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Codiretti: allarme incidenti per selvatici

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Coldiretti Novara Vco, sul problema della fauna selvatica legato, in particolare, all’allarme per la crescita degli incidenti stradali.

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Codiretti: allarme incidenti per selvatici
Solo nello scorso mese di ottobre, gli incidenti stradali rilevati dalla Polizia Provinciale di Novara procurati dalla fauna selvatica hanno raggiunto quota 14: il dato più alto dell’anno, indicativo di una situazione allarmante per la quale vanno presi seri ed immediati provvedimenti. E che evidenzia come il problema della fauna selvatica riguardi direttamente la sicurezza di tutti i cittadini che si muovono sulle strade della provincia: un problema di ordine pubblico, dunque.

Anche la mappa degli incidenti è eterogenea quanto a località e conferma la diffusione del problema su ampie aree di territorio e non in una fascia circoscritta.
Il punto è stato al centro di una conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la sede di Coldiretti Novara Vco: oltre al presidente e al direttore dell’organizzazione agricola, Paolo Rovellotti e Gian Carlo Ramella, sono intervenuti il dott. Paolo Pinto, direttore provinciale dell’Aci, mentre il dottor Ruggero Bergamaschi e la signorina Elena Simonelli hanno portato testimonianza diretta degli incidenti stradali da loro subiti per causa della fauna selvatica negli ultimi tempi.

“Coldiretti è indignata per il perdurare di una situazione che ancora non ha trovato la soluzione, né la dovuta e “vera” attenzione da parte della politica e da parte di tutti i soggetti che hanno titolo per agire” sottolineano i vertici della federazione interprovinciale.
“La nostra organizzazione agricola è intenzionata a mettersi a disposizione dei cittadini per raccogliere e coordinare le segnalazioni e le denunce in merito al fenomeno da parte di tutti gli automobilisti che hanno subito incidenti: a questo proposito è di prossima realizzazione un sito internet dedicato alla problematica. Invitiamo già oggi i malcapitati ad inviare le proprie e-mail all’indirizzo novara@coldiretti.it specificando data, ora, luogo e descrizione del sinistro, e se è stata eseguita verbalizzazione da parte delle forze dell’ordine”.

Sul tavolo della Provincia, giacciono più proposte, avanzate dalla stessa Coldiretti, per percorrere concrete soluzioni: “Un atteggiamento di responsabilità più deciso verso una gestione ed un controllo della fauna selvatica è opportuno anche da parte degli Ambiti Territoriali Caccia”.

Ridurre il numero dei cinghiali nelle brughiere e nelle campagne “significa, di conseguenza, ridurre il rischio che gli stessi scorrazzino liberamente sulle strade della provincia. Va sottolineata, quanto prima, l’importanza di una seria azione di abbattimento mediante girate durante il periodo di riposo vegetativo delle piante ed assenza di coltivazione. Solo attraverso l’azione seria e congiunta di enti, operatori e di tutte queste iniziative, poste in essere nel più breve tempo possibile, si potranno avere risultati apprezzabili tali da restituire piena sicurezza a chi percorre le strade della provincia, sia dignità a chi lavora nei campi”.

I dati diffusi questa mattina, peraltro, “vanno integrati con i sinistri rilevati dalle altre forze dell’ordine. Senza contare che diversi automobilisti che hanno subito sinistri non gravi o che, all’ultimo momento, hanno schivato l’animale, non denunciano il fatto, consapevoli della difficoltà di ottenere un risarcimento da parte dell’ente pubblico: gli stessi imprenditori agricoli, del resto, attendono ormai da anni – ormai scoraggiati - il ristorno dei danni conseguenti all’invasione dei selvatici nei loro campi”.

Una recente indagine di Coldiretti, intrapresa a livello regionale, ha evidenziato inoltre che in Piemonte “l’eccessiva presenza di ungulati non è più controllabile con l’ausilio della sola caccia e con il prelievo venatorio, ma occorre intervenire con metodi che riducano i capi anche con la sterilizzazione della specie: è in atto una ricerca, che parte da esperienze internazionali, per l’utilizzo di contraccettivi da distribuire tramite esche durante le operaioni di foraggiamento. Inoltre è stato riferito che è ormai comprovato come il cinghiale sia portatore sano di brucellosi e, con ogni probabilità, anche di tubercolosi”.



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