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Carabinieri: le statistiche dell'ultimo anno

Riportiamo i dati resi noti da Domenico Baldassarre, Comandante Provinciale Carabinieri di Verbania, riguardanti l'ultimo anno di attività dei militari.

Verbania
Carabinieri: le statistiche dell'ultimo anno
Nonostante l’incoraggiante andamento degli indici di delittuosità, che evidenziano un calo sostanziale delle fenomenologie criminali più gravi, i comandi di Stazione della Provincia hanno svolto un’incessante attività di controllo del territorio attraverso 11mila pattuglie, distribuite su tutto il territorio della provincia, che hanno consentito di sopperire alle 2.500 richieste di intervento e soccorso pervenute tramite 112 NUE, controllare 52mila persone e 37mila veicolipe, rseguire 3mila delitti, pari al 75% dei reati complessivamente denunciati nell’ambito dell’intera provincia, per i quali sono stati deferiti all’A.G. 1.300 persone. L’azione di contrasto ai principali fenomeni di illegalità è stata anche condotta perseguendo obiettivi strategici per prevenire la commissione di reati nei riguardi delle fasce deboli della popolazione, ma anche in materia di armi, tutela dell’ambiente e tutela della circolazione stradale, con particolare attenzione a talune specie di violazioni, ritenute particolarmente pericolose ovvero espressione di un atteggiamento di riluttanza al rispetto delle regole.

Con particolare riguardo alle truffe, tipologia di reato che vede il Verbano-Cusio-Ossola collocarsi ai primi posti a livello nazionale, i Comandanti di Stazione della provincia, in sinergia con Enti locali, parrocchie e ordini professionali, hanno condotto un ampio spettro di iniziative di prossimità e sensibilizzazione nei riguardi delle rispettive comunità, incontrando centinaia di persone anziane in parrocchie, centri di aggregazione, farmacie e mercati, con l’obiettivo di metterle in guardia dai truffatori e favorire una migliore consapevolezza del fenomeno. Al riguardo, hanno assunto grande importanza anche gli incontri tenuti dall’Arma con gli studenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia, per trattare con i giovani le diverse tematiche connesse al rispetto della legalità, e sensibilizzarli sui rischi sottesi ai computer crimes e al “cyberbullismo”. Per quanto riguarda le autorizzazioni di polizia, nei comuni ove non vi è la presenza di un ufficio di pubblica sicurezza sono stati incrementati, in stretta sinergia con la Questura, i controlli al fine di verificare la permanenza dei requisiti necessari da parte dei titolari delle licenze ovvero per evitare che armi detenute in modo non conforme potessero essere oggetto di furto e quindi reimpiegate sul mercato illegale.

Particolare attenzione è stata posta anche ai comportamenti scorretti alla guida, che costituiscono la principale causa di incidenti stradali in Provincia, che nel corso dell’ultimo anno hanno raggiunto livelli di guardia in termini assoluti, con costi sociali elevatissimi. Per mitigare il fenomeno e prevenire gli eventi più gravi, in sinergia con la polizia di stato e le altre FF.PP. sono stati condotti controlli senza soluzione di continuità, soprattutto nei fine settimana e presso i luoghi di maggiore aggregazione giovanile, all’esito dei quali sono state elevate complessivamente 3.500 contravvenzioni al Codice della Strada per guida distratta sottesa all’utilizzo di smartphone ovvero per mancato uso delle cinture di sicurezza e denunciate all’A.G. a vario titolo oltre 350 persone per guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di droghe.

Nonostante gli incoraggianti risultati, tuttavia, che consentono di annoverare questa provincia tra le più sicure nel panorama nazionale, sarà incessante l’impegno dell’Arma affinché sia salvaguardato il bene comune della sicurezza, che non può prescindere dal coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali per realizzare condizioni sociali complessive che impediscano l’insorgere di fenomeni di devianza. Tra le iniziative dell’Arma nel settore della prevenzione generale, sono degni di nota gli sforzi profusi dai reparti specializzati dell’Arma nei diversi settori in cui oggi si declina la sicurezza; dalla tutela del settore agroalimentare, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, alla salvaguardia del patrimonio culturale e della salute. Tra questi, voglio ricordare i Carabinieri Forestali, custodi dell’inestimabile patrimonio ambientale di questa provincia, attesi i peculiari compiti a tutela della biosicurezza attribuiti all’Arma dei Carabinieri dal vigente quadro normativo. Nel dettaglio, l’attività dei Carabinieri Forestali ha consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 103 persone e di irrogare circa 200mila euro di sanzioni amministrative all’esito degli oltre 7mila controlli condotti in settori particolarmente delicati, quali i prelievi illeciti di acque pubbliche, la gestione dei rifiuti urbani, le misure di sostegno economico stanziate dall’U.E. in favore delle aziende agricole, la detenzione di animali d’affezione presso canili, allevamenti e pensioni.

I Carabinieri Forestali sono stati inoltre impegnati nel monitoraggio della presenza sul territorio di grandi carnivori, nell’attività di previsione del rischio valanghe, nella partecipazione alle operazioni di soccorso in montagna e di spegnimento degli incendi boschivi, in relazione ai quali hanno identificato e deferito all’A.G. i presunti responsabili dei due incendi di maggiore estensione sviluppatisi recentemente nei comuni di Domodossola e Valstrona, che hanno determinato la distruzione di circa 150 ettari di bosco; i Carabinieri del Nas, che hanno effettuato centinaia di controlli nei settori agroalimentare, medico/farmaceutico e turistico per prevenire la commissione di illeciti contro la salute pubblica, sottoponendo a sequestro 12 tonnellate di alimenti in cattivo stato di conservazione, del valore complessivo di circa 600 mila euro, segnalando all’Autorità Giudiziaria 19 persone; i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, il cui contributo è stato determinante ai fini della tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, delle norme a sostegno della maternità e della paternità nonché di quelle afferenti all’impiego di appartenenti a “categorie protette”, quali fanciulli e adolescenti. Nel dettaglio, i carabinieri del NIL hanno accertato l’impiego irregolare di 157 lavoratori, 44 dei quali totalmente “in nero”, denunciando all’A.G. 43 persone ed elevando sanzioni amministrative per circa 300mila euro. Non sono state trascurate, ovviamente, altre forme più complesse e pervasive di criminalità, che impegnano le strutture investigative del Comando Provinciale specificamente a questo deputate, sotto la direzione e il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Torino.



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