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Una visione strategica per il futuro del COQ di Omegna

L’hanno indicata il Direttore Generale di ASL VCO, Giovanni Caruso, e il suo omologo presso il Centro Ortopedico di Quadrante, Mauro Carducci, fornendo numeri e indicazioni ben precise. Di seguito la nota di ASL VCO.

Omegna
Una visione strategica per il futuro del COQ di Omegna
Giovedì 21 dicembre, presso l’Ospedale Madonna del Popolo di Omegna, Giovanni Caruso, Direttore Generale di ASL VCO, e Mauro Carducci, Direttore Generale di Centro Ortopedico di Quadrante Spa, hanno ribadito piena collaborazione per la stabilizzazione del COQ, chiamato a distinguersi, sempre di più in futuro, rispetto alle strutture del territorio.

Nella conferenza che ha visto l’intervento anche di Gianni Morandi, Sindaco di Gravellona Toce e Presidente della Rappresentanza dei Sindaci ASL VCO, di Paolo Marchioni, Sindaco di Omegna, e di Stefano Calderoni, Presidente del C.I.S.S. Cusio, è stata, però, fortemente sottolineata anche la necessità – condivisa da tutti i soci che compongono la società mista pubblico-privata che, a oggi, gestisce il Centro Ortopedico di Quadrante – di «strutturarsi per affrontare un livello di complessità tale da distinguerci rispetto all’offerta di altre realtà».
Questa la strada tracciata per il 2018 da Giovanni Caruso, Direttore ASL VCO, attento a sottolineare come il COQ non sia «né per Omegna né per il solo Cusio ma debba guardare, in termini di attività ospedaliera, a un territorio sempre più ampio ed extra regionale».

In quest’ottica vanno letti l’imminente arrivo di un nuovo apparecchio TAC, che sarà operativo già a partire dalla seconda settimana di gennaio, mentre nel contesto della complessità chirurgica è in dirittura d’arrivo la realizzazione di un progetto di “fast-track therapy”, realizzato in collaborazione con le Unità di Ortopedia di Domodossola e di Omegna.

Come sottolineato da Mauro Carducci, Direttore COQ Omegna: «Saremo i primi in Piemonte e tra i primi in tutta Italia a gestire l’attività protesica a domicilio del paziente. Operato presso l’ospedale e selezionato in base a precise caratteristiche, il paziente protesizzato potrà essere dimesso a 48-72 ore dall’intervento e monitorato a domicilio grazie alla collaborazione con i fisiatri e fisioterapisti sul territorio. Il progetto ci consentirà di operare nell’arco del 2018 circa un migliaio di pazienti per protesi, anche al ginocchio, provenienti non solo dalla nostra provincia, ma anche da altre parti del Piemonte e d’Italia, grazie alla collaborazione con la Città della Salute di Torino e con le ASL di Vercelli e di Novara, i cui medici già intervengono presso la nostra struttura su pazienti in condizioni di ortopedia infetta che necessitano di professionalità multidisciplinari».

Nella medesima ottica di un ampliamento dell’assistenza domiciliare, l’ASL VCO ha già all’attivo un progetto per il monitoraggio informatizzato a domicilio di un centinaio di pazienti diabetici che, nel 2018, potrà essere allargato anche ad altre patologie.

Inoltre sono già pronti due posti letto nell’area della sub-intensità post-chirurgica dedicati ai pazienti che subiscono interventi di maggiore complessità o che suggeriscono un’attività di monitoraggio intensiva, nelle prime ore successive all’intervento.

Configurata come la struttura che realizza il maggior numero di interventi di protesi sul territorio piemontese e che, in oltre il 30% dei casi, eroga i propri servizi a pazienti di ASL extra VCO (nella misura dell’11% provenienti dalla Lombardia), il COQ è, dunque, intenzionato a distinguersi con un’offerta sempre più mirata e puntuale che, dal 2013 al 2016, ha largamente contribuito a registrare un risultato economico complessivo superiore ai 7 milioni di euro.

Da qui l’auspicio di Paolo Marchioni, Sindaco di Omegna, attento a sottolineare l’importanza di vedere al più presto implementate anche le attività della Casa della Salute, come servizio sanitario di primaria importanza per Omegna e per tutto il Cusio. «In qualità anche di neo eletto membro del Consiglio di Amministrazione di COQ Spa - ha affermato - darò il mio pieno apporto per il raggiungimento degli obiettivi di specializzazione decisi per questa struttura così strategica, non solo per il nostro territorio. Per quanto riguarda, invece, i servizi resi presso la struttura ospedaliera di Omegna, attendiamo di vedere quale sarà il futuro dell’Ospedale Unico, sul quale non siamo noi a decidere».

«Questa visita - ha infine concluso Gianni Morandi, in qualità di Presidente della Rappresentanza dei Sindaci ASL VCO - è stata per me conferma della piena e ottimale funzionalità di una struttura “datata” ma che ha saputo rinnovarsi. La volontà di stabilizzazione espressa da tutti i soggetti coinvolti è ugualmente motivo di soddisfazione, anche se non posso che immedesimarmi in quei cittadini per i quali i tempi tecnici di formalizzazione sono difficilmente comprensibili o giustificabili. Nutro la medesima sensazione nei confronti del già citato Ospedale Unico, sulla quale la volontà dei territori coinvolti, così come della Regione, è già stata espressa. Da qui l’invito a non confondere i tempi lunghi degli iter burocratici con le volontà, che non sono in discussione».



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