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Pulitintolavanderie lavoro a rischio

Il 30 settembre 2015 scade il termine per la nomina del responsabile tecnico. Per CNA Piemonte Nord, aziende a rischio chiusura perché non ci sono i corsi per mettersi in regola

Verbania
Pulitintolavanderie lavoro a rischio
Il prossimo 30 settembre scade il termine per la nomina del responsabile tecnico per le attività di tintolavanderia che hanno aperto a partire dal 9 maggio 2013, data di entrata in vigore della nuova normativa sui requisiti professionali per questo specifico settore di attività.

L’obbligo è per le attività dove il titolare non possiede i requisiti richiesti dalla nuova normativa a cui però il Comune ha concesso l’apertura in deroga, con l’impegno di frequentare un corso di formazione di 400 ore.

“La scadenza è prossima – afferma Alessandro Valli, responsabile Ufficio Categorie CNA Piemonte Nord – e molte tintolavanderie che hanno aperto da meno di due anni rischiano già la chiusura, non per mancanza di buona volontà a rispettare l’obbligo di formazione, ma perché nessuno ha organizzato i corsi. Anche volendo, queste imprese, non hanno potuto mettersi in regola. L’unica alternativa per loro sarebbe assumere un dipendente con i requisiti richiesti per fare il responsabile tecnico, caricandosi di un costo non indifferente che una impresa di recente costituzione difficilmente potrà affrontare”.

“La CNA si è attivata – dichiara il direttore della CNA Piemonte Nord Elio Medina - per chiedere alla Regione Piemonte la proroga della scadenza del 30 settembre e l’organizzazione della formazione richiesta, che deve essere effettuata dalle Agenzie formative accreditate. Ad oggi però non abbiamo avuto riscontro positivo.

La Regione ha respinto la richiesta della proroga e gli enti di formazione, probabilmente perché i numeri di coloro che dovrebbero fare il corso non sono molto alti, non hanno organizzato la formazione. E’ una situazione assurda, in un momento in cui le nuove imprese sono delle mosche bianche. Chiediamo nuovamente la proroga della scadenza di almeno sei mesi e, soprattutto, che vengano organizzati i corsi per consentire a chi ha investito in una nuova attività imprenditoriale di poter ottenere i requisiti professionali e proseguire con il suo lavoro”.



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