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partigiani

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partigiani - nei commenti

“Diario dall’Istria” - 7 Febbraio 2016 - 01:50

Chi era la brava gente
Tutto molto difficile da raccontare, concordo pienamente, visto che si trattò di efferatezze raccapriccianti compiute da italiani FASCISTI (la 2^ armata italiana, di cui fece parte anche il generale Mario Roatta, e che nel 1942 creò il campo di Arbe), da croati FASCISTI (gli ustascia appunto di Ante Pavelić) e da tedeschi NAZISTI: vent’anni di fascismo, con violenze, snazionalizzazione e italianizzazione forzate, repressione feroce, disprezzo razzista, una guerra d’aggressione che coinvolse anche le popolazioni civili che furono sterminate e deportate. Che molti partigiani slavi venissero fucilati sommariamente dai nazifascisti è pacifico, esattamente come accadeva ai nostri partigiani italiani, ma come vennero internati i partigiani italiani ad Auschwitz e Mauthausen è plausibile che lo fossero anche quelli slavi ad Arbe. Che questi criminali nazifascisti seviziassero ed ammazzassero l'inerme popolazione civile slava(donne, vecchi e bambini) è anche questo pacifico, esattamente come accadeva in Italia.... quindi in Jugoslavia, come in Italia, e in tutti i paesi occupati dal regime repressivo dell'Italia fascista QUESTI furono gli italiani resisi responsabili di crimini di guerra, gli ALTRI italiani, i partigiani e gli antifascisti, che negli anni più bui di questo paese dissero “No” invece che “Sì” erano icuramente brava gente

“Diario dall’Istria” - 6 Febbraio 2016 - 22:01

Signor Ramoni
Un paio di errori storici. .. le tensioni di cui parla lei prima dell inizio della seconda guerra mondiale furono vere e proprie deportazioni della popolazione di lingua slava ( la maggiorabza della popolazione) , divieto dell uso della propria lingua, confisca delle terre per donarle agli italiani che si trasferirono da altre regiioni. Non entro nel merito delle efferatezze compiute dagli italiani ( vedi circolare del criminale generale Roatta) con l aiuto degli ustascia croati di Ante Pavelic) . Il tragico uso degli infoibamenti fu usato per orima dagli italiani e ultima cosa , mi dispiace contraddirla ma nei campi di concentramento italiani di partigiani slavi non ce ne erano visto che venivano fucilati ( quando gli andava bene) immediatamente. Nel campo di Arbe e negli altri campi furono rinchiusi solo donne vecchi e bambini che non perivano negli incendi dei loro villaggi. D'altronde è difficile raccontare tutto ... e molto raccapricciante...

“Diario dall’Istria” - 6 Febbraio 2016 - 20:09

Per ricordare
Certamente la parte del Regno d'Italia annessa dopo il trattato di Rapallo (Venezia Giulia e le città di Zara e Fiume) fu sottoposta ad un processo d'italianizzazione forzata da parte del regime fascista che provocò enormi tensioni etniche che portarono, nel corso della seconda guerra mondiale, prima a violenze efferate e poi a internamenti in campi di concentramento appositamente creati (come ad Arbe) principalmente di partigiani e civili slavi ad opera dell'esercito italiano di Mussolini fino al 1943, quando con l'armistizio furono chiusi. Iniziò allora una dura repressione da parte dei partigiani e delle forze armate di Tito nei confronti della popolazione italiana che sfociarono in crimini di guerra, gli infoibamenti, nel '43 e poi nel '45, alla fine della guerra, cui fece seguito il grande esodo istriano. Venne poi creato nel secondo dopoguerra il campo di concentramento di Goli otok dove vennero internati gli oppositori politici di Tito, comunisti stalinisti e anticomunisti, iugoslavi e non, in totale 16.000 di cui 400 italiani (tra i quali il poeta Luigi Zanini). La guerra tira fuori il peggio degli uomini, qualcuno più di altri, per questo di brava gente non ce n'è stata molta purtroppo, ma qualche giusto c'è stato, da entrambe le parti, ricordiamoci di questi per non sentirci dannati. Per il resto penso sia giusto ricordare, per non negare e ricaderci, mai. Questo credo sia l'intento degli autori.

