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S.M. Maggiore inaugura la mostra “Peintres de famille”

Un'inedita raccolta di 54 opere pittoriche e 25 disegni per rendere onore a due grandi pittori vigezzini, poco conosciuti, Giacomo e Giuseppe Rossetti.

Santa Maria Maggiore
S.M. Maggiore inaugura la mostra “Peintres de famille”
Inaugurazione sabato 9 luglio alle ore 17.30 al Centro Culturale Vecchio Municipio. Sarà davvero un appuntamento culturale imperdibile, quello che per tutta l'estate richiamerà in Valle Vigezzo appassionati d'arte e non solo: la mostra Peintres de famille verrà inaugurata sabato 9 luglio e rimarrà visitabile fino a settembre nelle sale espositive del Centro Culturale Vecchio Municipio in Piazza Risorgimento e nella Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”.

Quest'anno sarà dedicata alla famiglia Rossetti Ponti, di cui Giacomo e Giuseppe Rossetti furono esponenti dall'eccezionale importanza per la pittura dell'intera Valle Vigezzo e non solo. I Rossetti lasciarono infatti un patrimonio inestimabile di opere pittoriche ancor oggi conservate in prestigiose strutture espositive come il Louvre di Parigi o il Museo di Lione, ma, ovviamente, anche in Valle Vigezzo: la Villa Antonia, oggi sede del Municipio di Santa Maria Maggiore, è stata la loro dimora famigliare ed ospita al suo interno numerose loro opere.

La mostra Peintres de famille consente, per la prima volta e grazie ad una cospicua collezione privata di oli e disegni, di aprire una significativa finestra sulla pittura proprio di Giacomo e Giuseppe Rossetti, artisti poco conosciuti, il primo a causa del suo definitivo trasferimento in Francia, a Saint Étienne, e della conseguente rarità di opere note, il secondo per l'ostracismo che gli riservarono gli storici locali a causa del suo impegno politico e delle sue idee anticlericali.

Si delineano così, per Giacomo, almeno due periodi del suo linguaggio: un primo legato alla pittura francese del tardo Settecento (in particolare Charles Joseph Natoire) ed al primo neoclassicismo, ed un secondo invece fortemente influenzato dagli interessi 'veristi' alla Chardin, nel quale il Rossetti si dedica a raffigurare personaggi di forte espressività, quali anziani e poveri, sviluppando una pitture dal segno deciso e dalla pennellata nervosa, materica, che produce campiture tormentate ed intense. Di Giuseppe emerge invece una evoluzione linguistica che, dopo i primi insegnamenti paterni, sviluppa una propria maniera solo apparentemente accademica, in realtà densa di soluzioni di squisita resa espressiva e di notevole originalità tecnica.

La mostra interseca quindi il lavoro dei due pittori 'di famiglia' con la raffigurazione non solo di alcuni esponenti della stessa, ma anche di altri personaggi la cui identità rimane ignota, fornendoci uno spaccato della società vigezzina nel XIX secolo tanto popolare quanto altoborghese. V'è, nei ritratti esposti, tanto la testimonianza della crescita culturale derivante dall'emigrazione quanto la consapevolezza e l'orgoglio dell'appartenenza alla propria storia, leggibile soprattutto attraverso l'abbigliamento tradizionale con cui le donne di famiglia talvolta sono effigiate.

Per più di un secolo sono testimoniate l'evoluzione del gusto non solo del vestire, ma anche delle modalità con cui i membri di una famiglia 'di rango' si rappresenta e vuole tramandare la propria immagine: dal modello iconografico legato alla tradizione del ritratto vigezzino si passa a quello dell'epoca napoleonica e, transitando attraverso la figurazione borghese di metà Ottocento, si giunge all'epoca della fotografia, che spesso funge da modello per gli artisti legati da amicizia o da legami parentali alla famiglia, quali Carlo Gaudenzio Lupetti, Enrico Cavalli, Pietro Antonio Gennari e Gian Maria Rastellini. Chiude la mostra uno splendido ritratto dovuto alla mano di Max Ponti della cugina Ninette, profondamente caratterizzato dalla visione e dalla tecnica espressionista di cui l'ultimo' pittore di famiglia', se la sua vita non fosse stata prematuramente stroncata dalla malattia, sarebbe divenuto per certo uno dei più significativi esponenti.

La scuola di pittura vigezzina è stata per secoli un punto di riferimento a livello nazionale e non solo, per la portata qualitativa dei lavori che ancora oggi sono considerati testimonianze preziose della Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”, l’unica ancora attiva in tutto l'arco alpino e fondata da Giovanni Maria Rossetti Valentini, cugino dei Rossetti cui verrà dedicata l'esposizione estiva. Proprio nella Scuola verranno ospitati i 25 disegni di Giacomo e Giuseppe Rossetti, parte della mostra.

Santa Maria Maggiore torna dunque a rendere omaggio a questi grandi artisti del passato, considerati ormai a livello nazionale un patrimonio culturale dall’inestimabile valore e ancor oggi da valorizzare e promuovere.

La mostra, attraverso un nucleo di cinquantaquattro tele e venticinque opere grafiche completamente inedite ed appartenenti e collezionisti privati, sarà visitabile tutti i giorni dal 9 luglio (giorno di inaugurazione, fissata per le ore 17.30 con un intermezzo musicale ed un aperitivo) fino al 4 settembre e poi nei fine settimana fino al 25 settembre 2016 presso il Centro Culturale Vecchio Municipio.

Orario: 10- 12/16.30-19. Ingresso cumulativo € 4,00 per visitare l'esposizione del Centro Culturale Vecchio Municipio
e la Scuola di Belle Arti "Rossetti Valentini".

La mostra è organizzata dal Comune di Santa Maria Maggiore, dalla Scuola di Belle Arti "Rossetti Valentini" con la collaborazione di Villarte e di Emile Martin Ponti.

Per maggiori informazioni: 0324 95091 -
www.santamariamaggiore.info –
www.facebook.com/santamariamaggiorepiemonte



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