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Zacchera: "Parole serene sulla sanità nel Vco"

Riceviamo, dal'ex sindaco Marco Zacchera, una riflessione sulla questione sanità nel Verbano Cusio Ossola, in cui invita tutti ad "una riflessione più serena".

Verbania
Zacchera: "Parole serene sulla sanità nel Vco"
Come purtroppo accade molto spesso, si affronta un tema dirompente come la sanità che resta d’attualità per qualche tempo, si urla e ci si divide, ma poi si rimanda tutto in attesa della prossima polemica.

Visto che la Giunta regionale ha alla fine deciso di rinviare sostanzialmente di un anno le decisioni sul piano sanitario per quanto riguarda il VCO (anche se solo la scorsa settimana l’assessore PD alla sanità Saitta aveva intimato ai sindaci: “Dovete scegliere in 5 giorni!”) è forse il momento di una riflessione più serena.

E’ un appello che faccio a tutti con il pensiero al passato (quando fu stupidamente persa la possibilità di costruire un ospedale unico baricentrico) ma anche al futuro per renderci conto della sempre maggiore difficoltà economica ad avere servizi sotto casa.

Una volta di più solo facendo squadra e lavorando con unità di intenti il VCO riuscirà a salvarsi ovvero a giocare fino in fondo e unitariamente la carta della peculiarità del nostro territorio che è ribadita in leggi regionali e nazionali, leggi che è venuto il momento di mettere finalmente in pratica facendole uscire dal limbo della teoria astratta..

Destra, centro e sinistra tutti hanno firmato, votato e conclamato leggi e documenti... quindi ora APPLICHIAMOLI e sosteniamo tutti insieme la necessità di razionare le spese, ma anche di mantenere i 2 DEA territoriali o si metterà davvero a rischio la sicurezza della gente.

Chiedo più interesse ai cittadini del Verbano e non menefreghismo, ma anche agli ossolani di non avere preconcetti e di non “chiudersi” ed arroccarsi perchè farlo è sciocco e rischiano di perderci anche loro.

Proviamo per una volta a ragionare tutti insieme su basi di fatto o non su proclami? Quando presiedevo la conferenza dei sindaci (2009-2013) approfondii una relazione seria e documentata del dott. Corrado Cattrini – ossolano, allora direttore generale dell’ASL - che spiegava la situazione chiaramente, con numeri, prestazioni, utenti, distanze, logiche inoppugnabili. Diciamoci la verità: fu travolto solo perchè non accontentava alcuni primari che in qualche modo scatenarono la piazza domese, con l’ovvio risultato che nessuno i conti li verificava più.

Certo che il piano Cattrini dava più spazio a Verbania, ma questa è la logica dei numeri che vanno evidentemente corretti sulla base di obiettive differenze e difficoltà territoriali montane, ma non vanno stravolti o crolla l’intera impalcatura.

Per quanto riguarda i 2 DEA nel VCO - uno dei quali sarebbe da sacrificare – non c’è dubbio che chiuderne uno (qualunque dei due) creerebbe un danno grave ed irreparabile alla gente, ma non per la “diminutio” della città che ne resterebbe privata, ma perché è impensabile - per distanze, trasporti, strade e configurazione territoriale - poter altrimenti prestare una assistenza di emergenza.

Quindi la Regione può e deve semplicemente prendere atto della peculiarità del VCO confermata dalla stessa normativa regionale e concedere il DEA “sdoppiato”, come fino ad ora. Altri servizi non di emergenza possono essere accorpati (e non alludo solo al “punto nascite”) secondo criteri equi, ma non i DEA che sono fondamentali perché salvano le vite umane.

Si può ragionare su questo senza preconcetti e facendo “massa critica” comune? Credo sia questione di buon senso prima che ragione di campanile. Mi preoccupa quando leggo interviste ad Aldo Reschigna che liquida dicendo che gli errori li hanno fatti i suoi predecessori e che non ci sono più soldi.

Una provincia compatta “imporrebbe” alla Regione una scelta anche perché oggi – è una constatazione – una ed una sola è la parte politica che dirige ed ha la responsabilità di tutto: il PARTITIO DEMOCRATICO. Sono del PD i sindaci di Verbania, Domodossola e Omegna, il presidente provinciale, il presidente regionale, il vice-presidente del Piemonte (appunto Aldo Reschigna, verbanese!) oltre all'assessore regionale alla sanità : A CHI SE NON PROPRIO AL PD SPETTA QUINDI LA RESPONSABILITA' DI DECIDERE ? Ma motivare una scelta sarà più facile solo se TUTTO il territorio sarà unito a chiedere cose credibili, altrimenti continuerà il solito gioco dello scaricabarile.



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