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Work4You: Come gestire il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro.

Ossia, come il nostro corpo parla a prescindere dalle parole che diciamo?

Verbania
Work4You: Come gestire il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro.
Da Professione Candidato:

Ci sono persone in grado di scoprire subito se una persona sta mentendo solo osservando il linguaggio del corpo. Ma questa capacità si può acquisire?
In parte sì e in parte no, nel senso che la capacità di cogliere i segnali del corpo è innata in ognuno di noi, ma ci sono segnali più deboli o celati di proposito che solo un occhio sensibile ed esperto riesce a cogliere.

La nostra cultura basata più sul linguaggio razionale e discorsivo tende a dimenticare o a sottovalutare quelli che sono invece i messaggi che ognuno di noi emette istintivamente.

Non dobbiamo mai dimenticare che ogni singola parte del nostro corpo parla.

La posizione dei piedi, delle gambe, delle mani; i movimenti impercettibili dei muscoli del nostro volto, le nostre espressioni facciali; la postura eretta e il nostro modo di stare seduti; il nostro modo di camminare; il movimento degli occhi e la direzione dello sguardo e così via.

Ogni singola parte del nostro corpo dice qualcosa alla persona che abbiamo davanti.

Ma come possiamo gestire tutto ciò in fase di colloquio per dare una impressione positiva di noi?

Qui dobbiamo subito chiarire un punto fondamentale: una cosa è essere, altra è atteggiarsi.

Per esempio, se vi atteggiate a persone sicure di sé… o siete dei bravissimi attori, o avete seguito qualche corso di auto-controllo, oppure, in caso contrario, vi troverete a mandare, anche inconsapevolmente, qualche messaggio contrario a ciò che volete “rappresentare”.
Se la persona che vi sta di fronte è abile nell’interpretare il linguaggio non verbale saprà scorgere la vostra vera natura al di sotto della veste che avete indossato per l’occasione.

Perciò non è mai bene né utile per voi rappresentare ciò che non siete.

Insomma, mentire non è mai produttivo, anche se a volte può sembrare il contrario, ma se lo è, è solo per breve tempo, sappiate che prima o poi la verità salta sempre fuori.

Altra cosa invece è quando il linguaggio del corpo esprime ciò che voi siete, senza maschere e senza interpretazioni di ruolo.

L’atteggiamento di una persona sicura di sé, quando questo atteggiamento è espressione di una reale sicurezza, ha una energia molto più forte dell’atteggiamento di una persona che sta recitando alla “persona sicura di sé”.

A questo punto qualcuno forse si starà domandando dove va a finire la spontaneità nel momento in cui dobbiamo stare attenti a tutti i messaggi che emette il nostro corpo.

La spontaneità, per il discorso fatto prima, non dovrebbe essere compromessa quando noi siamo ciò che siamo e non ciò che vogliamo rappresentare.
Sta tutta qui la differenza, durante un colloquio di lavoro come nella vita di tutti i giorni.

Semmai, se desiderate apparire in un certo modo sforzatevi di essere ciò che volete apparire.

Per rimanere nell’esempio della persona sicura di sé, se desiderate “apparire” sicuri di voi stessi, sforzatevi innanzitutto di “essere” sicuri di voi stessi.
Come?
Beh, la sicurezza, come la stima di sé, è una forza che viene da dentro, essa è data da un equilibrio interiore, da un’accettazione di sé e della realtà, da un atteggiamento di fiducia, di apertura e di positività verso la vita, ecc.
Occorre, perciò, coltivare questi aspetti dentro di sé affinché essi possano avere la forza di manifestarsi all’esterno in modo vero e credibile.

In definitiva, il linguaggio non verbale manifesta le nostre qualità interiori.

Quindi, se sarete capaci di sviluppare le vostre qualità interiori, non solo non perderete la spontaneità, ma l’impressione che darete sarà sicuramente migliore e più incisiva.
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