la class action promossa da Altroconsumo contro Fca sui consumi auto che a luglio arriverà in tribunale a Torino. Cosa succede, però, dopo che viene dato l’annuncio? Praticamente nulla. A cinque anni dal varo della class action italiana, con un iter a dir poco controverso (introdotta con la legge Finanziaria del 2008 è stata modificata solo nel 2012 con il decreto Liberalizzazioni, facendo così sfumare la possibilità di farla utilizzare ai risparmiatori coinvolti nei crac finanziari Parmalat, Cirio e Argentina), questo strumento si è rivelato inefficace e inadeguato, aumentando le difficoltà di accesso per i consumatori. E a dire che non funziona sono i numeri: ad oggi, l’unica azione collettiva vinta è quella del 2013 promossa dall’Unione Nazionale Consumatori contro il tour operator Wecantour. Il Tribunale di Napoli ha infatti riconosciuto il risarcimento del danno da vacanza rovinata a un gruppo di turisti in viaggio a Zanzibar che, pur avendo pagato profumatamente per alloggiare in un lussuoso resort, si sono poi ritrovati in un cantiere. Altri dati è però impossibile reperirli, perché lo stesso ministero della Giustizia a ilfattoquotidiano.it ha risposto che “non ci sono statistiche sull’argomento, siamo in attesa che la materia venga recepita dai registri informatizzati per poter procedere con una rilevazione”. Molti del resto i motivi che rendono la class action un’arma spuntata. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/06/class-action-linefficace-strumento-per-la-tutela-dei-diritti-dei-consumatori-italiani/1657639/

Sequestrati 41.000 prodotti privi dei requisiti di sicurezza - 19 Dicembre 2016 - 11:48

Sequestro "prodotti"...
E ci si stupisce ancora?Dove sta la novità?...L'avesse fatto un povero "pellegrino" dei nostri (commercianti),l'avrebbero fatto chiudere all'istante (...come in effetti, nella realtà avviene!) QUESTI invece, si beccano la "multarella" (sempre "SE" gliela fanno!..., e, sempre "SE" poi... la pagano!...)...,"FORSE"(!?!) tengon chiuso 3 giorni..., poi, alla faccia delle regole (???), delle LEGGI (???) e dei VERI CONTRIBUENTI ITALIANI..., RIAPRONO!, come se nulla fosse..., continuando a "spacciare" la loro "bella FUFA contraffatta" ( ...e radioattiva...)...

Mercatini di Natale a Intra: 12 mila passaggi stimati - 14 Dicembre 2016 - 23:01

Re: Re: Re: x Moni
Ciao Giovanni% Vorrà dire che nei prossimi commenti, chiederò il tuo consenso preventivo 😉 Vuoi restare nel locale? Impossibile! ! La mancanza di risorse è dovuta per la maggior parte da scelte nazionali ed internazionali, se vogliamo fare un tentativo di unire le cose, direi evitiamo sprechi di soldi pubblici, come IL MAGGIORE degli sprechi, parcheggi a gogo, e spendere comunque ad ogni costo i soldi che piovono da tentativi mal riusciti, di comprare consenso per il sì, come quelli per le periferie degradate, a proposito siamo sempre sicuri arriveranno? No perché.... si parla di manovra correttiva di 20 miliardi a Marzo, ben vengano per la ciclabile se ben fatta, ma in molti altri progetti sono spesi per spenderli. E qui torniamo al locale, non abbiamo soldi in tasca, i commercianti se non di vecchia data, arricchitosi nei tempi in cui le tasse erano facoltative, e con muri di proprietà, possono solo sperare di chiudere nel secondo anno, per non accumulare debiti ed essere rincorsi da equitalia, come possiamo pensare contribuiscano? Bisogna abbassare la tassazione e la burocrazia, finirla con regole folli di corsi, patentini e crediti vari per ingrassare le società di formazione, che bruciano sempre soldi pubblici, che derivano dalle nostre tasse, finirla di fare gli zerbini dei supermercati e centri commerciali, facciamo pagare loro il massimo delle imposte e servizi locali, pensiamo ad una Verbania a lungo termine come più volte ho immaginato nei commenti su questa Piazza, ed il turismo aumenta di conseguenza, tanti piccoli negozi con prodotti tipici e locali, con percorsi ciclabili veri, sempre meno motori a scoppio, ecc ecc . Tornando agli sprechi, il Maggiore possibile che non abbia eventi per 10 giorni dal 22 dicembre al 2 gennaio? L'ultimo dell'anno ad esempio, ho visto pienoni in molti teatri con serata alla Zelig e piccolo buffet con spumante a mezzanotte, noi dobbiamo fare gli snob e salassare con tasse locali per mantenere la cultura di alto livello, e poi siamo con le pezze al culto e svendiamo beni per far cassa. Se arrivano ancora un po di licenziamenti dalla Svizzera, le uniche bancarelle che faremo, saranno come quelle dei vucumpra, senza tasse e burocrazia, e per la pensione e la sanità non sarà più un problema, tanto non ne avremo diritto comunque se non privatamente

