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Terra, Aria, Acqua e Fuoco

E’ stata presentata ieri, nel corso del convegno omonimo, la terza edizione di “Terra, Aria, Acqua e Fuoco”, il volume che fa il punto sulle strategie di sviluppo dei mercati e della tecnologia delle aziende di otto settori fondamentali dell’industria meccanica italiana.

Stresa
Terra, Aria, Acqua e Fuoco
Il convegno, organizzato dal mensile Tecnologie Meccaniche e da Reed Eventi con il patrocinio di UCIMU – Sistemi per Produrre, si è tenuto presso l’Hotel Bristol di Stresa (VB).

La giornata di lavori, che ha visto alternarsi sul palco dei relatori di aziende del calibro di Ducati Motor Holding, Ferretti Yachts, Fiat, GE Oil & Gas, Lucchini RS, Medica, Piaggio Aero Industries, ha permesso di fare il punto sulle opportunità che, soprattutto in un periodo di crisi economica, il settore della meccanica è in grado di offrire e di cogliere. Otto i settori analizzati dall’indagine di Tecnologie Meccaniche, proposta nel volume “Terra, Aria, Acqua e Fuoco”, basata sui questionari compilati da oltre 800 aziende italiane ed europee: automotive, medicale, macchine agricole e movimento terra, ciclo e motociclo, ferroviario, aeronautico, navale ed energia.

Obiettivo del convegno e del volume presentato quest’anno è stato quello di verificare l’andamento dei diversi mercati analizzati. In particolare, i protagonisti della giornata hanno illustrato le proprie strategie in merito all’acquisto di tecnologie e i propri obiettivi di sviluppo in un periodo di recessione come quello che l’economia europea sta vivendo.

Particolarmente significativi i dati che emergono dall’indagine realizzata dall’Ufficio Studi Economici di Reed Business Information Italia, in collaborazione con la rivista Tecnologie Meccaniche, relativamente all’andamento del mercato e alle strategie future per i diversi settori presi in considerazione, sia a livello nazionale, sia a livello europeo.

Automotive: il settore automotive è uno dei pilastri dell’industria metalmeccanica italiana ed europea. Secondo il 67,3% delle aziende italiane intervistate il mercato resterà stabile nel 2012, per il 9,1% subirà invece una flessione. Ottimista il 23,6%, secondo il quale il mercato è destinato a crescere. In linea la risposta delle imprese europee: il 66,7% vede un mercato stabile, il 14,8% prevede un calo, mentre il 18,5% si aspetta una crescita. In merito alle strategie future, il 25,5% delle imprese italiane si focalizzerà sull’automazione del ciclo produttivo (seguito dall’ottimizzazione delle risorse e dalla riduzione dei costi), mentre in Europa il primo obiettivo strategico (20,4%) è l’ottimizzazione delle risorse umane, seguito dall’automazione del ciclo produttivo, l’aumento della produttività, la diminuzione dei costi e la riduzione dei tempi di consegna.

Medicale: è uno dei settori che negli ultimi anni ha fatto registrare un significativo incremento, e nel quale è sempre più importante il ruolo della meccanica e della macchina utensile. Non è quindi un caso se oltre il 68% delle aziende intervistate vede un mercato stabile per l’anno in corso. Per un significativo 31,7% il mercato sarà in crescita. In Europa la situazione è ancora più ottimistica: il 73,2% vede un mercato stabile e nessuno vede un calo all’orizzonte. I principali obiettivi strategici delle imprese italiane sono: aumento della produttività (26,8%), ottimizzazione delle risorse umane (24,4%), automazione del ciclo produttivo (22%), riduzione dei tempi di consegna (14,6%). Anche in Europa l’aumento della produttività viene messo al primo posto (26,8%), seguito dalla diminuzione dei costi e dall’ottimizzazione delle risorse umane a pari merito (22%).

Macchine agricole e movimento terra: il comparto in questi anni è stato caratterizzato da una significativa evoluzione tecnologica. Dall’indagine emerge un settore globale pronto a investire in soluzioni produttive e innovative. Fondamentale nella scelta del fornitore il servizio pre e post vendita. Anche in questo caso la valutazione del mercato è ottimistica: il 71% delle aziende italiane è certo che il mercato resterà stabile, solo il 2,2% prevede un calo e ben il 26,7% prevede una crescita. In Europa le risposte sono più variegate: il 50% delle aziende intervistate segnala un mercato stabile, il 18% in discesa, e ben il 32% in crescita. In Italia il principale obiettivo strategico delle aziende del settore risulta essere l’automazione del ciclo produttivo, rilevante per il 22,2% degli intervistati, contro il 20% della riduzione dei tempi di consegna e della diminuzione dei costi, il 15,6% dell’ottimizzazione delle risorse umane e il 13,3% dell’incremento della produttività, che costituisce invece l’obiettivo chiave per il 26% delle aziende europee.

