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"Geni resistenti ai metalli pesanti e agli antibiotici nei reflui urbani”

I sistemi di depurazione delle acque sono progettati per eliminare una serie di inquinanti di natura chimica e microbiologica (fosforo, metalli, batteri di origine fecale) per la rimozione dei quali, generalmente, sono molto efficaci.

Verbania
"Geni resistenti ai metalli pesanti e agli antibiotici nei reflui urbani”
Negli ultimi anni sono stati identificati una serie di nuovi microinquinanti, come ad esempio gli antibiotici di uso medico e veterinario ed i geni che conferiscono ai batteri resistenza all'antibiotico stesso. Questi ultimi sono rilasciati in gran quantità nei reflui urbani, ma gli impianti di depurazione delle acque non posseggono ad oggi alcun trattamento specifico per la loro rimozione.

La legislazione nazionale ed europea si sta muovendo con lo scopo di definire in pochi anni nuovi criteri di qualità delle acque, che prendano in considerazione anche i microinquinanti emergenti.

Per affrontare questo problema, il Gruppo di Ecologia Microbica (MEG) del CNR - Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania, in collaborazione con Acqua Novara.VCO, ha iniziato nell'estate scorsa una serie di ricerche con il fine ultimo di sviluppare sistemi di trattamento efficienti nella rimozione dei determinanti di antibiotico-resistenza.

In questo quadro, la ricerca, seguita dal giovane ricercatore a tempo determinato Dott. Andrea Di Cesare, e pubblicata sull'importante rivista Water Research, ha dimostrato, per la prima volta al mondo, come all'interno di impianti di depurazione anche molto diversi, ci sia una concomitante presenza di geni di resistenza ai metalli pesanti e ad antibiotici. Questo potrebbe determinare la diffusione dell’antibiotico-resistenza in ambiente a seguito di una pressione selettiva esercitata dai metalli stessi.

Lo studio, coordinato dal Dott. Gianluca Corno, ha coinvolto i tre impianti di depurazione di Novara, Verbania e Cannobio, e ha posto l'accento sulla potenziale selezione indiretta di geni di resistenza agli antibiotici a seguito di un forte stress del popolamento batterico all’interno degli impianti, durante i differenti trattamenti (meccanico, biologico, chimico e microbiologico).

Questo risultato permetterà ai ricercatori di tutto il mondo di progettare sistemi nei quali il trattamento dei diversi microinquinanti sia più efficace; esso dimostra anche come, in un momento in cui i fondi destinati alla ricerca sono sempre più limitati, la cooperazione con il territorio, in questo caso con Acqua Novara.VCO, può garantire ricerche di assoluta eccellenza a livello internazionale.

Per divulgare i risultati di questo e di altre recentissime ricerche del MEG del CNR-ISE, ma soprattutto per riunire intorno ad uno stesso tavolo esperti italiani e svizzeri che affrontino il problema dell’antibiotico-resistenza dal punto di vista medico, veterinario ed ecologico (ambiente e impianti di trattamento delle acque) a livello internazionale ma con un focus specifico sulla situazione nel bacino del Lago Maggiore, si terrà venerdì 22 aprile presso il CNR-ISE la seconda giornata di studio dell’antibiotico resistenza (ABRday 2016).



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