Mercatini di Natale soppressi: Creartisti chiede perchè? - 21 Novembre 2015 - 09:05

Re: tutto ok...
Ciao livio- E' proprio questa la mia ottica. Si continuano a inserire a vanvera comunisti, cattocomunisti, fasciste, partigiani... qualcuno è arrivato perfino alla Rivoluzione Francese! Dobbiamo parlare di strade, mercati, case ecc.

Sei di Verbania se .... - 5 Settembre 2015 - 16:30

Amarcord Suna
Ho dei bellissimi ricordi di Suna avendo vissuto i miei primi otto anni e mezzo di vita,ed esattamente dal settembre 1948 al febbraio del 1957.I miei primi ricordi sono quelli dell'asilo infantile : Suor Luisa, suor Maria e la superiora di cui non ricordo il nome.Di suor Maria ricordo la sua dolcezza e comprensione nonostante io ed altri miei compagni fossimo un po' troppo vivaci ,ma soprattutto il suo viso molto carino e materno che ci rassicurava.Abitando in via dei partigiani , allora molto frequentata,non c'era da annoiarsi. Molti erano i bambini coi quali giocavo:Adriano,Renato,Pierangelo,Flavio e Nives che mi graffiava regolarmente in quanto sosteneva che le facessi un po' di dispetti. La zona del Monterosso andando verso Cavandone era una delle nostre mete preferite per giocare e se devo dire la verità utilizzando a volte fionde e archi costruiti con i telai di vecchi ombrelli,col rischio di farsi seriamente male.Poi c'erano i ragazzi più grandi di noi che cercavamo di imitare osservandoli nei loro comportamenti non sempre positivi. C'era Ettore un amico di mio fratello Cesare,un ragazzo di 17 o 18 anni che era un po' turbolento ma buono d'animo; Roberto che gli piaceva fare i dispetti a Don Rino col beneplacito di mio fratello e col vizietto di tracannare un po' di vino;Giuliano che si divertiva ad usare i famosi sandolini abbandonati dall'esercito americano sulle spiagge di Suna, che erano delle piccole imbarcazioni che assomigliavano vagamente alle nostre canoe jole ; poi c'era Pollini un fanatico della pesca in quanto proveniva da famiglia di pescatori famosa in tutta Suna che portava mio fratello in barca. Altri personaggi a volte caratteristici che ricordo: Remigio,un uomo già abbastanza anziano e sordomuto che abitava di fronte a casa mia e che viveva in un locale di una vecchia casa fatiscente,come tante altre case di quel tempo, assieme alle sue capre.Vivacchiava vendendo un po' di frutta e verdura e qualche bottiglia di vino ed ogni tanto chiedeva a mio padre se la guerra fosse finita in quanto non potendo socializzare molto ed essendo analfabeta viveva in un mondo tutto suo.Poi c'era Mentina,una signora di mezza età che gridava spesso,ma forse era il suo modo di esprimersi, nervosa e bizzarra che ogni tanto veniva ricoverata a Novara al centro neuro psichiatrico.Ricordo anche Mazzola un commerciante di generi alimentari che aveva un figlio col quale ogni tanto giocavo;Lomazzi un capomastro edile ,un uomo sempre indaffarato padre di tre figli;Benvegnù un commerciante di frutta e verdura col figlio Claudio,morti entrambi in un incidente stradale negli anni settanta;il Dott.Garzoli con la sua vecchia balilla che rigava regolarmente contro il muro quando imboccava la via in cui abitavo.C'era poi Elena una ragazzotta robusta col viso bianco e rosso che abitava in via Brofferio che tuttti i giorni andava a riempire due secchi d'acqua in una delle fontane di via partigiani;Giannina di origine veneta che andò a farsi suora che era ancora ragazza; Il postino con il viso sempre allegro e paonazzo; il farmacista che con la sua aria seriosa mi metteva soggezione e Adriana che commerciava in maglie di lana e cotone che diventò anni dopo suocera di Alberto ,un mio carissimo amico che abitava nei pressi del cimitero di Suna e che suo padre faceva il carrettiere in tutta Verbania, un mestiere allora abbastanza diffuso.Non posso poi dimenticare il famoso colonnello Galli ,un ufficiale in pensione di circa 75-80 anni,un vero e proprio signore che faceva il galante con tutte le donne del paese.Termino ricordando le mie prime maestre delle scuole elementari che sono: Flora Ciambellini allora molto giovane e carina della quale forse mi ero per così dire innamorato e la maestra di 2° elementare Maria Farina che ebbi sino in terza in quanto poi mi traserii a Pallanza con la famiglia.