Ciclo e Motociclo: anche questo comparto, come quello dell’automotive, rappresenta una voce strategica sia in Italia, sia in Europa. L’indagine sottolinea che il settore rimarrà stabile nel breve periodo, con un perfetto allineamento tra Italia ed Europa: lo pensa il 72,1% delle aziende italiane e il 70,7% di quelle europee. Allo stesso tempo non si prevede un calo in nessuna delle due analisi. In Italia il 27,9% e in Europa il 29,3% delle imprese prevede invece una crescita del mercato. Obiettivi delle imprese italiane sono: ottimizzazione delle risorse umane e sviluppo di nuovi prodotti (18,6%), automazione del ciclo produttivo e aumento della produttività (16,3%), riduzione dei tempi di consegna (11,6%). Obiettivi delle imprese europee sono: diminuzione dei costi (22%), automazione del ciclo produttivo e aumento della produttività (17,1%), ottimizzazione delle risorse umane e qualificazione della subfornitura (12,2%).

Ferroviario: un settore che vuole investire in nuove tecnologie per non perdere competitività. Ben il 73,8% delle imprese italiane è sicuro che il mercato non subirà variazioni, affiancato da un 21,4% di ottimisti convinti di una crescita a breve termine. Sulle stesso tenore le risposte del mercato europeo, che vede per il 77,5% un mercato stabile e per il 20% una crescita. In Italia l’automazione del ciclo produttivo resta l’obiettivo primario con una quota del 28,6%, seguito da un 23,8% che privilegia l’ottimizzazione delle risorse umane, un 19% che punta alla diminuzione dei costi e un 12% che privilegia lo sviluppo di nuovi prodotti. Per le aziende europee la diminuzione dei costi (22,5%) resta invece la priorità.

Aeronautico: stabilità del settore nel breve periodo in Italia e in Europa: lo conferma il 65,9% delle aziende italiane e il 68,2% di quelle europee. Crescita prevista per il 34,1% delle organizzazioni italiane e per il 32% di quelle europee. Nessun segnale di recessione. Tra gli obiettivi primari in Italia l’ottimizzazione delle risorse umane (24,4%), la diminuzione dei costi e l’aumento della produttività (22,2%), l’automazione del ciclo produttivo e la riduzione dei tempi di consegna (12,2%). Solo il 7,3% pensa di aumentare l’offerta mediante lo sviluppo di nuovi prodotti. In Europa l’obiettivo primario, segnalato dal 22,7% delle imprese, è l’incremento della produttività, seguito dalla qualificazione della subfornitura con il 20,5% e dall’ottimizzazione delle risorse umane con il 18,2%.

Navale: stabilità in Italia e in Europa, export in leggero aumento e capacità di risposta alle richieste dei clienti al primo posto. Maggiore ottimismo in Italia, che vede il 78% degli intervistati prevedere un mercato stabile, contro il 68,3% dei colleghi europei. Crescita in vista per il 19,5% nel nostro Paese e per il 24,4% in Europa. Tre gli obiettivi principali delle imprese italiane con il 19,5%: automazione del ciclo produttivo, ottimizzazione delle risorse umane e diminuzione dei costi. Un significativo 14,6% punta alla riduzione dei tempi di consegna, contro il 9,8% che valorizza la qualificazione della subfornitura e l’aumento dell’offerta di nuovi prodotti. Aumento della produttività in testa anche per le aziende europee (22%), seguito dalla diminuzione dei costi e dall’ottimizzazione delle risorse umane, entrambe con il 19,5%.

Energia: una marcia in più è quello che ci vorrebbe per il mercato energetico che, seppure segnali una generale stabilità del mercato, è alla ricerca di soluzioni per migliorare il processo produttivo. La maggioranza delle aziende intervistate, il 69,8% in Italia e il 71,4% in Europa, si dice sicura che il mercato resterà stabile. Significativo anche il dato degli ottimisti che prevedono una crescita: il 30,2% nel nostro Paese e il 26,2% in Europa. Nessuna diminuzione è prevista per l’Italia, mentre un calo è segnalato dal 2,4% delle imprese europee. La diminuzione dei costi resta l’obiettivo primario per il 25,6% delle aziende in Italia, seguito da un 16,3% che vede come prioritaria l’automazione del ciclo produttivo. Produttività e ottimizzazione delle risorse umane risultano rilevanti per il 14%. Stesso obiettivo primario per le aziende europee con il 19%, seguito da tre voci a pari merito con il 16,7%: aumento della produttività, riduzione dei tempi di consegna e qualificazione della subfornitura. Un 14,3%, infine, ritiene prioritaria l’ottimizzazione delle risorse umane.



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