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Sondaggio servizio postale provinciale.

Si è tenuta oggi, giovedì 21 maggio nella sede della Provincia, la conferenza stampa di presentazione dei risultati delle indagini e del monitoraggio relative al servizio postale provinciale.

Verbania
Sondaggio servizio postale provinciale.
A rappresentare il “Tavolo tecnico di coordinamento interistituzionale” - proposto nell’incontro del 25 marzo scorso e formalizzato nella successiva riunione del 10 aprile a Villadossola - erano presenti Stefano Costa, Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, il Consigliere provinciale Silvia Tipaldi, il Sindaco di Bee, Alessandro Borella, l’Assessore del Comune di Omegna, Alessandro Buzio, unitamente al Coordinamento Poste delle Organizzazioni Sindacali locali.

Come noto il Piano di razionalizzazione presentato da Poste Italiane S.p.a. prevede a livello nazionale la chiusura di 455 uffici postali, la riduzione di orario di aperture giornaliere per 609 sportelli, nonché la consegna della corrispondenza a giorni alterni in più di 5296 comuni italiani.

La ricaduta negativa dell’applicazione del Piano sul nostro territorio ha già determinato la dislocazione dei “Centri di distribuzione” della corrispondenza esistenti in Domodossola, Verbania e Omegna al “Centro di Novara”, con la previsione della chiusura dell’Ufficio postale di Carciano nel Comune di Stresa e la riduzione del servizio in nove Comuni del Verbano Cusio Ossola (Antrona Schieranco – Baveno – Bee - Cossogno – Domodossola - Loreglia - Macugnaga – Massiola - Miazzina – Omegna – Premeno -Quarna Sopra - Stresa – Verbania e Villadossola).

Il “Tavolo tecnico di coordinamento interistituzionale” sottoporrà a breve i dati raccolti al “Tavolo regionale”, unitamente ad una proposta di riorganizzazione che terrà conto delle peculiari caratteristiche del territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola e della vocazione turistica dei singoli comuni, non attenendosi unicamente ai criteri utilizzati per il piano di riorganizzazione di PPT e AGCOM, quali la densità abitativa e la distanza chilometrica tra i diversi uffici postali.

“Occorre con forza ricordare, nelle opportune sedi istituzionali – dichiara il Presidente Costa - che i nostri territori montani vivono situazioni sempre più penalizzanti, soprattutto in relazione alle dimensioni territoriali e alla frammentazione abitativa, alla progressiva diminuzione ed invecchiamento della popolazione, all’assenza di alternativi istituti di credito e “digital device” e alle carenze infrastrutturali”.

Non dobbiamo, al contempo, dimenticare la vocazione turistica di molti dei nostri Comuni che risentiranno delle ricadute negative del piano di riordino dei servizi postali, così come l’intero indotto ad essi collegato.

Certo è che l’indagine promossa dal cd “Tavolo tecnico” ha visto l’adesione della quasi totalità dei comuni particolarmente sensibili all’argomento e determinati a decidere democraticamente il futuro di uno dei servizi fondamentali al cittadino, quale quello postale, peraltro, riconosciuto tale anche dall’Unione Europea.

Nessuna preclusione è stata formulata rispetto all’idea di razionalizzazione del servizio postale, la quale, ad ogni modo, non può prescindere dalla realtà montana e turistica.



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