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PDL su dimissioni di Zacchera

Pubblichiamo il comunicato del gruppo PDL, in Consiglio Comunale a Verbania, sulle dimissioni di Zacchera.

Verbania
PDL su dimissioni di Zacchera
Comunicato PDL:
Il gruppo consiliare del Popolo della Libertà del Comune di Verbania esprime rammarico per la decisione del Sindaco di por fine anticipatamente, attraverso le sue dimissioni, all’esperienza della sua amministrazione.

Questa decisione non trova fondamento nei lavori consiliari, nel corso dei quali, lunedì scorso, il bilancio consuntivo del comune è stato approvato da una maggioranza coesa e più larga di quella uscita dalle urne nel 2009.

In questi quattro anni è stata svolta una grande mole di lavoro ed è iniziato il percorso per sottrarre la città alla decadenza che Verbania conosce ormai da qualche decennio, percorso che richiederebbe ben più di un mandato amministrativo per giungere a compimento. Concordiamo con il Sindaco che, di questo lavoro, troppo poco abbiamo saputo far emergere sui mezzi di comunicazione.

L’enorme aspettativa suscitata dal cambiamento di amministrazione dopo sessantaquattro anni di centrosinistra ha, alla fine, nuociuto per l’impossibilità pratica di cambiamenti troppo rapidi e per le difficoltà concrete, di bilancio, che il Comune di Verbania ha incontrato a causa delle politiche del governo Monti, deliberatamente indirizzate a penalizzare gli Enti Locali. Resta il fatto che la discontinuità attesa dagli elettori troppo poco è stata percepita e, come ha ammesso in consiglio comunale lo stesso sindaco Zacchera, quella tra il 2011 e il 2013 è stata una buona e sana amministrazione, ma nel solco di quelle che l’avevano preceduta.

E’ ingeneroso, da parte del Sindaco, non riconoscere il sostegno costante che, in ogni caso, ha ricevuto dal gruppo del Popolo della Libertà, che ha tentato di contenere le intemperanze di qualche consigliere insofferente del gioco di squadra e si è impegnato costantemente per la coesione dell’intera maggioranza.

Il Sindaco, dando oggi ampio riconoscimento a Lega Nord e Lista Civica, che sole gli avrebbero dato la massima collaborazione, dimentica di ricordare che anche gli assessori del Pdl Parachini e Manzini, come pure i colleghi di Fratelli d’Italia, rinunciando alle deleghe gli hanno offerto la possibilità di dar vita alla giunta da lui prefigurata. Non ha sottolineato però che le fibrillazioni nella maggioranza hanno avuto origine proprio dalla decisione di ampliare precedentemente la giunta comunale per offrire ulteriori posizioni alla Lega Nord.

Il Popolo della Libertà non si è mai appassionato alla querelle sul numero dei componenti della giunta ed ha coerentemente ribadito solo l’insostituibilità dell’assessore Parachini, per la competenza conclamata e la garanzia, protrattasi per quattro anni, di buon funzionamento del nodo nevralgico di ogni amministrazione comunale, l’urbanistica. Il suo allontanarsi dell’aula del consiglio tra gli applausi bipartisan, dopo l’annuncio della rinuncia a continuare a ricoprire il ruolo assessorile, è una conferma della correttezza di questa posizione.

Suscita infine sconcerto la volontà espressa dal Sindaco di condizionare la propria permanenza alla guida della città ad un segnale di apertura alla collaborazione da parte del centrosinistra, con il quale egli stesso ha pesantemente polemizzato anche durante il consiglio comunale di lunedì 22 aprile. L’interesse della città supera gli schieramenti, ne siamo pienamente convinti, ma le collaborazioni presuppongo confronti preventivi, incontri programmatici e progetti comuni, cioè percorsi che per essere utili devono evitare l’estemporaneità e la demagogia.

Preoccupazione viene, invece, dall’emergere nelle parole e negli atteggiamenti del sindaco Zacchera di quella che pare essere la volontà di solleticare i temi dell’antipolitica, un approccio a “Cinque Stelle” che rappresenta il contrario di quella buona politica cui i cittadini hanno diritto.
Il Popolo della Libertà guarda ai prossimi mesi senza preconcetti e aperto a tutti i confronti, preparandosi ad offrire una proposta politica che tenga contro sia del tanto lavoro svolto in questi anni, sia della necessità di correggere, nel campo degli uomini come in quello dei programmi, le insufficienze emerse in questo quadriennio.



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