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Mostra fotografica di Massimo Lanteri

Domenica 8 marzo 2015, in tema con la Festa della donna, alle ore 18.30 si terrà l'inaugurazione con brindisi in compagnia dell'artista, per la rassegna "Corcovado World Photo", della mostra di Massimo Lanteri "Incontri", viaggio tribale in Etiopia.

Verbania
Mostra fotografica di Massimo Lanteri
Ogni quattro settimane un artista propone il proprio reportage fotografico di ambientazioni dal mondo, in collaborazione con il Fotoclub di Verbania.

La raccolta sarà in mostra presso il “Corcovado – Latin Cafè” a Verbania Intra a partire dall’8 Marzo 2015.

Questo mese è la volta di Massimo Lanteri:
"Durante questo viaggio in Etiopia ho avuto il privilegio di assistere in prima persona ad uno dei rituali forse più impressionanti di tutta l’Africa, nel quale viene inscenata mediante la sofferenza fisica la natura profonda dell’unione indissolubile tra uomo e donna.

Le donne delle tribù Surma e Hamer non hanno vita facile. Se è vero che l’uomo ha una sola possibilità nella sua vita di dimostrare le sue doti di abilità, alle donne viene concessa ripetutamente la possibilità di dimostrare il loro coraggio. Ciascuno mostra di avere doti che vengono date per scontate nell’altro sesso: le donne mostrano coraggio, gli uomini abilità.

L’uomo per trovare moglie deve saltare una fila di 10 tori affiancati e non può far uso delle mani, mentre le donne, per dimostrare la loro forza e coraggio ogni volta che c’è un Salto del Toro accorrono nel villaggio per farsi frustare a sangue e ripetutamente.

Si tratta di una elargizione, di “un premio” che viene dato alle ragazze più meritevoli da un frustatore nominato dal Capo del villaggio che non le colpisce come gesto di supremazia nei confronti della donna, ma per far si che quella ragazza sia riconosciuta dai suoi coetanei come una ragazza idonea alla vita matrimoniale in quanto ne saprà sopportare le sofferenze.

Le frustate sono vere, il sangue che scorre è autentico, ma il rituale, che ha valenza sacra, si svolge con grandissima dignità ed è riservato ad un ristretto pubblico di privilegiati.

Le donne inoltre
coltivano l’usanza del piattello labiale. E’ una tradizione antica, che deriva probabilmente dal tempo degli schiavi, quando il piattello veniva per la verità inserito per rendere le donne meno appetibili, anzi mostruose, così da non invogliare il rapimento o lo sfruttamento. Oggi, al contrario, il piattello è indice di bellezza.

L’equazione è semplice: più grande è il piattello più affascinante è la donna. Quando sono ancora bambine, alle donne di etnia Surma e Mursi viene praticato un taglio sul labbro e viene inserito il primo piccolo disco; mano a mano che la donna cresce, il disco diventa sempre più grande fino a raggiungere diametri imponenti.

Quando il piattello viene tolto permette a chi lo indossa di mangiare e bere, lasciando un labbro pendulo per la verità assai impressionante. Eppure nessuna donna etiope si lamenta del dolore. Fa parte del mondo in cui vivono. Fa parte del loro modo di essere donne."

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