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Gianni Pizzigoni: perchè no all'antenna

Gianni Pizzigoni, responsabile del Centro Studi del Paesaggio del Museo del Paesaggio di Verbania, con un ampio articolo sulla pagina facebook del museo spiega i motivi del no all'antenna di Dumera.

Verbania
Gianni Pizzigoni: perchè no all'antenna
Nel passato l’unità-paese non si limitava al solo nucleo abitato ma comprendeva tutta quella parte del territorio circostante, nella quale gli abitanti svolgevano attività agricole diverse e dalla quale traevano il principale sostentamento.

Si intende per tale parte una cerchia di terreni coltivati, di pascoli, di boschi disposta attorno alle abitazioni. Poiché il paesaggio è prodotto dalle attività svolte nel tempo da un gruppo umano in un ambiente originariamente definito “naturale”, l’unità-paese va ritenuta non solamente come unità economica, avente oggi scarsa funzione, ma anche come unità paesaggistica, di piena attualità.

Le società contadine hanno costruito nei secoli il “paesaggio”, mediante un lento ma continuo processo formativo che ha elaborato un sistema di elevata e delicata complessità.
Conservare un paesaggio non significa agire in conseguenza di una prevalente valutazione estetica, ma significa prima di tutto rispettare i risultati delle trasformazioni operate nel passato dalla civiltà rurale, considerandoli patrimonio comune, non trascurabile, di una memoria e di una cultura fondamentale.

Queste considerazioni corrispondono pienamente alla definizione di beni paesaggistici, contenuta nell’Art. 2 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (2004): “immobili e aree costituenti espressione dei valori, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio”.

La costruzione del paesaggio della sponda occidentale del Lago Maggiore è avvenuta seguendo la morfologia del territorio e i criteri di uno sfruttamento agro-silvo-pastorale rispettoso della natura, producendo quegli ambienti misti tra bosco, terrazzamenti coltivati, zone a pascolo e nuclei abitati collocati al cospetto del lago con scorci panoramici di rara bellezza che, ove preservati, costituiscono la caratteristica dominante e il pregio della zona.

Per le ragioni sovra esposte Dumera, frazione del Comune di Oggebbio, rappresenta un esempio di paesaggio nel quale l’ambiente naturale, la storia e la cultura si coniugano in modo esemplare. I valori paesaggistici di Dumera si riscontrano nell’omogeneo nucleo abitato di ascendenza medioevale e nel circostante sistema di appezzamenti coltivati.

Un’importante caratteristica di questo sistema è rappresentata dai terrazzamenti, costruiti faticosamente dagli abitanti della frazione con lo scopo di trasformare ripidi declivi in superfici piane coltivabili mediante l’elevazione di muri di contenimento, costituiti da blocchi di pietra ivi trasportati appositamente, e il riempimento degli spazi ottenuti con terra fertile; l’intervento dell’uomo ha così modificata l’inclinazione di un pendio in un andamento gradinato.

I terrazzamenti vengono oggi ritenuti opere da conservare per le loro caratteristiche e per la loro funzione di drenaggio (e quindi di conservazione del suolo) e considerati al fine di un rinnovato utilizzo agricolo da alcune località del Piemonte, della Lombardia e del Friuli.

Il valore del sistema dei terrazzamenti si comprende meglio percorrendo la stradina pedonale lastricata che sale dalla frazione di Piazza a Dumera seguendo un andamento articolato, definito e contenuto dai muri in pietra, ben conservati, dei terrazzamenti stessi. La salita offre anche ampi e felici punti panoramici sul lago e le rive circostanti e si conclude nel nucleo abitato, salvato in gran parte dal degrado e recuperato con attenzione e rispetto da alcuni cittadini svizzeri, impegnati anche nella coltivazione dei terreni terrazzati, immediatamente prossimi alle case.

L’imponente antenna per la telefonia mobile si colloca proprio in un terrazzamento poco distante dall’abitato che si presenta in buono stato di conservazione e dal quale “si gode un’ottima vista sul lago”.

L’antenna con la sua presenza invasiva e con le sue iperboliche dimensioni danneggia il bene paesaggistico costituito dai terrazzamenti, che sono disponibili a un possibile e rinnovato utilizzo agricolo e fanno parte di un’area considerata dall’Art. 142 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che tutela “i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi”.


Gianni Pizzigoni
Responsabile del Centro Studi del Paesaggio
del Museo del Paesaggio di Verbania


A tale scopo è ancora attiva la petizione online: http://www.petizionepubblica.it/?pi=Dumera
Immagine 2
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1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di letizia perchè no all'antenna
letizia
25 Agosto 2013 - 07:29
 
speriamo che la Commissione per il Paesaggio del Comune di Oggebbio , riconsideri la situazione ed esprima un nuovo e differente parere che possa salvare il
paesaggio di Oggebbio



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