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Varese punito dal Tar per le Slot, come Verbania

Il Tar della Lombardia ha bocciato l’ordinanza anti slot approvata dal Comune di Varese. Sulla sponda opposta del Lago Maggiore si palesano le stesse problematiche accusate dal Comune di Verbania .

Fuori Provincia
Varese punito dal Tar per le Slot, come Verbania
Nel dettaglio il tribunale amministrativo lombardo ha stabilito che il potere del sindaco di dettare la disciplina in materia di orari degli esercizi pubblici e di emanare norme restrittive in materia di sale giochi finalizzate alla prevenzione della ludopatia “non può essere utilizzato per fronteggiare esigenze di sicurezza pubblica”.

Il Tar ha dunque accolto il ricorso presentato da tre sale slot contro l’ordinanza comunale che prevedeva l’obbligo di rispetto della fascia oraria di apertura tra le 9 e le 22, il divieto di apertura a meno di 200 metri dai luoghi sensibili e il divieto di esporre insegne e cartelli che richiamano il gioco d’azzardo.

Il sindaco di Varese Attilio Fontana, con l’adozione del provvedimento impugnato, sarebbe intervenuto su materie riservate alla competenza legislativa esclusiva dello Stato “comprimendo la libertà di iniziativa economica dei privati”. Secondo il Tar le considerazioni alla base dell’ordinanza del sindaco sul collegamento tra abuso di apparecchi da gioco e degrado sociale e familiare “appaiono vaghe e indimostrate” e comunque non descriverebbero una situazione di concreto pericolo nel Comune, tale da giustificare il ricorso ai poteri straordinari propri delle ordinanze”.

Non è la prima volta che un tribunale amministrativo interviene in materia. Era successo qualche mese fa anche a Chiavenna (Sondrio) dove l’amministrazione comunale aveva improntato un’ordinanza che puntava a limitare gli orari d’apertura delle sale giochi dalle 11 alle 24. Stessa sorte era toccata a marzo di quest’anno al comune di Verbania, e nel novembre dello scorso anno, anche in Toscana, a Gavorrano (Grosseto), dove l’ordinanza vietava la concessione del suolo pubblico ai bar che avevano i videopoker, imponendo anche orari di chiusura anticipata. Prima ancora era stata la volta di Bastia Umbra. Insomma, pare proprio che le crociate anti slot, promosse in maniera bipartisan in tutto il Paese, non incontrino il favore della giustizia amministrativa.
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