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Marcovicchio: "Piano sanitario: basta chiacchiere, fuori i numeri"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del consigliere provinciale Matteo Marcovicchio, dal titolo: "Piano sanitario: basta chiacchiere, fuori i numeri. Teniamo il “tempo” alla Regione".

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Marcovicchio: "Piano sanitario: basta chiacchiere, fuori i numeri"
-348. Tanti sono i giorni che mancano alla fine dell’anno, alla data che – in teoria – sancirà la fine di uno dei due Dea del Vco. Possono sembrare uno sproposito, ma per discutere con serietà e serenità di un argomento così complesso e così importante per i cittadini sono pochi e non vanno sprecati.

Da oggi inizierò a tenere – aggiornandolo con regolarità – il conto alla rovescia al 31 dicembre. Lo faccio non per spirito di critica o polemica, ma come sollecitazione ad agire.

Decidendo di non decidere quale sarà il futuro della nostra sanità, la Regione ci ha lasciato in mezzo al guado. Ha stabilito che il Vco dovrà avere un solo Dea di primo livello ma non ha detto dove, come, quando, perché, a quale prezzo.

Chiamparino, Reschigna, Saitta e la giunta al governo del Piemonte si sono limitati a dire che non ci sono soldi, che bisogna tagliare e che il taglio è un Dea.

Con furbizia hanno provato, forzando una scelta agli amministratori locali, a scaricare la colpa sui sindaci, ma la frattura che s’è creata tra i territori – e l’imbarazzo politico conseguente – li ha obbligati a fare retromarcia e a prendere tempo.

È ora che quel tempo venga fatto fruttare.

Io fin dal primo momento ho rigettato l’ipotesi del taglio di un Dea perché ritenevo – e ritengo tuttora – che per la conformazione del territorio è impossibile rinunciare a uno dei due presidi di emergenza-urgenza. Sostengo questa tesi sulla base delle esigenze che mi segnalano quotidianamente i cittadini e continuerò a farlo.

Non per questo sono sordo a ciò che dirà la Regione. Anzi, sono molto curioso di ascoltare i piani della giunta, che ha il dovere di portare numeri, progetti e proposte sulle quali – come insegnano i recenti casi di Asti (in difesa dell’ospedale s’è schierato anche il vescovo) e di Vercelli – ci sarà sicuramente spazio di trattativa.

Poiché sono convinto che togliere un Dea mette a rischio la vita delle persone e aggrava i costi della mobilità passiva extraregionale e poiché il mantenimento degli attuali servizi sanitari è la necessità votata all’unanimità dal Consiglio provinciale, sono pronto ad ascoltare le proposte migliorative (perché diversamente sono irricevibili) che verranno da Torino.

Il conto alla rovescia serve a questo, a mettere alla prova la Regione, a sollecitarla a presentare un piano fatto di numeri, date, previsioni e soldi. Fin quando non arriverà, e dovrà essere il punto di partenza della discussione, conterò i giorni che mancano alla fine della nostra sanità. Giorni che fino ad ora, compresi gli ultimi due mesi del 2014, sono stati solo di chiacchiere.

Matteo Marcovicchio
Consigliere Provinciale



2 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di cesare Giusta attenzione
cesare
18 Gennaio 2015 - 10:33
 
Bene l'iniziativa di tenere desta l'attenzione sul problema DEA . Verbania è troppo dormiente ,o meglio, il PD non vuole disturbare i manovratori e ci vogliono portare così fino a fine anno .
Vedi il profilo di lupusinfabula E già...
lupusinfabula
18 Gennaio 2015 - 11:38
 
E già, Cesare ha ragione: figurati se il PD locale vuole scontrarsi con gli omologhi in regione ed al governo! Mala tempora currunt!



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