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"Una casa per tutti. I villaggi operai dal Nord Europa al Piemonte"

Da sabato 30 marzo 2019. Una casa per tutti. I villaggi operai dal Nord Europa al Piemonte. Una mostra fotografica a Verbania nell’ambito della seconda edizione di “Primavera con le Soms”.

Verbania
"Una casa per tutti. I villaggi operai dal Nord Europa al Piemonte"
Farà tappa anche a Verbania la mostra fotografica Una casa per tutti. I villaggi operai dal Nord Europa al Piemonte - realizzata dalla Associazione Kòres, curata da Alba Zanini e Carla F. Gutermann, in collaborazione con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese - e messa a disposizione dal Consiglio regionale del Piemonte.

Dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’espandersi di nuove attività imprenditoriali, l’esigenza di fornire ai lavoratori una casa vicina alla fabbrica inizia ad assumere un significato importante. Sorgono quindi i primi villaggi operai nel Nord Europa per poi diffondersi anche nell’Italia settentrionale e, in particolare, in Piemonte, dove erano diffuse numerose industrie tessili e manifatturiere.

Proprio in Piemonte, alcune Società di mutuo soccorso - all’inizio del Novecento - realizzano case operaie destinate ai propri soci e costruite con materiali e sistemi per i tempi innovativi. Tra le principali case operaie edificate da Società di Mutuo Soccorso ricordiamo le realtà di Casale Monferrato, Vercelli e Torino.

Un’intera sezione della mostra è dedicata alla Borgata Leumann di Collegno, realizzata alle porte di Torino tra il 1875 e il 1907 dall’architetto Pietro Fenoglio, per gli operai del vicino cotonificio dello svizzero Napoleone Leumann. Oltre alle
immagini d’epoca e contemporanee del villaggio Leumann sono esposti anche immagini e documenti legati alla sua storia. Nel grande pannello finale una lunga poesia di Giovanni Arpino ricorda i tempi in cui, appena sposati negli anni '50, lui e la moglie Caterina Brero, andarono ad abitare al Villaggio Leumann.

In Piemonte altri grandi esempi di villaggi operai sono stati realizzati tra ‘800 e inizio ‘900 a Torino (Villaggio Snia), Settimo Torinese (villaggi Farmitalia), Ivrea (Borgo Olivetti), Perosa Argentina (Villaggio Gütermann), Villar Perosa
(Villaggio operaio della RIV SKF), a Cuorgnè (villaggio operaio della Manifattura), a Borgone di Susa (villaggio Wild&Abegg), a Sant'Ambrogio (quello dei Fratelli Bosio) e nelle valli di Lanzo (il piccolo agglomerato urbano dei tedeschi Remmert). In Italia altri gruppi di case operaie dello stesso genere vennero realizzati a Schio (Vicenza) e a Crespi d’Adda (Bergamo), fino agli ultimi insediamenti che risalgono alla prima metà del ventesimo secolo.

In occasione degli allestimenti verbanesi, verrà portata l’attenzione sull’esperienza mutualistica delle case operaie e verranno proposti approfondimenti su altre realizzazioni, più legate al territorio del VCO: le Case Fanfani di Verbania, i
Villaggi Sisma e Rumianca in Ossola, con una attualizzazione relativa al consumo energetico.

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3 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di lucrezia borgia.. 1Questo succedeva....
lucrezia borgia..
2 Aprile 2019 - 19:34
 
quando gli industriali erano imprenditori e non voraci faccendieri........
Vedi il profilo di lucrezia borgia.. 1Questo succedeva....
lucrezia borgia..
2 Aprile 2019 - 19:35
 
quando gli industriali erano imprenditori e non voraci faccendieri........
Vedi il profilo di Hans Axel Von Fersen 1Re: Questo succedeva....
Hans Axel Von Fersen
4 Aprile 2019 - 11:52
 
Ciao lucrezia borgia.. Questo succedeva quando le maestranze erano preziose ed in numero limitato. Allora si cercava di tenersele strette con salari dignitose e qualche benefit, come la casa che non costava un numero di stipendi così alto come adesso. E soprattutto gli industriali avevano immensi guadagni che gli permettevano di essere generosi. Gli industriali attuali devono confrontarsi col mondo e soprattutto quel mondo dove un operaio guadagna al massimo 4.000 dollari l'anno. Oggi invece ci sono maestranze in abbondanza a poco prezzo che posso far venire da ogni parte del mondo. Cosa interessa ad un imprenditore tenersi stretto un operaio quando può sostituirlo con un ingegnere indiano con più qualifiche, ad un costo minore che s'accontenta di dormire su un giaciglio improvvisato?



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