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"Tra due mondi"

Martedì 6 dicembre 2022 a Metti Una Sera Al Cinema c'è': "Tra due mondi" – regia di Emmanuel Carrère.

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"Tra due mondi"
TRA DUE MONDI – regia di Emmanuel Carrère
Genere Drama - durata 106 minuti

Caen, Normandia. Marianne si è appena trasferita nella cittadina costiera da cui partono i traghetti per l'Inghilterra. Il marito l'ha lasciata per una donna più giovane e lei cerca lavoro come domestica. All'ufficio di collocamento, nei training center e poi sui luoghi di lavoro incontra altre domestiche, in particolare la giovane Marilou e la madre single Christelle, con cui lega facilmente. Le tre donne accetteranno un lavoro a bordo di un traghetto: un incarico ingrato, sporco e faticoso, affrontato da un gruppetto di lavoratori e lavoratrici che provengono da storie di emarginazione economica e sociale, ma che sanno fare squadra tra loro e darsi una mano a vicenda

Tra due mondi prende le mosse dal libro inchiesta Le quai de Ouistreham della giornalista Florence Aubenas e rappresenta il ritorno alla regia di Emmanuel Carrère, che fa propria  un'inchiesta  giornalistica che, in principio, sembrerebbe diventare un film sociale, ma che si rivela anche - e forse soprattutto - altro.  Juliette Binoche, ineccepibile nel ruolo di Marianne, si presenta – senza trucco – per dare corpo alla protagonista e al suo tentativo di entrare in contatto, sotto falsa identità, con il mondo del lavoro precario senza difese sindacali e senza sussidi, dove si può essere licenziati da un momento all’altro. ”Voglio rendere visibili, gli invisibili", afferma Marianne. Ed è quello che cerca di fare condividendo la vita di chi deve fare i conti con la disoccupazione e la povertà, mossa dalla ferma volontà di toccare con mano ‘la crisi’, di documentarsi dal vero calandosi nella quotidianità di quel 12% di lavoratori la cui vita è condizionata dallo stato di precari. Lo fa portando la finzione fino in fondo, raggiungendo un grado di profonda intimità con le lavoratrici (quasi tutte attrici non professioniste), soprattutto con Christèle (la bravissima Hélène Lambert), madre single, temprata dalle necessità della vita. Ma i film di Carrère – così come i suoi romanzi – non sono quello che dicono di essere. E così Tra due mondi si fa terreno per una riflessione sul ruolo dello scrittore e sul rapporto tra realtà e finzione molto più che mera indagine sociale. È la stessa Juliette Binoche – e il personaggio filmico che rappresenta – l'escamotage finzionale che lavora su piani differenti: la voce fuori campo di Marianne riflette, a più riprese, sulla ragionevolezza del suo stesso agire, sull'integrità del suo lavoro di inchiesta ("Quello che voglio raccontare è più forte del dubbio"). Quanto è legittimo diventare un’altra persona e raccontare una menzogna eticamente giusta? Emmanuel Carrère è intrinsecamente attratto dalla natura ambivalente di questo personaggio, dal suo recitare una parte, da un giornalismo di inchiesta che passa anche attraverso un mascheramento del proprio io: in Tra due mondi il punto di vista è quello di chi ha scelto di diventare portavoce di un’ingiustizia sociale conservando il proprio status quo, pur provando imbarazzo per quella che è, di fatto, una messa in scena. Carrère ci porta, come suo solito, a essere dei funamboli, in un’oscillazione continua che ci conduce a riflettere se l’operazione – di Marianne ma anche del film – sia moralmente lecita o meno.



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