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Nobili sul ricorso contro il rilascio di autorizzazione per le centraline

Pubblichiamo le dichiarazioni del Presidente della Provincia Massimo Nobili, sul ricorso contro il regolamento per il rilascio di autorizzazione per le centraline.

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Nobili sul ricorso contro il rilascio di autorizzazione per le centraline
Nobili: “Questa amministrazione ha sbloccato una situazione di stallo decisa dalla Giunta Ravaioli e la delibera di Consiglio Provinciale, condivisa anche dal PD, era finalizzata a ottenere ricadute economiche ed occupazionali dallo sfruttamento dell’acqua che è patrimonio comune. Valutiamo di ricorrere in Cassazione contro la sentenza che impedisce al territorio di trarre vantaggio da questa risorsa”.

“In merito alle dichiarazioni del Partito Democratico, vorrei sottolineare come il regolamento deliberato nel giugno 2011, fosse volto ad ottenere dalla sfruttamento a fini idroelettrici delle nostre acque compensazioni a favore del nostro territorio e del sistema economico locale. Con questo atto deliberativo sbloccavamo una sospensiva decisa dal Presidente Ravaioli e dall’Assessore provinciale all’Ambiente Desantis, che impediva al Verbano Cusio Ossola di avvalersi di una sua fondamentale risorsa. Una moratoria contro la quale si è espressa di recente una sentenza”.

Così il Presidente Massimo Nobili risponde a un comunicato diffuso dal PD del VCO che riprende la notizia del ricorso presentato da una società privata contro il regolamento deliberato dalla Provincia, che definiva i requisiti occorrenti per ottenere concessioni di durata trentennale a scopo idroelettrico e l’annullamento dello stesso deciso dal Tribunale Superiore delle Acque.

Va poi evidenziato come affermazioni riportate nel comunicato del Partito Democratico non corrispondano al vero. “Lo studio attualmente di riferimento – dice l’Ing. Mauro Proverbio, responsabile del settore Ambiente – non consente l’installazione d’impianti per una potenza dieci volte superiore a quello avallato dalla Giunta precedente, visto che questo era stato calibrato non su dati scientifici ma sulla estrapolazione di una previsione ipotetica della Regione, che presumeva che entro il 2010 in tutta la Regione sarebbe stata installata una potenza totale, derivante dall’idroelettrico, pari a 150 MW (megawatt), senza nessun riscontro tecnico (i 35 MW non sono altro che il 25%, quota attribuita al VCO, dei 150 MW regionali).

L’attuale amministrazione al contrario si è basata sull’indagine per la misurazione del potenziale idroelettrico residuo effettuata dall’Istituto Ricerca sul Sistema Energetico – RSE spa. Si aggiunge che RSE è la società che ha ripartito tra le Regioni italiane, in funzione del ‘burden sharing’ (decreto ministeriale del 15.03.2012), la quota di produzione da rinnovabili in modo da raggiungere l’obiettivo del 17% del consumo interno lordo fissato per il 2020. Un soggetto super partes che ha calcolato come il nostro sistema territoriale possa sostenere nuove captazioni per 352 megawatt, di cui 110 in condizioni logistiche di piena accessibilità. Tutto ciò rispettando l’obbligo di rilascio del deflusso minimo vitale”.

“L’On. Borghi – rimarca Nobili – reputa questa Amministrazione responsabile di un stallo, invece le va il merito di averlo rimosso. Al nostro insediamento abbiamo trovato una situazione che non reggeva più, decisa dalla Giunta Ravaioli, che aveva paralizzato un settore da cui – nella piena salvaguardia ambientale – si può e si deve poter ricavare vantaggio per la comunità locale, in termini occupazionali ed economici. Il nostro impegno in questo senso non viene meno, per tanto stiamo valutando di ricorrere in Cassazione. L’acqua è una risorsa primaria per il VCO: il suo utilizzo deve produrre ricadute produttive anche per le comunità locali. Vale per le centraline, così come per le grande derivazioni e i relativi canoni idrici”.
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