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Albertella e Porini: Province, dimissioni di massa

Riceviamo e pubblichiamo, il testo della lettera aperta rivolta al Presidente ai colleghi consiglieri della Provincia del VCO, di Giandomenico Albertella e Rino Porini, dove avanzano qualche interrogativo, qualche riflessione e anche una proposta per cercare di individuare una strada comune che possa smuovere una situazione stagnate ormai da anni.

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Albertella e Porini: Province, dimissioni di massa
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ED AI COLLEGHI CONSIGLIERI PROVINCIALI

CHE SIGNIFICATO HA, ED E ' GIUSTO, CONTINUARE A RIVESTIRE UN RUOLO IN UN ISTITUZIONE CHE, SVUOTATA DAL PARLAMENTO E DAL GOVERNO DELLA SUA IDENTITA' ISTITUZIONALE E DELLE RISORSE ECONOMICHE, NON PUÒ SVOLGERE LE FUNZIONI AFFIDATELE DA LEGGI DELLO STATO ED EROGARE I RELATIVI SERVIZI AI CITTADINI ?

L’UNICA RISPOSTA CHE SIAMO IN GRADO DI DARE AI CITTADINI , AI SINDACI, Al PRESIDI , ALLA NOSTRA COMUNITA', NON CERTO PER NOSTRA RESPONSABILITA’, MA PER SCELLERATE SCELTE POLITICHE ASSUNTE DAL PARLAMENTO E DAL GOVERNO, E’ : LA PROVINCIA NON HA SOLDI E NON PUO’ FARE NULLA .

Cero Presidente.cari colleghi,

siamo giunti al mese di settembre , quindi verso l’ultimo

trimestre dell'anno , senza aver ancora approvato il bilancio di previsione 2017 e, molto probabilmente, non saremo in grado di approvarlo per mancanza di risorse economiche che ne garantiscono i pareggio. E‘ ormai da qualche anno che la Provincia non svolge le attività minimali che consentano l’erogazione dei servizi fondamentali derivanti dai compiti istituzionali ad essa affidati dalle Leggi dello Stato, ma probabilmente, in tempi brevi, non saremo neppure in grado di garantire le spese obbligatorie per il funzionamento dell'Ente.

Non intendiamo ritornare nel merito delle scellerate scelte politiche adottate in questi anni dal Governo e dal Parlamento, Legge 'Delrio' con l'elezione indiretta del Consiglio Provinciale e taglio drastico e continuo delle risorse economiche. e contestuale mantenimento di tutte le funzioni che le Province sono tenute a svolgere; il nostro parere già lo conoscete. Ma non possiamo continuare ad accettare le conseguenze di queste scelte le cui ricadute hanno provocato , in primis, l'impossibilità di eseguire le manutenzioni delle strade provinciali, a partire dalle pavimentazioni, dalla pulizie delle cunette e dello sfalcio delle erbe e, della loro messa in sicurezza. l’impossibilità di realizzare quein interventi obbligatori ed essenziali per garantire il funzionamento in sicurezza degli edifici scolastici di competenza provinciale, che significa sicurezza dei nostri figli.

Gli unici interventi di manutenzione delle strade sono realizzati dai volontari. a cui va il nostro ringraziamento . che si sostituiscono ormai abitualmente alla Provincia, e , tra mille difficoltà, dai Comuni e dalle Unioni.

A proposito di “specificità montana” . abbiano atteso a lungo. per evitare di essere tacciati di essere prevenuti. ma oggi possiamo affermare che. la tanto declamata “specificità montana" del VCO . annunciata come la panacea di tutti i mali, non ha portato alcun beneficio al nostro territorio ; ma se qualcuno dice che benefici ci sono stati e, solo noi non riusciamo a capire quali essi siano, lo spieghi alle nostre comunità con esempi concreti. Se riuscirete a dimostrarlo . saremo i primi ad essere soddisfatti ed a rivedere il nostro giudizio! Neppure l’esito del referendum costituzionale del 4
dicembre 2016. che con la netta vittoria del NO, ha democraticamente sancito la “sopravvivenza‘ delle Province, ha indotto , come logico e conseguente doveva essere, il Governo ed il Parlamento ha stanziare le risorse economiche per permettere alle Province di espletare le proprie .funzioni, prime fra tutte STRADE E SCUOLE. E potremo dilungarci ancor più nel dettaglio nell'analisi delle ricadute negative causate da scelte politiche scellerate, ma il tempo delle riflessioni e delle attese riteniamo che è finito. Servono azioni concrete.

Cl chiediamo . lo chiedono l chiodini a ciascuno di noi. consigliere provinciale o Presidente : cosa ci state a fare in una Istituzione che, svuotata della sua identità istituzionale e delle risorse economiche , non può svolgere le proprie funzioni affidatele da Leggi dello Stato 7 A qualsiasi richiesta di interventi necessari ed inderogabili, a partire da strade e scuole, (I amministratori, di presidi e dl cittadini, la risposta e sempre : la Provincia non ha soldi e non può fare nulla.

A queste domande abbiamo cercato di darci qualche risposta : potremmo dimetterci come atto dl protesta individuale, ma cosa servono le dimissioni di due sci consiglieri ? Potremmo proporre a tutti colleghi consiglieri di dimetterci contestualmente : ma forse anche le dimissioni di un intero consiglio provinciale è ancora un azione , pur significativa, poco eclatante che porterebbe come unico risultato al commissariamento della sola nostra Provincia. Ma considerate che. se servisse per garantire un efficiente espletamento delle funzioni istituzionali svolte dalla Provincia a favore delle nostre comunità. le nostre dimissioni sono a disposizione.

E allora le nostre riflessioni sono andate oltre e partendo dalle informazioni che Lei Presidente ci ha fornito, cioè che altre 30 - 35 Province italiane , su un totale di 110 , sono nelle nostre condizioni economiche, le proponiamo di contattare tutti i presidenti di queste province per proporre loro le dimissioni contestuali di tutti l rispettivi consigli provinciali.

Trenta o Trentacinque consigli provinciali che svuotati della propria identità istituzionale e delle risorse economiche lasciano la responsabilità del governo del proprio Ente al Parlamento, al Governo ed al Ministero competente. Vengono loro, protagonisti delle scellerate scelte politiche, ad assumersi la responsabilità di dire alla gente non abbiamo i soldi per lare le manutenzioni delle strade, per realizzare gli investimenti che sono inderogabili per la sicurezza di chi le percorre tutti i giorni, per fare gli interventi di messa in sicurezza delle scuole.

A ciascuno la propria responsabilità. Queste sono alcune riflessioni ed una proposta che ci sentiamo in dovere di avanzare al Presidente ai colleghi consiglieri provinciali , pronti a discuterne, ed individuarne altre , e ad assumere decisioni condivise in un apposita seduta di Consiglio Provinciale o Assemblea dei Sindaci, per individuare insieme la strada migliore che consenta all’Ente l'erogazione dei servizi fondamentali e al tempo stesso, tuteli anche i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici , a partire degli stipendi , che prima o poi, rischiano di essere messi in discussione.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Giovanni 1Avete detto bene
Giovanni
18 Settembre 2017 - 18:11
 
Avete detto bene dimettetevi tutti poi vediamo come si mette, tanto che voi ci siate o no è la stessa cosa.



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