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Addio a 7 tribunali e 4 provincie

In Piemonte la spending review cancella sette tribunali su sedici: in pratica, tutti quelli che non hanno sede in un capoluogo di provincia con la sola eccezione di Ivrea, eccezione che ha già provocato polemiche.

Fuori Provincia
Addio a 7 tribunali e 4 provincie
I tagli riguardano i tribunali di Acqui Terme, che viene accorpato a quello di Alessandria, di Alba, che passa sotto Asti, di Casale Monferrato (accorpato ad Alessandria), di Mondovì (unito a Cuneo), di Pinerolo (fuso con Torino nonostante avesse i numeri per "sopravvivere "), di Saluzzo (accorpato a Cuneo), e di Tortona (ad Alessandria).

Insieme al Tribunale viene soppressa la relativa Procura. "Qualcosa andava fatto: noi stessi chiedevamo da tempo di razionalizzare la geografia giudiziaria " commenta il procuratore generale del Piemonte, Marcello Maddalena. Convinto, che dal punto di vista organizzativo, "dopo un iniziale periodo di turbolenza le cose si aggiusteranno ".

Ma gli avvocati sono contrari, viene anche cancellata la metà delle province (rimagono in tre: Alessandria che accorpa Asti, Cuneo, Novara che ingloba Verbania, Vercelli e Biella più Torino, che diventa Città metropolitana). Ci saranno anche meno questure, meno uffici dell'Agenzia delle entrate e così via. Sarà una rivoluzione per le istituzioni piemontesi.

La spending review colpirà però non solo gli uffici pubblici: tra le norme c'è anche quella che chiede che al più presto le tante società cosiddette "in house" (quelle che dipendono dagli enti pubblici ma possono avvalersi delle regole delle aziende private) vengano o dismesse o riassorbite, all'interno della pubblica amministrazione.

Poi ovviamente ci sono i tagli ai fondi in arrivo dalla Stato: altri 80 milioni di euro nel 2012 (e almeno 200 nel 2013) sulla sanità che fanno "urlare" il governatore Cota. Una decina sui fondi Fas che finiranno alle regioni colpite dal terremoto. E, sembra qualche altra decina, in meno sul trasporto pubblico locale, già all'asfissia.

Non solo le province: il loro accorpamento infatti, spiega il presidente di quella torinese, Antonio Saitta si trascinerà dietro una lunga serie di conseguenze che cambieranno la geografia delle istituzioni della nostra regione. "Sì come avevamo proposto noi dell'Upi (Unione province italiane) nell'accorpamento si seguirà il processo inverso a ciò che era successo quando le province erano proliferate. E cioè tutti gli uffici ministeriali "periferici" verranno a loro volta accorpati". In pratica nella province "abolite" scompariranno le prefetture (rimarranno solo ad Alessandria, Cuneo e Novara oltre a Torino, che diventa Città metropolitana).

E la stessa cosa accadrà con le questure, con i comandi provinciali dei carabinieri con gli uffici distaccati del Miur, dell'Agenzia delle entrate e così via. Addirittura sono già stati soppressi tutti i Comitati olimpici provinciali: ne è rimasto solo uno, a livello regionale.
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