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“Vestire la letteratura. Storia e design dei caratteri tipografici”

L’Officina di Incisione e Stampa ‘Il Brunitoio’ nell’ambito della mostra “Visione e Preghiera: Carte e Altre Carte” di Guido Peruz presso la sala esposizione “Panizza” di Ghiffa sabato 14 maggio 2016 alle ore 17.30 proporrà un incontro con l’editore e stampatore Enrico Tallone.

Ghiffa
“Vestire la letteratura. Storia e design dei caratteri tipografici”
Il tema dell'avvicendarsi e dei ritorni degli stili dei caratteri usati nell'editoria dal Quattrocento al Novecento sarà trattato e discusso basandosi su una poesia composta a mano e impressa tipograficamente con una trentina di significativi caratteri di cassa dell'archivio dell'Editore.

Enrico Tallone tiene in vita l’officina tipografica più antica del mondo fondata dal padre Alberto nel 1938. “Il suo insegnamento più importante è stato il concetto umanistico dell’estetica: il bello è il buono, dove c’è bellezza c’è contenuto, quindi civiltà.” Presso la sua tipografia di Alpignano (Torino), stampa a mano con caratteri mobili su carte morbide di puro cotone e pubblica titoli della letteratura classica, utilizzando una grande varietà di caratteri come il’Tallone’ ‘Il Garamond’ o il ‘Caslon’.

I volumi della casa editrice Tallone sono composti presso l'omonima tipografia di Alpignano (Torino) interamente a mano,su carte morbide di puro cotone, riservandola ai titoli della letteratura classica,utilizzando i caratteri ‘di cassa’ tratti dai punzoni originali incisi direttamente da grandi artisti, quali Nicholas Kis (1650–1702), William Caslon (1693-1766) e, nel Novecento, Henri Parmentier e Charles Malin, che conferiscono alla stampa tipografica un fascino e una forza espressiva prossima a quella della calligrafia, in grado di esaltare il contenuto del libro.

“Il libro è un oggetto straordinario - afferma Enrico Tallone - , il solo in grado di contenere materia che si trasforma in spirito: è l’affascinante alchimia che porta l’occhio a cogliere segni portatori di idee. Noi continuiamo con la stampa a mano non per folclore, ma perché è la tecnologia migliore per la chiarezza di lettura: è il nostro modo per essere ancorati al presente”. Una "modernità" che affonda le radici nella storia e che offre la "cifra" culturale di questa famiglia di artigiani, abituata all’odore dell’inchiostro.

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