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Nobili a Roma alla riunione dell'UPI

Riordino delle Province: dalla riunione UPI emerge una situazione nazionale difforme. Il Piemonte lavora al raggiungimento di una posizione condivisa. L'intervento di Massimo Nobili presidente della provincia del Vco e ell’ Unione Province Piemontesi.

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Nobili a Roma alla riunione dell'UPI
Per i tagli ai costi intermedi, richiesto un incontro con Grilli e Bondi per evidenziare come non vi possano rientrare le risorse destinate a formazione, edilizia scolastica e trasporto pubblico.

Riunione a Roma per i Presidenti delle Unioni Regionali dell’UPI per fare il punto sul procedere delle proposte territoriali in merito al riordino degli enti intermedi.

“Abbiamo compiuto una rapida panoramica nazionale e ad emergere sono situazioni molto diverse tra loro, con Regioni che si stanno indirizzando verso soluzioni condivise e altre che difficilmente raggiungeranno una convergenza lasciando al Governo la responsabilità di decidere, anche in attesa dei pronunciamenti della Corte Costituzionale stante i molti ricorsi presentati. Al di là di questa ricognizione interna, abbiamo affrontato quello che riteniamo un punto cruciale e impellente – spiega il Presidente dell’Unione Province Piemontesi Massimo Nobili – ovvero il tema dei tagli previsti con la conversione in legge della ‘spending review’. Il nodo sta nel fatto che nei tagli ai costi intermedi il Governo vi ha inserito le spese per la formazione professionale, il trasporto pubblico sul quale le Province operano su delega regionale, gli investimenti nell’edilizia scolastica che sono a pieno titolo servizi ai cittadini. Abbiamo a questo proposito chiesto un incontro al Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli e al Commissario per la razionalizzazione della spesa Enrico Bondi per far valere queste ragioni e ottenere una revisione della logica dei tagli”.

Nobili spiega inoltre come con la riunione del 13 settembre dell’UPI si sia improntata un’azione per portare il Parlamento a rivedere il riordino delle province nei termini di mandato: che non può che essere diretto e validato dal voto dei cittadini. “Altrimenti – ribadisce il Presidente dell’UPP – sarebbe svuotato di ruolo e davvero si andrebbe a vanificare il lavoro che come territori del Piemonte con notevole sforzo stiamo compiendo, anche attraverso il confronto non facile, avviato a livello di Conferenza delle Autonomie Locali”.
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