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Sportello progetto CURA

Assistenza familiare in Provincia: presso i Centri per l’Impiego continua l’attività degli sportelli quale punto d’incontro tra i bisogni delle famiglia e l’offerta di cura alla persona da parte di operatori qualificati.

Verbania
Sportello progetto CURA
Il progetto C.U.R.A., avviato nel settembre 2011, finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo, gestito dalla Cooperativa Anteo e in fase di conclusione, proseguirà la sua attività grazie alla sottoscrizione di una convenzione con la Provincia.

L’iniziativa – con punto di riferimento nei Centri per l’Impiego di Domodossola, Omegna e Verbania – in questi anni si è concretizzata in tre sportelli dedicati ai bisogni di assistenza famigliare e operanti come punto d’incontro tra domanda e offerta, con l’obiettivo di sostenere la regolarizzazione di rapporti di lavoro e valorizzare l’attività professionale di coloro che offrono servizi assistenziali, in particolare alle persone anziane e non più autosufficienti, nelle case delle famiglie del Verbano Cusio Ossola.

A questi sportelli con cadenza mensile (solitamente la seconda settimana del mese) possono dunque continuare a rivolgersi le famiglie che necessitano di assistenza qualificata per il loro congiunti e le ‘badanti’ in cerca di lavoro. Cio’ in continuità con quanto realizzato, mentre un operatore dedicato sarà disponibile su appuntamento presso la Cooperativa Anteo, a Verbania Intra, in Via de Lorenzi n. 22 (cell. 3456550133).

Un servizio valido e affidabile, come in conferenza stampa ha voluto testimoniare la signora Cecilia Viteri, dall’Ecuador, che grazie ad esso ha potuto trovare risposta alle proprie esigenze, di formazione e lavorative. Indirizzata dalle operatrici di sportello a un corso per Operatore Socio Sanitario ha trovato impiego grazie al titolo professionale conseguito.

Il progetto si è realizzato mediante una collaborazione tra partner pubblici e privati: con la Cooperativa Anteo (soggetto capofila) e il coordinamento della Provincia, hanno partecipato al suo sviluppo i tre Consorzi Servizi Sociali del VCO, il patronato ACLI, WORKOOP SpA, la Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus-Verbania e le associazioni Nonsoloaiuto e Caritas.

In questi oltre due anni gli sportelli presso i Centri per l’Impiego della Provincia si sono occupati di fornire agli/alle assistenti familiari informazioni sulle opportunità lavorative e formative presenti sul territorio (stimolando la motivazione a seguire corsi di qualificazione e aggiornamento) e alle famiglie i loro nominativi (oltre mille raccolti in una banca dati) nonché consulenze contrattualistiche e previdenziali, effettuate dagli operatori del patronato ACLI.

I Consorzi dei Servizi Sociali si sono occupati di accompagnare l’inserimento in famiglia delle assistenti e le hanno supportate nei momenti di difficoltà che possono verificarsi, ad esempio con l’aggravarsi delle condizioni di salute dell’assistito.

“Fondamentale nel creare una rete di informazioni e contatto, estesa a tutta la Provincia, il ruolo svolto dell’ASL VCO che ha permesso la diffusione di informazioni nei principali presidi sanitari del territorio” fa sapere la referente del progetto Maddalena Gatto, sottolineando come obiettivo degli interventi finanziati dal FSE fosse l’emersione del lavoro nero, ma agendo non in termini punitivi e di controllo, piuttosto creando e mantenendo rapporti di fiducia.

“In questi due anni – prosegue – si sono rivolte a questo sportello 1122 persone in cerca di lavoro, 918 di queste, dopo un rilevamento delle competenze, sono state inserite nella nostra banca dati; 232 di loro sono state formate come operatrici socio-sanitarie e per circa un terzo di loro – a fronte di 133 famiglie che ci hanno chiesto di seguirle nella ricerca di assistenza – si è arrivati alla firma di un contratto”.

Eleonora Negri, operatrice socio sanitaria del CISS Verbano, ha ricordato – nel corso della conferenza stampa tenutasi presso il Centro per l’Impiego di Omegna – come attraverso il monitoraggio esperito presso la casa degli anziani assistiti, molte ‘badanti’ abbiamo accreditato, anche a fini curricolari, la loro esperienza. Molte di loro hanno poi proseguito la loro formazione seguendo corsi modulari.

“Il progetto proseguirà in questi mesi in forma ridotta ma costante, per non disperdere il valore della rete creata e i dati acquisiti, attendendo di capire se potremo accedere nuovamente ai finanziati del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2014-2020” ricorda Irene Vesci, referente dei Centri per l’Impiego provinciali.

E’ Sara Colombo, della Cooperativa Anteo, a richiamare i dati di fatto: la popolazione anziana è in forte crescita mentre le risorse disponibili per politiche sociali in suo favore sono in contrazione. I flussi migratori di questi ultimi anni hanno permesso di rispondere alle esigenze di assistenza delle nostre famiglie, ma quello che oggi emerge, come conseguenza della crisi, è l’innalzamento del numero di italiani e italiane che si rendono disponibili per questo lavoro.

Un ‘caso’ che sfata il luogo comune – racconta Paola Maestrini – è quello di Irina, madre ucraina di quattro bambini, che negli scorsi mesi, quando per impegni professionali in fascia serale doveva assentarsi da casa a Quarna Sopra, si è avvalsa di un baby-sitter. La selezione si è da subito ristretta a tre candidati: tutti è tre uomini, tutti e tre italiani (gli unici pronti ad affrontare di sera i 24 tornanti che separano Omegna dal comune montano). “Ho trovato la persona giusta per noi, responsabile, paziente, puntuale; peccato – commenta Irina – che il mio contratto si sia concluso e in questo periodo di ricerca di uno nuovo lavoro abbia dovuto fare a meno del suo aiuto”.



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