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Zuzzurro, un attore che ha amato la nostra città

Riportiamo, dal sito di Claudio Zanotti, un intenso articolo su Andrea Brambilla

Verbania
Zuzzurro, un attore che ha amato la nostra città

E’ stata davvero un’esistenza ricca e preziosa quella di Andrea, se di un uomo di così grande talento e di così vasta e meritata popolarità, a coloro ai quali egli ha concesso amicizia e familiarità restano come tratti indelebili della sua personalità la semplicità dei gesti, l’eleganza della parola e l’affabilità discreta con la quale avvolgeva ogni suo interlocutore.

E’ anche nostra – ossia della nostra città – la costernazione che s’è impadronita di molti, moltissimi Italiani alla notizia della morte di Andrea Brambilla. E lo è in un modo e con un’intensità particolarissimi, perché quest’uomo colto, discreto ed elegante non è stato per noi soltanto un attore di teatro e un comico di straordinaria vivacità scenica. Andrea Brambilla, Zuzzurro, è stato un verbanese.

Lo è stato certamente per il vincolo che attraverso la moglie Pamela, nostra concittadina, abbiamo reciprocamente sentito crescere nel corso di questi anni, quando ci capitava di incontrarlo a passeggio per la contrada di Intra, da solo o con gli amici che la sua amabile affabilità aveva subito conquistato, in questa cittadina che talvolta si presenta diffidente e malmostosa.

Lo è stato per la naturalezza e la spontaneità con cui “abitava” i luoghi dell’ intresità più schietta e popolare, quelli che tra la via Baiettini e il corso XXV Aprile uniscono la coltelleria dell’arrotino Scalfi alla pasticceria dei fratelli Iori, passando per E altre cose, il bel negozio della moglie Pamela dove capitava spesso di incontrare Andrea, pienamente a suo agio nel cuore di un’Intra commerciale e artigiana che intorno a lui sembrava – come d’incanto – riprendere i suoni, i colori e le voci d’un tempo.

Lo è stato per la passione civile e la partecipazione intellettuale con le quali ha accompagnato l’intenso e faticoso lavoro di ideazione e di progettazione di un teatro civico nel cuore di Intra, in quella Sassonia operaia che con il nuovo teatro, la riqualificazione della piazza e il recupero integrale dell’ex Camera del Lavoro avrebbe visto finalmente realizzato il suo destino di cuore sociale e culturale della città e di “cerniera urbanistica” tra Intra e Pallanza. Non stupisce quindi che un uomo di teatro e di cultura come Andrea abbia immediatamente colto l’importanza di un progetto così ambizioso, sostenendolo con la sua azione e la sua testimonianza.

E’ stata davvero un’esistenza ricca e preziosa quella di Andrea, se di un uomo di così grande talento e di così vasta e meritata popolarità, a coloro ai quali egli ha concesso amicizia e familiarità restano come tratti indelebili della sua personalità la semplicità dei gesti, l’eleganza della parola e l’affabilità discreta con la quale avvolgeva ogni suo interlocutore.
 Fonte di questo post



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di catamar grande zuzzurro
catamar
28 Ottobre 2013 - 02:24
 
un saluto al grande zuzzurro......una critica al solito zanotti che ha messo il '' cappello'' politico al suo intervento.....



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