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Colto a rubare in un ristorante: arrestato

La Questura di Verbania ha arrestato ieri, mercoledì 19 marzo in flagranza di reato un 40enne già conosciuto dalle Forze dell’Ordine.

Verbania
Colto a rubare in un ristorante: arrestato
DAl sito: www.oknovara.it

Alle 4 circa la Sala Operativa dei carabinieri veniva avvertita di un furto in atto al Ristorante Mini Golf di Arizzano. Mentre altre pattuglie dell’Arma e della Polizia raggiungevano l’ingresso principale del locale, una seconda Volante ha percorso la via opposta, arrivando tempestivamente sul retro, bloccando subito una persona a piedi che tentava di allontanarsi.

Nel frattempo è giunto il proprietario del locale e, grazie al sistema di videosorveglianza interno, è stato possibile riconoscere il soggetto già fermato come responsabile del furto appena consumato.

L’uomo, sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un cacciavite e di una somma di denaro risultata essere l’incasso della serata. Le Forze dell’Ordine hanno, inoltre, appurato come l’arrestato si era introdotto all’interno del locale infrangendo con un sasso il vetro di una finestra della sala ristorante. Con un cacciavite aveva poi forzato il registratore di cassa.

L’uomo è stato così arrestato. Processato per direttissima è stato condannato a otto mesi e dieci giorni di reclusione.
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3 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Alberto Furlan Giustizia italiana
Alberto Furlan
21 Marzo 2014 - 07:53
 
Che bello sentire e vedere come funziona la giustizia in Italia! 8 mesi e 10 giorni per furto con scasso (tra l'altro un habitué), mentre, condanne esemplari (a lor dire), a chi sta sulle balle di certi individui in divisa, o a magistrati e giudici o, ancora peggio, se gli amici di questi ultimi, per interesse personale, fanno pressioni su queste figure togate affinché qualcuno a loro non gradito la deve per forza pagare anche se innocente; e per far questo, si inventano mostruose balle e false prove per incastrarlo.
Un recente grave esempio, a Varese dove un ragazzo è stato ammazzato a botte in caserma dai carabinieri e il magistrato, per salvare il sedere a questi, aveva archiviato perché per lui non era successo niente: il ragazzo si era suicidato picchiandosi la testa, le braccia e il torace sul pavimento creandosi danni irreversibili che lo hanno portato alla morte, meno male che, grazie alle insistenze della sorella del giovane è stato riaperto il caso ed è saltato fuori che tutto era falso, così, sia i carabinieri che il magistrato sono stati indagati per falso e lesioni e omicidio (episodio raro).
Se non possiamo fidarci di chi deve garantire la giustizia, come facciamo a fidarci di chi la viola ogni secondo? LA POLITICA!
Vedi il profilo di orietta Giuseppe Uva
orietta
21 Marzo 2014 - 23:11
 
Veramente come possiamo fidarci di tutori dell'ordine che non cercano per primi di scovare e cacciare le LORO MELE MARCE per difendere l'onore della divisa che indossano nascondendo la verità con mafiosa omertà??!! Loro indossandola assumono DOVERI NON POTERI !!! Un caro saluto a Lucia Uva a Patrizia Aldovrandi a laria Cucchi e a tutti quelli che lottano contro le morti di stato....senza dimenticare Diaz/Bolzaneto Un pensiero anche ai tutori dell'ordine che combattono i criminali fuori e dentro le forze dell'ordine indistintamente!!!
Vedi il profilo di Alberto Furlan Criminalità
Alberto Furlan
22 Marzo 2014 - 09:08
 
Cara Orietta condivido pienamente!



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