Parcheggi "fantasiosi" - 6 Giugno 2015 - 17:17

L'errore è sempre mio
L'errore è sempre mio che mi metto a ragionare con voi. Qui da un divieto di sosta si è arrivati perfino a citare i partigiani scritto tutto in stampatello. Ora vi aspetto con dei bei book fotografici con articolo di denuncia sociale per ogni infrazione al codice della strada che, beninteso, devono essere sempre severamente repressi. Per ultimo riconfermo una certa antipatia per paolino con il suo "liberissimo di tornare da dove sei venuto" proprio di cattivo gusto. Per fortuna i Verbanesi, la maggior parte, non sono tutti così.

Parcheggi "fantasiosi" - 6 Giugno 2015 - 16:40

Scusate
Io credo modestamente che l'automobilista ha sbagliato e vi è stato una persona che pubblicamente l'ha fatto notare,questo è tutto forse le regole essendo regole per la pacifica convivenza vanno rispettate. Volevo poi rispondere al sig. Scognamilglio che dice che le persone non si fanno i fatti loro,questa è la tipica risposta da meridionale senza offesa perchè lo sono anch'io,e quindi lo posso dire senza passare per razzista,volevo anche dire che 70 anni fa ci fu gente che non si fecero gli affari loro e si chiamavano partigiani.

Una nota sulla questione Liberazione - 26 Aprile 2015 - 10:39

Minoranza rumorosa?
Anche in occasione del 25 aprile c'è stata la sequele di commenti che: - individua i comunisti ovunque in modo ossessivo compulsivo. - solito elenco delle uccisioni di Stalin, Mao e delle pansanate che per loro formano quasi un fantasmagorico bilancio che saldi le malefatte del nazifascismo. - volontà di creare ammucchiate e di commemorare tutti assieme oppressori di regime e partigiani (Chi ha avuto, ha avuto, ... chi ha dato, ha dato, ha .. scurdámmoce o' passato siamo italiani paisà). - mescolamenti di eventi eventi ad minkian come l'errata rivendicazioni degli esclusi del corteo romano. - difensori di cause ed eventi alla quali non hanno mai partecipato. N VI PREGO; DITEMI CHE E' SOLO UNA MINORANZA TROPPO RUMOROSA,

Una nota sulla questione Liberazione - 25 Aprile 2015 - 14:00

Elezioni politiche italiane 1948
Sig. Luigi Minioni. Ma se erano tutti dalla parte del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN(AI)) e, come lei asserisce, non v'e' stata alcuna guerra civile tra il 1943 ed il 1945. Come mai a compiere la quasi totalità delle uccisioni sommarie ed esecuzioni senza appello furono i partigiani delle brigate Garibaldi (comunisti) e Matteotti (socialisti), e soprattutto, come mai di fronte al primo banco di prova dei presunti "salvatori della patria" (Le prime politiche del 1948) i risultati furono dei sonori schiaffoni elettorali agli eroi dai drappi rossi...??? Gradirei una risposta solo dal Minioni, grazie.

