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Interconnector Italia - Svizzera incontro in Regione

Riceviamo e pubblichiamo, il comunicato del comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola, a seguito dell'incontro in Regione Piemonte, su progetto Terna "Interconnector-Svizzera-Italia 380kV".

Fuori Provincia
Interconnector Italia - Svizzera incontro in Regione
A seguito di ns richiesta consegnata a mano al Vice-Presidente Reschigna e all'Assessore all'energia De Santis durante il loro incontro con i Sindaci ossolani a Domodossola il 22 gennaio u.s., la Giunta regionale ha ricevuto a Torino il 18 febbraio 2016 i rappresentanti territoriali di associazioni e comitati dei cittadini interessati dal progetto Terna "Interconnector-Svizzera-Italia 380kV".

Erano presenti al tavolo della discussione: Salviamo il Paesaggio Valdossola, Comitato Mo.N.Te, Associazione Ernesto Ragazzoni Orta, Italia Nostra Milano Nord-Ovest, nonchè Italia Nostra VCO, Mountain Wilderness Italia, Slow Food Valle Ossola, Salviamo il Paesaggio Torino, Coo.R.Di.Te. Piemonte orientale, GAS Domodossola, Associazione Dire,fare,cambiare Villadossola, Comitato No Eco- Mostro Settimo, con deleghe di rappresentanza.

Non erano presenti alcune delle grandi associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale, seppur invitate all'appuntamento. All'incontro le sopracitate associazioni e comitati hanno espresso alla Giunta regionale le loro perplessità e contrarietà riguardanti il progetto di Terna.

In allegato il documento presentato da Salviamo il Paesaggio Valdossola, sottoscritto anche dalle altre associazioni presenti e fatto mettere agli atti. Italia Nostra ha posto l'accento sull'inutilità dell'opera, presentando un dossier di 48 domande che saranno esaminate in un prossimo tavolo tecnico, da indire in sede di commissione regionale competente.

La Giunta si è espressa ribadendo la propria posizione di mediazione tra il progetto di Terna e le necessità del territorio ossolano, non dipendendo dalla Regione la decisione di fare o non fare l'opera, ma sottilineando come l'infrastruttura sia di interesse non solo nazionale, bensì strategico europeo.

Non possiamo condividere una posizione tanto subordinata della Regione, la quale accetta senza alcuna opposizione le decisioni del Governo, ben sapendo che il progetto Interconnector non porterà alcun beneficio in termini strategici economici, occupazionali e sociali ai cittadini piemontesi, tantomeno da quelli risiedenti nelle zone montane interessate dall'attraversamento delle nuove inee elettriche.

Gli unici benefici per la popolazione deriveranno dalla Razionalizzazione delle linee di fondovalle in Formazza. Questo progetto è però distinto da Interconnector ed è la parte che ribadiamo sia realizzata, completamente interrata, quale compensazione ambientale concordata fin dal 2009.

Dall'articolo su La Stampa di venerdì 26 febbraio si apprende che la Giunta regionale dà parere favorevole al progetto, prendendo "semplicemente atto che Interconnector è un piano strategico di rilevanza internazionale".

E' quantomeno curioso constatare che l'opera nasca tra il 2012 e il 2014 per importare dalla Svizzera energia elettrica a un prezzo più basso, perchè prodotta dalle centrali nucleari, e agevolare economicamente le aziende energivore italiane. Si apprende ora che l'interesse strategico è diventato sovranazionale. Ci si chiede quindi quale sia la reale destinazione d'uso di Interconnector, che nel frattempo i cittadini italiani hanno finanziato in bolletta, da 6 anni a questa parte, per un totale di tre miliardi di euro.

Reschigna afferma anche "che il 90 per cento dei problemi sono stati risolti". Questa dichiarazione non trova riscontro nella realtà conosciuta alle associazioni, ai comitati e ai cittadini. Le linee in altissima tensione arrecheranno danni paesaggistici e ambientali permanenti, ovunque siano posizionate nelle zone alpine di interesse escursionistico e turistico. La stazione di conversione di Pallanzeno, con quelle dimensioni (11 campi di calcio e capannoni alti 20 metri) sarà di impatto negativo anche se spostata, come da ultime indiscrezioni, nei prati di Piedimulera nel luogo precedentemente individuato per l'ospedale unico.

