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Aree vaste montane: Nobili soddisfatto

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Presidente Nobili sull'emendamento votato all'interno della legge di riforma costituzionale che ribadisce le prerogative di possibilità di autonomia amministrativa per le aree vaste montane e di confine. Con alcune modifiche in merito alle elezioni di 'passaggio' da province ad enti di secondo livello.

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Aree vaste montane: Nobili soddisfatto
La riforma costituzionale cancella le province ma acquisisce emendamento che ‘blinda’ le prerogative previste dalla legge Delrio per gli Enti di area vasta montani e di confine.

Nobili: “grazie all’azione parlamentare dell’On. Borghi e dei suoi colleghi di Sondrio e Belluno, per il VCO un futuro con opportunità di sviluppo”.

Con la conversione in legge del decreto sulla Pubblica Amministrazione modiche alle elezioni per il passaggio delle province a Enti di secondo grado: attribuito peso ponderale anche alle liste e il voto slitta a domenica 12 ottobre.

“La riforma costituzionale votata ieri e oggi in prima lettura al Senato abolisce di fatto le Province dall’articolazione territoriale dello Stato, ma assegna a una realtà montana e di confine come il VCO peculiarità di autonomia davvero determinanti nelle sue opportunità di futuro sviluppo. Il ringraziamento per questo primo passo fondamentale è per l’On. Enrico Borghi, che con i colleghi parlamentari rappresentanti dei territori ‘omologhi’ al Verbano Cusio Ossola di Sondrio e Belluno, ha condotto un’azione efficace incassando a nome del Governo il parere favorevole della Ministro Maria Elena Boschi. Questo emendamento ora seguirà le sorti del complesso iter di riforma, passando attraverso le maglie della doppia votazione alla Camera e al Senato e di un possibile referendum, ma - inserendosi in un processo ormai incontrovertibile - apre il nostro territorio a nuove prospettive. Spetterà poi alla Regione declinare nella concretezza questa possibilità di autonomia amministrativa, che richiede l’assegnazione di deleghe specifiche, già di fatto previste dalla legge Delrio. Stando all’impostazione amministrativa con cui la Giunta Chiamparino pare voler rapportarsi ai territori piemontesi, discostandosi da un accentramento decisionale e favorendo un dialogo aperto con ciascuna delle sue componenti territoriali, penso che questa volta per il Verbano Cusio Ossola ci siano buone chance per giungere alla definizione di un’area vasta montana e ‘trasfrontaliera’ in grado di trasformare quelle che per troppo tempo sono stati elementi di debolezza in leve di forza”.

Così il Presidente della Provincia e dell’Unione Province Piemontesi Massimo Nobili commenta l’emendamento acquisito all’interno della legge di riforma del Titolo V della Costituzione.

“Le Province intanto proseguono sulla strada segnata dalla legge Delrio dello scorso aprile con le elezioni che le trasformerà in Enti di secondo livello. A questo punto si registra la novità in sede di conversione del Decreto Legge 90/2014 ‘misure per l’efficienza della pubblica amministrazione’, che contiene anche nuove disposizioni in riferimento a questo passaggio amministrativo. Sono state infatti approvate alcune modifiche ai commi della Legge 56/2014 (la Del Rio), che definiscono il voto di lista per l’elezione dei Consiglieri e ridefiniscono il termine ultimo per il suo svolgimento” spiega Nobili.

Di fatto queste modifiche inseriscono l’attribuzione del voto di lista, fin qua non previsto, comportando l’assegnazione dei seggi in prima battuta tra le liste, senza premi di maggioranza, per poi essere ripartiti tra i candidati che avranno raccolto il maggior numero di preferenze.

Si avrà inoltre una posticipazione del termine ultimo per lo svolgimento delle elezioni di secondo grado delle Province a domenica 12 ottobre (invece che domenica 28 settembre).

“Come Presidente dell’Unione Province Piemontesi – rimarca Massimo Nobili – ritengo auspicabile che queste nuove elezioni si possano tenere in una data comune a tutto il Paese. Come UPP faremo il punto della situazione con l’Ufficio di Presidenza del prossimo lunedì, per poi partire subito con le comunicazioni ai Comuni. Ben consapevoli di come la partita più importante non si svolga ritardando di qualche giorno l’applicazione di un passaggio, che è solo una fase intermedia verso una più radicale trasformazione dell’assetto istituzionale, ma la si giochi piuttosto sul piano della definizione delle competenze e sull’assegnazione delle risorse per continuare ad assicurare ai cittadini servizi di primaria importanza. Questo in un quadro generale in cui tutte le Province oggi, Enti di area vasta dal 13 settembre, sono di fatto paralizzati, esangui e impotenti di fronte alla necessità di rispondere a bisogni non rinviabili, si veda tutto quanto concerne la ripresa delle lezioni nelle scuole superiori e la percorribilità delle strade”.



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