Una nota sulla questione Liberazione - 25 Aprile 2015 - 10:39

A voi che scrivete!
Ricordatevi che se noi tutti possiamo scrivere le nostre belle "kagate" su questo blog senza dover assaporare l'olio di ricino e finire in una patria galera lo dobbiamo a certi principi giuridici che non erano certamente proclamati da chi ha governato nel Ventennio o nella R.S.I. Mi piace consegnare questi eventi alla storia senza bandiere, riti e ridicole pseudonostalgie e revanscimi di chi non è stato mai protagonista e di chi non ne ha mai provato le sofferenze. Per serrare ranghi umorali di destrorsi e per crearsi un alibi per poter sventolare i loro simboli che hanno sempre opacamente mostrato per un naturale riflesso di vergogna si creano collage e polpettoni storici giocando con quale dittatore sia stato più sanguinario o proponendo improponibili ammucchiate tra partigiani e fascisti. Come ho già scritto ora siete (siamo) LIBERI, ripeto LIBERI; di scrivere queste vostre kagate....

Una nota sulla questione Liberazione - 25 Aprile 2015 - 03:25

mah
fu una guerra civile...è un dato di fatto.....la liberazione fu fatta dagli alleati...un dato di fatto......i partigiani furono dei traditori e codardi..... provocarono le rappresaglie...un dato di fatto......mio nonno, industriale dell'epoca, che salvò la pelle a decine di questi omuncoli ,a fine guerra, gli stessi gli spararono addosso ferendolo e costringendolo a fuggire dalla paese natio......è ora di finirla di raccontare frottole......

Una nota sulla questione Liberazione - 25 Aprile 2015 - 01:46

Io non ci sto!
Ancora una volta, molta gente parla senza conoscere la storia, conoscendone solo una parte o peggio commentando la storia con i ragionamenti, o faziosità, di oggi. Anche tra i commenti, c'è chi cade nell'inganno dell'equazione Resistenza=Comunismo...questa equazione è sbagliata!!! Nel mio commento precedente, ho citato Cadorna, ma sembra che nessuno si sia preso la briga di leggere i suoi cenni biografici. Basta lui, comandante in capo dei partigiani italiani, attraverso il CVL, per capire che la Resistenza non coinvolge solo l'ambiente di comunista. Il PCI diede un grande contributo, e fu abile nell'appropriarsi dei valori della resistenza. Ma pensate che nell'Ossola, durante i 40 giorni della Repubblica Partigina dell'Ossola erano tutti comunisti? Oppure i 42 partigiani trucidati a Fondotoce (ma anche quelli di Trarego, Pogallo, Gravellona,...) erano tutti comunisti anche loro? Non è plausibile, anche perchè per la maggior parte di loro, cresciuti in epoca fascista e influenzati, nemmeno conoscevano il significato di fascismo. So che ognuno si terrà le proprie idee, ma la Resistenza è stata molto di più che una guerra tra fazioni, e lo dimostra il fatto che gli alleati lasciarono l'onore di liberare le grandi città del nord ai partigiani. La foto allegata è stata scattata a Milano durante la sfilata del 5 maggio 1945, Sono ritratti i comandanti del Corpo Volontari della Libertà (legggasi partigiani), e sono, da sinistra: Enrico Mattei, Luigi Longo, Raffaele Cadorna, Ferruccio Parri, Giovanni Battista Stucchi, Mario Argenton. Quanti comunisti ci sono?

Fronte Nazionale: "25 Aprile Festa o Ricorrenza?" - 25 Aprile 2015 - 00:18

sarò de coccio
continuo a non capire,si fa per dire,che cosa vuole questa gente. questa ossessione di riscrivere la storia in modo che i buoni passino per un po' meno buoni e i cattivi un po' meno cattivi,alla fine,a che serve? ovvio che anche i partigiani ne abbiano fatte di cotte e di crude,forse è sfuggito che dopo un ventennio di dittatura e 5 anni di guerra gli animi erano un tantinello esasperati...che dovevano fare,liberarci dai nazifascisti a colpi di mazzi di fiori? le guerre fanno schifo,e nelle guerre gli uomini danno il peggio. ripeto,dietro a questa operazione in realtà c'è solo la ricerca di una legittimazione odierna per questi movimenti nostalgici.