Registriamo infine un'ultima nota apparsa sul sito del Ministero dell'Ambiente: www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/855 "con nota del 24/02/2016 (prot. DVA-2016-0004757) è stata concessa una sospensione del procedimento di 10 mesi."

Ne prendiamo atto.
Filippo Pirazzi e Sonia Vella
referenti Comitato Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA

Qui il Memorandum Incontro



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Memorandum Incontro


Il comitato “Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA” è nato a Domodossola nel maggio 2014 su
iniziativa di un gruppo di persone sensibili alla tutela del paesaggio e dell'ambiente naturale.
Lo scopo è quello di unire e dar voce ai cittadini ossolani che non approvano la cementificazione
indiscriminata del suolo e la costruzione di opere che deturpano il paesaggio.
Aderisce al Forum nazionale dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio
( www.salviamoilpaesaggio.i t), al Movimento Nazionale Stop al Consumo di Territorio
(www.stopalconsumoditerritorio.it), al COOrdinamento DIfesa del TErritorio del Piemonte
Orientale, al Coordinamento Nazionale No Elettrodotti Inutili.
____________________________
Dal mese di luglio dello stesso anno 2014 si occupa del progetto Interconnector Svizzera-Italia
380 kV, verso il quale ha presentato le osservazioni di rito allo studio di impatto ambientale.
Si richiamano le seguenti normative e disposizioni di legge che tutelano le forme del Paesaggio
nazionale, extranazionale e locale, pilastri giuridici delle osservazioni presentate e delle azioni
condotte.
 Art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana: “La Repubblica ... tutela il paesaggio
e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
 Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 20 ottobre 2000, convertita nella L. 14/2006
“Ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea del Paesaggio” art. 1 punto c:
"Obiettivo di qualità paesaggistica" designa la formulazione da parte delle autorità
pubbliche competenti, per un determinato paesaggio, delle aspirazioni delle popolazioni per
quanto riguarda le caratteristiche paesaggistiche del loro ambiente di vita.
 D.Lgs. 42/2004 “Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della Legge
6 luglio 2002 n.137/2” e disposizioni correttive e integrative successive. Artt. 1, 2, 3, 6, 131,
134, 136 c.1 a), c), d) “le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei
punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle
bellezze”.
Aree vincolate: art. 142, lett. b, c, d, e, f, g.
 D.P.C.M. 12 dicembre 2005 ed i dettami del suo Allegato “Relazione Paesaggistica”
 Piano Territoriale Regionale del Piemonte, approvato con D.C.R. Il 21 luglio 2011, n.122-
29783.
 Piano Paesaggistico Regionale del Piemonte, approvato con Delibera della G.R. il 4
agosto 2009, n.53-11975.
 Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 2222, del 29 aprile 2014: “Il paesaggio – nel
nostro Ordinamento – è bene primario e assoluto. La tutela del paesaggio è quindi
prevalente su qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere pubblico
che privato.”
 Sentenza del Consiglio di Stato n. 3652/2015: “Alla funzione di tutela del paesaggio è
estranea ogni forma di attenuazione della tutela paesaggistica determinata dal
bilanciamento o dalla comparazione con altri interessi, ancorché pubblici, che di volta in
volta possono venire in considerazione.”
La realizzazione dell'opera Interconnector Italia-Svizzera all'esame, se autorizzata, avrà un enorme
impatto paesaggistico nei territori attraversati.
Buona parte dei tracciati delle nuove linee ad alta tensione toccheranno zone particolarmente
integre nella loro naturalità, spazi di alta montagna dove la presenza antropica si è limitata da secoli
alle attività d'alpeggio; una risorsa che deve essere conservata tale e quale per le generazioni future.
L'essenza propria di molti di questi luoghi, interessati dalla costruzione della linea aerea per cavo in
