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Poste di Suna: SPI CGIL scrive al Prefetto

Riceviamo e pubblichiamo, una lettera inviata al Prefetto dal sindacato SPI CGIL del Vco a firma del segretario Bruno Lo Duca, in merito alla nota vicenda dell'Ufficio postale di Suna.

Verbania
Poste di Suna: SPI CGIL scrive al Prefetto
A Sua Eccellenza il Sig. Prefetto della Provincia del VCO VERBANIA

Mi rivolgo a Lei perchè ho avuto modo in via diretta di conoscere e apprezzare la Sua capacità di ascolto e la Sua disponibilità a intervenire fattivamente per risolvere i problemi aperti.

Ieri mattina ho visto su L'Eco Risveglio la lettera di una signora, che lamentava l'impedimento ad effettuare un versamento con bollettini postali all'Ufficio di Suna. Essendo convinto che ci fosse stato un equivoco, mi sono recato personalmente all'Ufficio di Suna per fare un versamento su conto corrente postale; l'impiegata, che mi conosce da anni, gentilmente mi ha informato che ormai lì funziona solo il servizio alle imprese.

Allora mi sono recato all'Ufficio di Pallanza; sono entrato con il mio bollettino alle 14.28. C'era un solo sportello a denaro aperto e io ero la decima persona in attesa; lo sportello funzionava sia per il pagamento in denaro sia per la riscossione di denaro; quest'ultima operazione, richiesta da due persone, ha occupato l'operatrice per almeno 25 minuti. E' stato anche chiesto alla direttrice dell'Ufficio di fare aprire un altro sportello, ma non è stato possibile per scarsità di personale addetto. Solo dopo le 15, la direttrice in persona - finiti i compiti di sua responsabilità - ha aperto il secondo sportello e, fortunatamente, le persone davanti a me dovevano solo versare con bollettino postale.

Risultato: gentilmente mi è stato conservato il posto mentre uscivo per cambiare il disco orario e, finalmente, alle 15.14 ho terminato il versamento e sono uscito all'aria aperta: 46 minuti per un bollettino! Le persone presenti si sono comportate con grande civiltà, l'impiegata ha fatto sempre il suo dovere con pazienza e diligenza (l'ho vista molto a disagio) e la direttrice, appena ha potuto, ha dato una buona mano.

Eppure, quando tre anni fa contestavamo la chiusura al pubblico dell'Ufficio di Suna e avevamo prodotto un ironico volantino, sembrava che raccontassimo frottole e la sola perdita del pagamento delle pensioni a Suna era sembrata una vittoria impensata. Ma quella striminzita vittoria era l'accordo convenuto grazie anche all'intervento delle pubbliche istituzioni, a cominciare dal Sig. Prefetto di allora; non, quindi, una concessione liberale di Poste italiane, che essa poteva interrompere sua sponte in qualsiasi momento e - ancora una volta - senza avviso.

In qualità di segretario provinciale dello Spi Cgil mi ritengo offeso da questo comportamento pervicace di Poste italiane (non più nuovo, purtroppo); come cittadino mi sento preso in giro e considero tale comportamento una "vera vergogna", perpetrata senza remore verso le Istituzioni del territorio, che Lei rappresenta.

Questi comportamenti non si possono più tollerare e certamente valuteremo tutte le possibili azioni di pressione e di rivalsa che la legge ci consente; è indispensabile un'azione che inchiodi questo gruppo dirigente così irresponsabile; le persone non possono essere trattate come emeriti imbecilli, degni solo di essere presi per il naso. Se Poste italiane non vuole più fare il servizio dovuto, rinunci al congruo finanziamento che riceve dallo Stato.

Confido in un Suo intervento concreto; in una prossima simile occasione la gente potrebbe facilmente perdere la pazienza e le conseguenze si valuteranno poi, a cose fatte.

Grazie per l'attenzione, cordiali saluti
Lo Duca Bruno


Foto www.corrieredinovara.com



2 commenti  Aggiungi il tuo

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Vermeer
23 Dicembre 2013 - 11:59
 
All'ufficio postale di Suna alcuni mesi fa ho reclamato anch'io per lo stesso motivo, e l'ho fatto con il direttore locale che voleva farmi desistere dal mio reclamo. Me ne sono andato, sbattendo la porta e dicendo ad alta voce che avrebbero dovuto vergognarsi. Perciò condivido pienamente tutto. Spesso mi reco agli sportelli di Cambiasca e di S.Bernardino Verbano, ed ogni volta è sempre peggio. Un solo impiegato che deve sobbarcarsi l'onere di una fila di utenti, con un impegno burocratico spaventoso, e per spedire una semplice raccomandata, con il modulo precompilato, se ci sono davanti tre-quattro persone, si deve attendere sempre almeno mezz'ora prima di riuscire a spedirla. L'ultima volta, una mattina verso le ore 11,30, pochi giorni fa, ad un uffico postale locale che non cito, l'impiegato postale era talmente stressato che ha pregato il pubblico di uscire due minuti perchè lui doveva urgentemente recarsi ai servizi igienici, non essendosi potuto mai assentare dal suo posto di lavoro dal momento di apertura dell'ufficio postale. E' un fatto disumano, inaccettabile e vergognoso.
Come tutto il servizio postale, compresa la sua rete informatica, con i computer che molto frequentemente si bloccano e fanno fare lunghissime attese al pubblico per ottenere il servizio postale.
Vedi il profilo di lupusinfabula ringraziamenti
lupusinfabula
23 Dicembre 2013 - 16:37
 
Questo è uno dei risultati della cosiddetta "privatizzazione", quando il "servizio" postale non è più stato inteso come, appunto, un "servizio" al cittadino ma come un businnes che doveva produrre dividendi a fine anno.
La conseguenza, come in molti altri settori, è stata anche quella della dei tagli al personale, blocco dei salari, modifica in peius dei pensionamenti e via cantando: ma i sindacati anzichè ribaltare il baracchino, tutti zitti e buoni; guai a parlare al manovratore, se no cade il governo e Napolitano si dimette.



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