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Giunta Provinciale amareggiata per il no al Quadrante

"Non ci è stato riconosciuto ciò che è sancito dallo Statuto Regionale. Un affronto al nostro territorio se si considera il diverso trattamento che è stato riservato alla Provincia di Asti".

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Giunta Provinciale amareggiata per il no al Quadrante
Cos' il Presidente della Provincia del Vco Massimo Nobili che prosegue "con il voto di ieri il Consiglio Regionale ha dimostrato poco coraggio e tanta confusione".

Questo il commento della Giunta della Provincia del Verbano Cusio Ossola all’indomani della seduta in cui a Palazzo Lascaris si è votata la proposta di riordino delle province del Piemonte che scendono da 8 a 6, con la riunificazione di Vercelli e Biella (voluta dai due territori), di Novara e VCO (propense invece a un ente più forte e di peso, quello di ‘quadrante’) e il mantenimento dell’indipendenza amministrativa di Asti, che come le quattro più piccole province piemontesi non rispetta i parametri di popolazione e superficie dettate dal Governo per restare autonoma.

Il Presidente Nobili alla vigilia del consiglio di ieri aveva scritto ai quattro consiglieri regionali una lettera in cui li invitava – se fosse stata respinta dall’assemblea di Palazzo Lascaris la soluzione di ‘quadrante’ – a rivendicare all’interno del deliberato inviato al Governo la specificità del VCO e dunque la richiesta della sua autonomia amministrativa. I lavori si sono conclusi con l’approvazione di un ordine del giorno proposto dal Presidente del Consiglio Regionale Cattaneo di riconsiderare il futuro del VCO, nel caso in cui le province ‘consorelle’ montane e transfrontaliere di Belluno e Sondrio venissero riconosciute nella loro prerogative di autonomia. “Un ordine del giorno collaterale al deliberato che almeno evita di replicare il disconoscimento delle peculiarità del VCO su scala nazionale, perché questo, è conclamato, vi è stato a livello regionale” rimarca la Giunta Provinciale.

“Ieri il Consiglio Regionale, dimostrando poco coraggio, ha perso l’occasione per avviare in Piemonte una reale riforma istituzionale, che non è più rinviabile. Rivendico ancora la validità della soluzione di ‘Quadrante’: è la più consona alla situazione attuale, allo spirito dei tempi, perché mira a unire i territori guardando a quello che in termini di potenzialità e di sviluppo possono esprimere. Non condivido ciò che è stato votato ieri in Consiglio, si è voluto assecondare solo i localismi di alcuni. Certo comprendo – ribadisce il Presidente del Verbano Cusio Ossola e dell’Unione Province Piemontesi – le ragioni di Vercelli, Biella e Asti ma mi spiace per la visione miope che dimostrano. Si ridisegna una geografia provinciale che non sostiene le prospettive di crescita del Piemonte Nord Orientale: non a caso le associazioni di categoria delle realtà produttive guardano con favore a una soluzione di più ampio respiro”.

“La decisione ultima – ricorda Nobili – spetta comunque al Governo: sarà il Consiglio dei Ministri a valutare se l’impostazione territoriale proposta dal Piemonte risponde alle finalità di efficienza e risparmio che stanno alla base del riordino”.
“Siamo rimasti stupiti e amareggiati per la posizione assunta ieri dal Consiglio Regionale, in cui è stata calpestata l’identità della nostra Provincia, montana e di confine, sancita dallo Statuto del Piemonte, salvaguardando invece – in modo del tutto arbitrario e opinabile – quelle della Provincia di Asti. Una giornata da dimenticare quella di ieri del Consiglio Regionale, dove ha dominato un fallimentare ‘cerchiobottismo’ a scapito soltanto del nostro territorio”.
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