alta tensione, su tralicci con altezze medie tra 40 e 60 metri, è ancora oggi conservata in termini di
assoluta incontaminatezza. Vale a dire: ambiti territoriali puri, integri, genuini, come generati in
origine, scevri da qualsiasi intervento antropico riferibile alla società moderna di tipo consumistico,
conosciuti e apprezzati dal turismo escursionistico, soprattutto straniero, proprio per questa loro
caratteristica di estrema naturalità.
Queste zone, preservate nella loro integrità, appartengono al patrimonio collettivo
dall'enorme valore paesaggistico, naturalistico, storico, culturale, rappresentando la vera
grande ricchezza del territorio.
Le aspirazioni e le attese della popolazione residente nel VCO sono da anni rivolte allo sviluppo di
un turismo di tipo eco-sostenibile che, a detta di molti esperti, rappresenterà per l'avvenire la più
importante fonte di reddito.
La Regione Piemonte in questo ultimo decennio ha dato maggior impulso alle proprie
politiche economiche e sociali per il rilancio turistico, in particolare delle aree alpine, collinari
e lacustri.
Persegue questi indirizzi di sviluppo con normative specifiche e con incentivi alla promozione, alla
imprenditoria locale e alla formazione di nuove professioni, come gli Accompagnatori Naturalistici/
Guide Escursionistiche Ambientali, gli Accompagnatori di Turismo equestre, di Cicloturismo, oltre
alle Guide Alpine ed ai Maestri di Sci (L.R. 33/2001). E' del novembre scorso la modifica della
legge regionale n. 41/94, che istituisce la figura professionale dell'accompagnatore di media
montagna.
Legge regionale n. 12 del 18 febbraio 2010, Recupero e valorizzazione del patrimonio
escursionistico del Piemonte, art. 1: “La Regione Piemonte, nell'ambito degli indirizzi definiti dalla
legislazione comunitaria e nazionale, in attuazione degli articoli 4, 5, 6, 7, 8 dello Statuto disciplina
e promuove il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio escursionistico
regionale, anche al fine di sviluppare il turismo sostenibile”. La presente Legge istituisce il Catasto
dei Sentieri, edito dalla Regione Piemonte in collaborazione con il C.A.I. Alcuni tra i più importanti
sentieri, la Via del Gries, la Via del Mercato, la Via del Monscera, la Strada Antronesca, la Strada
Romana, la Strada Francisca, per i quali sono stati spesi investimenti per conservazione e
promozione, sono interessate direttamente o indirettamente dal nuovo elettrodotto.
Si ricorda che l'impatto dell'opera non sarà esclusivamente lungo il tracciato, al di sotto dei tralicci,
ma determinerà il deturpamento della scenografia di ambienti alpini incontaminati di elevato valore
paesaggistico anche a distanza di chilometri, con la irruzione nel campo visivo di sostegni e di cavi,
che costituiscono elementi anomali, per consistenza ed altezza, rispetto alla matrice montana e
naturalistica del paesaggio delle creste, degli alpeggi, dei passi, dei laghi glaciali.
Tra i principali itinerari praticati dall'escursionista di montagna vale la pena soffermarsi sulla
“Grande Traversata delle Alpi” (GTA) e sul “Sentiero Italia” (SI) interessati dall'attraversamento
della linea elettrica ad alta tensione in progetto per tre volte nella sinistra idrografica della Valle
Antigorio e adiacenti all'elettrodotto in Valle Formazza media e alta (G0 - G24 “Alta Via Alpina”).
E' appena stato pubblicato (2 febbraio 2016) il bando 7.5.1 del PSR del Piemonte 2014/2020.
12 milioni di euro sono stati stanziati per investimenti nel settore turistico escursionistico, per la
valorizzazione della montagna, per finanziare interventi nell’ambito della rete del patrimonio
escursionistico regionale.
La Regione Piemonte riconosce quindi l'enorme valore patrimoniale di queste terre, nelle quali ha
già investito e continua a investire notevoli risorse economiche.
La maggior parte dei sentieri del Catasto regionale conduce l'escursionista verso le zone di maggior
pregio, come i Parchi e le Riserve Naturali Speciali del Piemonte. Si ricorda che oltre il 38% del