Una nota sulla questione Liberazione - 24 Aprile 2015 - 22:26

robi
Lei conosce a menadito i Pink Floyd ,ma dubito che conosca le direttive del Partito Comunista durante la clandestinità in cui si chiedeva ai giovani di frequentare gli ambienti fascisti (dopolavoro , ambienti universitari etc etc) per fare un minimo di propaganda all'interno e minare le basi del consenso . Molti ragazzi Comunisti naturalmente seguirono queste direttive e per questo che risultano iscritti al GUF e a altro. Se poi lei conoscesse un po di storia partigiana della città di Verbania per esempio saprebbe che alcuni esponenti della GNR locale erano partigiani infiltrati.. che non potendo combattere per motivi familiari ed altro i fascisti dall'esterno lo fecero all'interno aiutando i membri del CLN locale ad avere informazioni e aiutando ai posti di blocco e durante le varie perquisizioni e questo non accadde solo qui

Una nota sulla questione Liberazione - 24 Aprile 2015 - 18:55

Se si ragiona come Luigi non sarà mai una festa
Purtroppo nelle parole di Luigi la solita demagogia e retorica tipica della sinistra. I rossi buoni e i neri cattivi. Io vengo da una famiglia antifascista e socialista da una parte e monarchica dall'altra, o almeno mia nonna era per il Re e anticomunista. Io penso solo che la storia scritta fino ad ora andrebbe rivista, come coraggiosamente fa il "traditore" Pansa. Le foibe sono stare sdoganate solo negli ultimi anni, e di questa vergogna nazionale le associazioni di partigiani come l'ANPI non ne vogliono neppure sentir parlare. I tanto democratici partigiani hanno costretto la brigata ebraica a disertare la festa della liberazione perchè gli hanno preferito i palestinesi, amici dei nazisti durante la guerra. Questa confusione storica non fa altro che dividere, come del resto fa Luigi. Ricordiamoci poi i tanti personaggi famosi che da fascisti e addirittura repubblichini sono passati alla sinistra dopo la guerra, come Dario Fo, Bocca, Ingrao, Scalfari e una miriade di tanti altri. Troppo semplice dividere il mondo in buoni e cattivi! Io comunque non festeggio, ma partecipo alla ricorrenza.

Una nota sulla questione Liberazione - 24 Aprile 2015 - 15:19

No all'ammucchiata!
La festa di tutti gli ialiani non avrebbe alcun senso. Avevo già scritto qui che auspicavo una consegna definitiva alla storia di questi eventi senza messe laiche o desideri riabilitatori sempre richiamati da pseudonostagci (pesudo in quanto non 'cerano e quindi non possono dirsi neanche nostalgici). Sono per una pacata analisi storica ma per piacere non auspicate ammucchiate alla "chia ha avuto ha avura e chi ha dato ha dato siamo italiani paisà". Sicuramente anche i partigiani si sono macchiati di atti crudeli ecriminale ma guardia l'EVIDENZA. Una parte difendeva una dittatura e uno stato fantoccio del nazismo e dall'altra chi sognava la nascita di uno stato democratico.

