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Provincia: La regione non chiuda il punto nascite

Con emendamento proposto dal Presidente Nobili trovata l’unanimità all’ordine del giorno a firma del Consigliere Costa sulla prevista chiusura del punto nascite di Domodossola.

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Provincia: La regione non chiuda il punto nascite
Voto a larga maggioranza per il rinvio dell’entrata in vigore della normativa regionale che prevede la sostituzione di caldaie, sebbene funzionanti, per la salvaguardia della qualità dell’aria. Richiesta l’istituzione di un tavolo province-regione per la verifica della rispondenza tra valori reali e teorici sulle emissioni in atmosfera.

Con l’accoglimento dell’emendamento proposto dal Presidente Nobili e condiviso da tutti i gruppi consigliari, l’ordine del giorno sulla chiusura del punto nascite di Domodossola ha raccolto l’unanimità del consiglio provinciale.

Presenti 16 (Pella, Campanini, Lorenzi, Ferruggiara, Lapidari, Marchesa Grandi, Nobili, Porini, Costa, Brignoli, Graziobelli, Grieco, Ravaioli, Zoppi, Barbetta, Inzaghi) dei 24 consiglieri (in seconda seduta ne bastavano un terzo per raggiungere il numero legale e le assenze sono state giustificate dal periodo vacanziero e non per sfuggire il confronto su un tema ‘caldo’ del dibattito territoriale), l’assemblea ha trovato compattezza, seppure nei distinguo di diverse sensibilità, in un testo che va oltre quanto proposto dalla prima versione dell’ordine del giorno.

Il consiglio ha infatti deliberato di richiedere alla Regione di rivedere non solo l’attuazione della chiusura del punto nascite all’ospedale domese ma l’intera riorganizzazione della struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell’ASL del VCO, chiedendo a sua volta alla Conferenza dei Sindaci (organismo deputato a indirizzare le scelte in ambito di programmazione sanitaria che invece esulano dalle competenze provinciali) di farsi carico di questa istanza volta al miglioramento dell’offerta sanitaria nel VCO, inserita in un quadro più ampio di rafforzamento del sistema sanitario pubblico in un territorio disagiato per posizione geografica e conformazione morfologica.

Voto a favore con due astensioni (Barbetta e Inzaghi) per l’ordine del giorno illustrato dal consigliere Ferruggiara con il quale si chiede alla Regione di rinviare l’entrata in vigore della normativa che obbliga all’adeguamento delle caldaie domestiche, di strutture comunitarie e commerciali. Contestuale la richiesta di istituzione di un tavolo tecnico tra Province e Regione per verificare la corrispondenza tra parametri teorici e valori reali delle emissioni in atmosfera, volto a riscontrare se i primi siano eccessivamente restrittivi. Un ordine del giorno votato con la premessa del perseguimento di un punto di equilibrio tra salvaguardia ambientale e delle possibilità di spesa – in questo momento di evidente difficoltà – di famiglie, imprese ed enti pubblici, dati i costi derivanti dagli obblighi di adeguamento di impianti di riscaldamento ancora in grado di assicurare un buon funzionamento.

L’Assessore all’Ambiente Pizzi ha ricordato come la Giunta Provinciale si sia già fatta portatrice dell’istanza presso la Regione, affiancandosi a un’azione sostenuta dall’Unione delle Province Piemontesi. Dal consigliere Lorenzi la notizia di come proprio in questi giorni la Giunta Regionale stia deliberando la proroga e il voto del Consiglio Provinciale avalli a questo punto una linea comune.
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