territorio del VCO è sottoposto a vincolo di tutela e protezione, con i Siti di Importanza
Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale all'interno della Rete Natura 2000, secondo le
Direttive Habitat e Uccelli dell'Unione Europea.
Il 2 febbraio 2016 il Parlamento europeo ha approvato con 592 voti a favore (e solo 52 contro) il
report Mid term review della Strategia sulla biodiversità al 2020, che mira a difendere le direttive
europee, rafforzarle e applicarle con rigore in tutti i Paesi dell’Unione europea. E' stato stimato che
la perdita della biodiversità costa all’UE 450 miliardi di euro.
A mero titolo di esempio, il progetto del nuovo elettrodotto ad altissima tensione attraversa
interamente da nord a sud la ZPS Val Formazza e il SIC Rifugio Maria Luisa, ma si potrebbe
parlare di Siti di Interesse Comunitario Greto Fiume Toce, Fondotoce e Val Grande, Zone di
Protezione Speciale Fondo Toce, Val Grande, Lago di Mergozzo e Mont’Orfano, Fiume Toce, Alte
Valli Anzasca, Antrona e Bognanco, nonché del Parco Nazionale Valgrande, solo per restare nella
provincia del VCO.
Bisognerebbe capire, a questo punto, qual è la strada che si desidera intraprendere. Se da un lato c'è
grande interesse per il rilancio di un'economia basata sullo sviluppo rurale delle piccole comunità di
montagna e sull'incentivazione di un turismo di tipo sostenibile (vedi la recente adesione dei Parchi
Nazionale Valgrande e Veglia-Devero-Antrona alla Carta Europea del Turismo Sostenibile),
dall'altro non si fa altro che distruggere le risorse principali sulle quali questa economia è poggiata:
paesaggio e ambiente naturale.
Non si comprende, ad esempio, la contraddizione tra una politica ambientale regionale che da un
lato istituisce il premio qualità paesaggistica, come previsto all'art.7 della L.R. n. 14 del 16 giugno
2008 “Norme per la valorizzazione del paesaggio”, e dall'altro possa accettare la realizzazione di
una nuova struttura così impattante (non dimentichiamoci, oltre alle linee aeree, della costruzione
della grande stazione di conversione elettrica, con capannoni alti fino a 20 metri, nello stretto
fondovalle ossolano).
Si invita pertanto la Giunta regionale ad effettuare un'analisi costi/benefici relativa al progetto
Interconnector, analisi che ovviamente dovrebbe essere effettuata con l'ottica esclusiva dell'interesse
collettivo.
Il progetto ci viene presentato come di interesse strategico nazionale. Purtroppo a ora nessuno ha
chiaramente esposto quale sia la strategia nazionale relativa alla costruzione di nuovi elettrodotti in
altissima tensione di questo genere.
Al contrario, dall'apprendimento di informazioni e notizie durante quest'ultimo anno e mezzo, ci si
rende conto di come l'opera porterà (e sta già portando) benefici esclusivamente a selezionate
aziende energivore e agli azionisti di Terna spa, lasciando nei territori attraversati gli altissimi costi
di un inequivocabile deprezzamento del capitale naturale e paesaggiastico.
Preme invece ricordare l'importanza della parte del progetto denominata “Razionalizzazione rete
Alta Tensione nella Val Formazza”.
Si ricorda che la stessa è frutto di un protocollo di intesa del 28 maggio 2009, quale compensazione
per la costruzione del nuovo elettrodotto in doppia terna Trino-Lacchiarella 380 kV.
Si ritiene indispensabile che il progetto di razionalizzazione venga realizzato, ma con diverso
progetto che preveda l'intero interramento delle linee.
Non si può accettare che la compensazione di un danno ambientale venga eseguita procurando un
nuovo danno ambientale di dimensioni ancora più vaste!
Per tutte le considerazioni sopra esposte, si chiede alla Giunta Regionale del Piemonte di adoperarsi
per il bene collettivo dei cittadini piemontesi che rappresenta, adottando tutte le misure necessarie
affinchè l'opera in progetto non arrechi alcun danno permanente al paesaggio e all'ambiente naturale
piemontese, capitali e patrimonio da tutelare e preservare per le future generazioni.


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