Una nota sulla questione Liberazione - 24 Aprile 2015 - 15:11

Grazie Luigi
Grazie Luigi per le belle parole e il quadro che ci ha fatto di quegli anni. A sostegno della sua tesi, va ricordato che fu la Repubblica Sociale Italiane nacque in contrapposizione al Regno d'Italia, che legittimamente governava, il quale aveva accettato del dimissioni di Mussolini (25 luglio), firmato la resa (3 settembre, resa pubblica l'8) e schieandosi, con lo status di nazione co-belligerante, con gli alleati. Da sempre si motiva la nascita della Repubblica Sociale Italiana con la tesi di aver voluto tenere alto l'onore italiano, mantenendo fede gli impegni presi con l'alleato tedesco e non voler combattere a fianco con quelli che erano nemici fino al 8 settembre. Tesi romantica, ma falsa, proprio perché andava contro un chiaro principio di fedeltà alla patria e alla corona, a cui militari e politici avevano prestato giuramento. Può piacere o meno, ma questi sono punti fermi della storia, indiscutibili! Quindi c'era solo una parte giusta, stare dalla parte del Re, anche se non brillò per acume e coraggio, e del Regno d'Italia, chi si schierò contro stava sbagliando, perché si stava schierando contro l'Italia. Ovviamente, per i soldati di truppa e chi dovette comunque coesistere con una situazione subita, valgono considerazioni diverse da caso a caso. Molto interessante è stata l'intervista a Dario Fò, trasmessa poche settimane fa nella trasmissione di RaiTre "D-Day", sulla sua esperienza di militare, allora diciassettenne, nella RSI. Un esempio di chi fece fino in fondo il suo dovere da soldato è nel nostro concittadino, il generale Raffaele Cadorna (http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Cadorna_%281889-1973%29), figlio del Luigi sepolto nel mausoleo di Pallanza, che da generale del Regio Esercito, divenne il comandante del Corpo volontari della libertà, il legittimo braccio militare della Resistenza. Chiudo con le parole, prese dall'intervista pubblicata oggi su "la Repubblica", del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "...Ha ragione Calvino: pietà per i morti ma è impossibile equiparare i giovani di Salò e i partigiani...nella Resistenza ci sono stati atti di una deviazione grave. Ma le stragi e i campi di sterminio erano lo sbocco di una ideologia totalitaria...Abolire questa festa è senza senso. Sarebbe come dire : non celebriamo il nostro Risorgimento ma la Rivoluzione americana" Saluti a tutti e buon 25 aprile Maurilio

Fronte Nazionale: "25 Aprile Festa o Ricorrenza?" - 23 Aprile 2015 - 09:14

Il Mondo
Il mondo per fortuna ,non è andato verso la barbarie completa rappresenta dal nazifascismo,io personalmente penso che chi racconta ancora che il fascismo non ha fatto danni al nostro paese dovrebbe provare tutte le cose fatte provare agli italiani in quegli anni,"COMPRESO L 'OLIO DI RICINO".E mi fermo quì perchè potrei poi cadere nell'aggressività. E' certo che il sacrificio dei partigiani e degli antifascisti avrebbero meritato un'ITALIA MIGLIORE senza nostalgici.

Fronte Nazionale: "25 Aprile Festa o Ricorrenza?" - 23 Aprile 2015 - 08:42

sbaglierò,ma..
a me sembra che questa recente ossessione dei movimenti di destra estrema per una rilettura della resistenza sia mirata non tanto al ristabilimento di una verità "più vera",quanto a una legittimazione odierna di questi movimenti un po' grottescamente nostalgici. non si capisce cosa dovrebbe accadere per rendere partecipi anche i frontisti alla festa: vogliono una dichiarazione scritta,non si sa bene da chi,che anche i partigiani hanno commesso crimini ingiustificati? ottenuta quella allora ok,festeggiamo? questa di Tigano è un'uscita, mi si permetta,un po' ipocrita. abbiano il coraggio di dire chiaro e tondo che loro,in quanto nostalgici (detto con rispetto,ma solo di nostalgia si può parlare,visto che si tratta di eventi e ideali del secolo scorso) non gradiscono queste celebrazioni. fine.

Fronte Nazionale: "25 Aprile Festa o Ricorrenza?" - 22 Aprile 2015 - 19:34

La favola dei buoni e dei cattivi
Sono abbastanza d'accordo con te, anche se come sai i simboli e la storia sono importanti per tutti. Concordo però con il FN quando sostiene che il 25 aprile per essere una festa debba portare concordia e diventare la festa di tutti gli italiani, e questo ora non è possibile a causa delle prese di posizione ideologiche di parte della sinistra. La storia dice molto di più dei "partigiani buoni" e dei "fascisti cattivi", questa si favoletta raccontata da cattivi maestri!
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