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Cinzia Ferro barlady 2013

Personaggio dell’anno 2013 nella sezione Barman del sondaggio di Italia a Tavola, la bar manager di origini lombarde ma verbanese di adozione racconta il suo percorso professionale e le sue aspirazioni per il futuro al sito italiaatavola.net, organizzatore del concorso.

Verbania
Cinzia Ferro barlady 2013
Dal sito: italiaatavola.net

Con 9.566 voti, Cinzia Ferro (nelle foto) si è imposta nel sondaggio online di Italia a Tavola, tanto da essere eletta Personaggio dell’anno 2013 nella categoria “Barman”. La carriera di Cinzia ha inizio nel 1993, quando comincia a lavorare come cameriera-barista a Gallarate (Va) presso il locale di alcuni amici, “La Ribalta”.

Ben presto si accorge di star bene tra la gente, e decide di farne la sua professione. Comincia quindi a lavorare in alcuni locali della zona, di giorno e di sera. Alla fine del 1996 le viene proposto di lavorare in un nuovo locale in centro a Gallarate ed è in questa occasione che i datori di lavoro decidono di farla “addestrare” da un conosciutissimo professionista milanese, un barman eclettico dai grandi poteri imprenditoriali, Vinicio Valdo, aprendo insieme a lui l’Honky Tonk a Milano.
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Comincia a studiare e a documentarsi su tutte le novità del campo. Nel 1997 a Gallarate viene aperto il Woody Gutrye e Cinzia viene assunta come bar manager. Il locale ha subito un grandissimo successo e Cinzia riesce ad accattivarsi la simpatia dei clienti facendosi conoscere. Nel 1999 si trova di fronte a più scelte e mete lavorative, la cercano cocktail bar in Sardegna, in Spagna, in Inghilterra e a Verbania Lago Maggiore. Per non allontanarsi molto dalla sua famiglia e dai suoi amati cani decide di accettare il lavoro a Verbania, a 70 km da casa. Il locale non esisteva ancora e quindi ha la possibilità non soltanto di dare una sua impronta in materia di beverage ma anche nell’allestimento dell’ambiente dedicandosi, con l’allora proprietario, all’arredamento e all’impostazione globale del locale. Si dedica quindi alla formazione del personale da inserire e così in aprile vede la luce l’Estremadura Cafè di Verbania Suna (Vb).

Nel 2002 decide di passare totalmente al comando, frequentando prima un corso di barman presso l’Associazione italiana barman di Milano, prendendo prima in gestione l’Estremadura Cafè, poi diventandone proprietaria con il suo compagno Stefano. Oggi il locale vanta un gran numero di avventori che possono scegliere cosa bere attingendo da una lista di 400 cocktail, 230 etichette di distillati, 45 etichette di birra, innumerevoli tè e tisane in foglia, circa 200 etichette di vino, una buona scelta di panini e sfiziosi piatti.

Per completare l’offerta e celebrare un’altra passione, nel 2011 Cinzia apre insieme a Stefano l’Antica Osteria il Monte Rosso, a due passi dall’Estremadura, riportando in vita una delle più antiche e storiche (1854) osterie di Verbania, un ristorante che offre un ambiente retrò ben curato ed accogliente, la cui cucina punta su sapori antichi e genuini con particolare attenzione ai prodotti locali e soprattutto al pesce del lago Maggiore. La lista dei vini offre oltre 400 etichette, molti distillati di pregio e la possibilità di avere, cenando, un cocktail direttamente dall’Estremadura.

Cinzia, perché hai deciso di fare la barman?
Cinzia FerroForse perché ho trovato nel mondo del bar un modo alternativo per esprimermi, essere creativa condividendo il mio operato, in tempo reale, con la gente. Poi adoro stare su quel bellissimo palcoscenico che è il banco del bar e chiacchierare, ridere, piangere... insomma vivere le emozioni dei miei amici/clienti.

Hai avuto qualcuno che per te sia stato un riferimento nel lavoro, un maestro?
Ho incontrato sulla mia strada un barman Milanese, Vinicio Valdo, del quale adoravo le movenze e la sicurezza nell’esprimere il suo lavoro, ma non ho seguito esattamente le sue orme, ne ho carpito piccoli particolari, ciò che più mi affascinava. Ho sempre rincorso in primis la mia libertà espressiva.

So che di recente hai aperto un ristorante, qual è il motivo di questa scelta?
La ricerca di un nuovo stimolo, una nuova sfida in armonia con una passione che accomuna me e Stefano, il mio compagno: il buon cibo e il buon vino. Inoltre il ristorante è a due passi dal cocktail bar, completando così l’offerta al pubblico.

Nella gestione di un locale di successo come il tuo, quali sono le tre cose principali a cui hai dato importanza negli anni?
Per la verità sono 4: la ricerca di materie prime di alta qualità; l’innovazione, sempre in evoluzione di tecnica, prodotti, estetica e cura dei particolari; cortesia e disponibilità costanti; attenzione e selezione degli avventori.

Secondo te cosa manca ai barman italiani perché siano una vera categoria forte e unita?
Il tempo e un pizzico di umiltà! Duri orari di lavoro e individualità prevaricano la possibilità di aggregazione a vantaggio della categoria.

I tuoi progetti per il futuro?
Idee molte, sicuramente troppo poco tempo! Mi piacerebbe diventare davvero brava nel trasmettere al meglio le mie esperienze e la mia grande passione alle giovani leve. Ci sto già provando!
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