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Se le cose vanno bene… facciamole andare male!

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dell'istituto Alberghiero di Stresa IPSSAR "E. MAGGIA"

Stresa
Se le cose vanno bene… facciamole andare male!
Anche in questo lembo estremo del nord d’Italia le cose fatte bene, che vanno bene, vengono perseguitate affinché diventino mediocri, malmesse. Uno sport nazionale? Forse sì. Cosa pensare infatti della vicenda dell’Istituto Alberghiero “Erminio Maggia” di Stresa. Per anni scuola all'avanguardia, modello di tante scuole italiane e financo dell’Istruzione Professionale Svizzera.

Anni di nostalgici ricordi e poi l’irrompere della modernità, fatta di una popolazione scolastica sempre più abbondante per richiesta legittima delle famiglie. E poi obblighi di legge su sicurezza e tutela della salute, spazi e quant'altro. Insomma, il mondo complesso di oggi.

Di fronte a queste nuove sfide la Scuola si è attrezzata, migliorando l’offerta formativa, realizzando progetti di stage, di alternanza scuola – lavoro, di crescita professionale di docenti ed allievi.
Non si è adeguata invece la controparte amministrativa e politica che da più di 15 anni promette e non realizza delle strutture adeguate alla normale vita scolastica di una qualsiasi scuola alberghiera: aule adeguate, spazi a norma, laboratori sufficienti …

Ci dicono da anni che siamo bravi, che sono dalla nostra parte, ma poi per noi non realizzano nulla. Forse non dicono il vero. La situazione è scoraggiante e faticosa da reggere a lungo:

- le aule sono suddivise in ben 4 plessi, molto distanti dalla sede principale e sprovvisti di laboratori e di palestre, sicché gli studenti sono costretti a spostarsi anche più volte al giorno dai plessi alla sede per seguire le attività di pratica professionale previste, sottraendo con questi spostamenti tempo utile alla didattica ed esponendo i docenti a serie responsabilità di vigilanza;

- dal plesso Rosmini, posto in collina a circa 1,5 km dalla Sede centrale gli studenti, durante la mattinata, sono costretti a spostarsi a piedi, anche con il brutto tempo, su una strada pericolosa, a curve e senza marciapiedi;

- i plessi risultano poco adatti ad ospitare una scuola: aule carenti per dimensioni e per misure di sicurezza, laboratori insufficienti per numero e per collocazione, servizi igienici insufficienti in rapporto alla popolazione, problemi di riscaldamento (in inverno si raggiungono a stento i 17°), palestra del Rosmini che richiede lavori urgenti di messa in sicurezza;

- la Sede principale registra gravi disagi: impianto telefonico mal funzionante tale da non consentire le normali e dovute comunicazioni, perdite d’acqua da tubature ormai usurate dal tempo, spogliatoi degli studenti e delle studentesse posti nel locale seminterrato che si allagano e risultano inagibili.

A volte si ha l’impressione che vogliano far morire per soffocamento una delle scuole più famose d’Italia. Che questa poi produca reddito diretto (i tanti studenti che vengono a Stresa ogni giorno, i tanti allievi e professori che vi abitano, i tanti che sono nel collegio dei padri Rosminiani) o reddito indiretto (i molti lavoratori ex allievi che da ogni parte del mondo mandano soldi in Italia) non sembra contare nulla. Che poi noi si aiuti, si collabori con decine di enti ed istituzioni ed associazioni - dalla Regione Piemonte in primis al Ministero - in tante iniziative (turismo, economia, solidarietà), neppure questo sembra importare.

Anzi, a volte ci sentiamo rimproverare dagli amministratori: “potevate rimanere come eravate”. Sì, ma 50 anni fa le regole erano diverse! Noi le abbiamo lette quelle nuove. Altri no. Non è nostra intenzione, come erroneamente si pensa, attuare una politica di espansione della scuola, perché vogliamo continuare a fornire un servizio attento e puntuale all'utenza: sono le famiglie degli studenti che si rivolgono a noi perché il settore in cui opera la nostra scuola è tra quelli che ancora possono offrire possibilità di lavoro ai nostri giovani.

Ora avremmo bisogno di risposte concrete, vere, e non chiacchiere eleganti ma vuote. Non abbiamo bisogno di nostalgici veri o presunti, ma di concreti realizzatori del futuro!

Rivolgiamo quindi a tutti voi un accorato appello: che la situazione del "Maggia" venga per una volta presa in seria considerazione!

Adesso: con questa situazione provvisoria (ormai da 15 anni!) da migliorare in modo deciso affinché si trovino situazioni logistiche più adatte (si ricorda che i laboratori di sala e di cucina della Sede dal prossimo anno non saranno più sufficienti ad ospitare tutte le classi per le esercitazioni previste dai programmi di studio),
e guardando al futuro: con serie e repentine decisioni circa il nuovo complesso scolastico per evitare che risulti in partenza già inadeguato e inadatto a risolvere gli annosi problemi logistici e organizzativi di questo Istituto.
Se a questa Scuola non verrà dato un po' di ossigeno non potrà sopravvivere oltre.

Il Consiglio di Presidenza del "Maggia" “La Scuola Alberghiera di Stresa”



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di silvana dagrada ossigeno.....................
silvana dagrada
1 Dicembre 2013 - 13:30
 
Illustri Consiglieri,
temo che tutto l'ossigeno sia riservato agli sciagurati che siedono in Parlamento (che sono la maggioranza) e che ci governano, vessandoci ogni giorno di piu'.
Al popolo italiano è riservata..........tutta l'anidride carbonica............
Un saluto.



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