Salviamo il Paesaggio Valdossola: Interconnector opzione zero - 8 Novembre 2016 - 10:47

Sempre più
Purtroppo sempre più le persone non contano nulla in questi giganteschi interessi, dove società comprano e vendono non solo prodotti ma anche i cittadini. Penso che non abbiamo scampo perché ogni giorno ci tolgono diritti (vedi referendum)con il quale non ci vogliono neanche più far votare decidono tutto loro. Purtroppo non ho ricette i cittadini non fanno più nessuna rivoluzione accettano tutto supinamente, a parte il caso TAV dove i valsusini hanno alzato la testa e combattono anche se isolati dal resto d'Italia. Se volete salvare le vostre valli vi toccherà combattere come in val Susa altrimenti soccomberete.

Marco Sacco ambasciatore del gusto nel mondo - 17 Ottobre 2016 - 12:24

fastidio
“noi chef con la missione di portare l’arte culinaria italiana nel mondo''...........ecco cari amici ,da dove proviene il fastidio.Sono affermazioni come queste che mi fanno incazzare.Chef stellati con ''un passato non proprio limpido'',che si ergono a difensori della patria.Intanto ,nel mondo,siamo ben rappresentati,direi EGREGIAMENTE,da tutta una miriade di cuochi,pizzaioli,commercianti etc etc ,che pgni giornosantificano la qualita' dei nostri prodotti culinari e non solo.L'eccellenza gia' la esportiamo,senza bisogno di multinazionali(Pomodoro,Carlin Pedrini etc etc),che addirittura vengono chiamate in causa anche su questioni politiche,e non solo di fornelli.Il buon bistellato Sacco,si dedica anche allo ''Street food'',per fare cassa,credo.....il Davide Oldani,pubblicizza una patatina nel sacchtto,alla Rocco Siffredi,che con le ''patatine''sicuramente aveva piu' dimestichezza........cari amici,sono stato sabato sera e domenica a mezzogiorno in due locali differenti,uno stellato ed uno ''basic''...beh,ho mangiato benissimo in entrambi,nello stellato ho potuto ''assaggiare '' cio' che avrei mangiato in dose ''normale'' il giorno dopo.........molto fumo e niente arrosto.........tant'e'....''business ...''........ma l'incipit,per favore,non lo digerisco proprio......salut

Marco Sacco ambasciatore del gusto nel mondo - 16 Ottobre 2016 - 00:20

Re: I nostri
Giovanni, Pollaio? Galline? Patate? Ma che stai scrivendo! Sto parlando di promozione del nostro potenziale agroalimentare che è di grandissimo livello e tutto questo è abbinata alla nostra grande tradizione gastronomica. C'è una produzione di valore da tutelar e promuovere. Pongo sul piatto solo una delle tante situazione del settore.Io non mi sono fermato a Mergozzo e ho girato un po' il mondo. Nelle principali città e località turistiche estere ci sono grandi catene in "franchising" che forniscono prodotti tipici italiani come pizza, spaghetti. I menù hanno adottano spesso paro paro le denominazioni italiano ma purtroppo hanno una caratteristica importante che le contraddistingue. Le varie corporation non sono italiane. Sembrerà una sciocchezza ma far diventare di moda cibo italiano vuol dire vendere prodotto italiano. Ben vengano questi superpresuntuosi masterchef. Giovanni per piacere non evocare pollai, patate e uova fritte a vanvera. Cerca di proporre qualche argomentazione che sta in piedi.
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