Equitalia dilaziona il debito: salva la Di.Effe

La scorsa settimana, la questione aveva avuto come protagonista un’azienda di confezioni della città – la Di.Effe, appunto –, prossima a subire l’asta dei macchinari per un debito che Equitalia doveva riscuotere.

«Il debito, che risale al 2007, è stato dilazionato in 72 mesi – conferma il primo cittadino –. L’azienda prosegue quindi nella propria attività e potrà così pagare quanto dovuto».

Zacchera, che proprio lunedì scorso era intervenuto pesantemente sulla questione un attimo prima della messa all’asta dei beni aziendali, è soddisfatto perché ha vinto il
buon senso.

«Il potenziale recupero di 38.000 euro – dice – avrebbe portato alla chiusura della ditta, con il conseguente licenziamento di una dozzina di persone. Un ringraziamento va anche al prefetto, dottor Francesco Russo, e più in generale alla stessa Equitalia che ha finalmente capito i termini della questione. Ringrazio tutti coloro che in questi giorni si sono mobilitati per questa vicenda (nei giorni scorsi ad Equitalia c’era stato anche un presidio di Casa Pound, ndr) anche se credo che davvero si debba avere un atteggiamento più flessibile nel momento in cui si rischia di fra chiudere aziende importanti per l’economia della zona causando danni molto maggiori che non il vantaggio per il recupero di un credito, soprattutto se di molti anni prima».