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Sindaci uniti contro il blocco dei mutui

Stop ai mutui degli enti locali. La notizia, diffusa venerdì insieme in concomitanza con l’interpretazione sul decreto salva-Italia, è epocale e costringe migliaia di sindaci d’Italia a rivedere bilanci e a rinunciare a cantieri e opere pubbliche.

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Sindaci uniti contro il blocco dei mutui
Nel Vco la notizia è stata commentata stamane dai tre sindaci dei principali comuni: Verbania, Domodossola e Omegna. In una conferenza stampa tenutasi nella sede della Provincia, Marco Zacchera, Mariano Cattrini e Maria Adelaide Mellano hanno fatto il punto sulla finanza locale.

«Innanzitutto voglio sottolineare, in positivo, l’unità di intenti dei sindaci, che mai c’era stata al di fuori degli schieramenti politici – ha esordito Zacchera –. Purtroppo questa convergenza arriva in un momento di grande difficoltà per gli enti locali, in cui si deve rinunciarea opere già programmate oppure che completano progetti già avviati in lotti precedenti. A rimetterci, in fondo, saranno purtroppo tutti i cittadini. Da parte nostra, unitariamente, è comunque giusto esprimere preoccupazione, delusione e anche un po’ di indignazione».

Tecnicamente il blocco dei mutui è imposto con la norma che obbliga gli enti locali a non contrarre mutui le cui rate di ammortamento superino una certa percentuale delle entrate. Tale percentuale avrebbe dovuto essere dell’8% nel 2012, del 6% nel 2013 e del 4% nel 2014.

«Noi a Domodossola siamo già ora al 4% - ha spiegato il sindaco Cattrini –. Pensavamo di poter investire, ma l’interpretazione data alla legge ci blocca già adesso. Cancellare i lavori pubblici è dare un colpo mortale all’edilizia e, di riflesso, a tutta l’economia. In più, con la chiusura delle Province, perderemo un ulteriore ente che sul territorio promuoveva significativi investimenti. Se poi si conta che Imu e addizionali Irpef sono indispensabili per contrastare i tagli ai trasferimenti, ecco che noi sindaci diventiamo esattori dello Stato. La domanda che più mi preoccupa è perché si è arrivati a questo punto. Forse perché viviamo una situazione nazionale gravissima che non viene spiegata realmente?».

A proposito di Imu e addizionale Irpef, Cattrini ha confermato come le strategie dei comuni siano simili. «Sull’addizionale Irpef proporremo le stesse aliquote di Verbania, con scaglioni suddivisi e a crescere – ha confermato il primo cittadino domese –, sull’Imu ci sono poche differenze: sulla prima casa Verbania la metterà al 5,5 per mille, noi al 5. Con 1,6 milioni di euro di tagli ai trasferimenti e senza voler toccare i servizi e il sociale, questa è l’unica soluzione per far quadrare i conti».

«La mia Amministrazione s’è da poco insediata e non posso fornire cifre in questo momento – ha aggiunto Mellano –. Immagino però che la situazione a Omegna non sia più florida, anzi… Siamo in difficoltà e il blocco dei mutui peserà. Credo che in futuro si debba lavorare a collaborazioni tra enti per dare migliori servizi con risparmi su economie di scala». In questo senso i tre sindaci hanno già avviato un confronto sulla possibilità di gestire, al posto di Equitalia, il servizio di riscossione dei tributi su scala provinciale.
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