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Odissea di 7 ore per partorire

Un viaggio di sette ore per partorire due gemelli. Questo il calvario per una donna della Val d'Ossola costretta a mettere al mondo i suoi due gemelli a 170 chilometri di distanza da casa.

Ossola
Odissea di 7 ore per partorire
Dal sito : torino.repubblica.it

Un disagio complicato dall'assenza della Stam, l'ambulanza del servizio trasporto assistito materno. La denuncia arriva dalla Fimp, federazione medici pediatri del Verbano Cusio Ossola.

La donna è arrivata ieri in ospedale a Domodossola al sesto mese di gravidanza. "Manifestava un parto prematuro" dicono i medici. L'ospedale domese non può più far fronte a queste emergenze visto che il "punto nascita" di Domodossola non è in grado di far fronte a emergenze di questo tipo.

"Siamo riusciti a trovare un posto disponibile ad Alessandria - dice Fabrizio Comaita, responsabile del country pediatrico di Domodossola -, ma l'assenza di un'ambulanza attrezzata ci ha costretti a chiedere l'intervento del 118 di Novara. Si sono perse molte ore. La donna è arrivata ad Alessandria solo sette ore dopo". Il parto è andato bene, ma i gemelli rischiano danni cerebrali come tutti i piccoli nati così prematuri.


In Regione si alza la protesta di Davide Bono, consigliere del Movimento 5 Stelle:

E’ “una vergogna senza scusanti” il caso della donna che prima di partorire ha dovuto sostenere un viaggio dalla Valle d’Ossola ad Alessandria: lo afferma Davide Bono, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. “Solo per caso fortuito – aggiunge – non ci sono state conseguenze gravi sul neonato o sulla partoriente”.

Secondo il consigliere “queste le conseguenze del frettoloso piano di chiusura dei punti nascita operato dalla giunta Cota”.
 Fonte di questo post



4 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Alberto Ognuno racconta quello che gli conviene.
Alberto
8 Gennaio 2014 - 10:19
 
Anche se il punto nascite fosse stato regolarmente funzionale, penso, viste le complicanze apparse da subito per questo parto gemellare, avrebbero dovuto ugualmente trasportare la signora in altra struttura più idonea.
Possibile che non si vuol capire che le 7 ore d'attesa sono per la mancanza di un mezzo di soccorso adeguato! Con tutta la grana che queste "associazioni" fanno girare, si deve sempre arrivare al giorno del bisogno per capire che questa macchina mangiasoldi non funziona, ma, come al solito, dietro ci sono solo troppi interessi.
Anni fa, quando esistevano le vere associazioni di volontariato, c'era la gara per avere mezzi e macchinari sempre all'avanguardia, ricordo ad esempio che negli anni 70, la Croce Verde di Verbania, associazione di solo volontari, aveva addirittura 2 termo culle, si parla di 44 anni fa ed era tutto a gratis,
Andate a leggere il commento che ho scritto nel blog precedente di questa rassegna stampa, capirete molte cose.
Vedi il profilo di Alberto Odissea 7 ore per partorire
Alberto
8 Gennaio 2014 - 12:01
 
In riferimento a quanto già sopra detto, aggiungo che bastava investire €. 2.000,00 (duemila), e chiamare la base di Magadino della Rega (Guardia Aerea Svizzera), Organizzazione di Soccorso Aereo Medicalizzata abilitata al volo notturno, che in 2 ore avrebbe portato la signora all'ospedale di Alessandria. Questa opzione la conoscono molto bene ma gli addetti ai lavori della Regione non vogliono che si intraprenda questa strada. Sapete perché ? Perché questi sono più efficienti e funzionali dell'attuale elisoccorso italiano che a noi cittadini costa una follia anche solo restando a terra, con i seguenti costi fissi: l'affitto dell'elicottero, tutto il personale (pilota, copilota, medico, infermiere e tecnico del soccorso alpino); tra l'altro tutte queste figure prendono un ulteriore indennità supplementare ogni volta che l'elicottero si alza in volo, mentre per l'elicottero della Rega vengono pagate solo le ore di volo necessarie.
Bastava imitarli, predisporre delle assicurazioni per ogni cittadino per coprire i costi di gestione e solo quando c'è ne fosse stato realmente di bisogno. Il tutto sarebbe costato sicuramente meno di quello che ci costa attualmente l'elisoccorso, vale come per le organizzazioni di "volontariato".
Ma come al solito in Italia ci sono sempre interessi paralleli, sopratutto politici. Non per augurare malefici, ma una situazione così avrebbe dovuto succedere a sta gente, che magna magna alle nostre spalle, facendoci passare tra l'altro per dei visionari.
MAN DIA MO LI A CA SA TUT TI.
Vedi il profilo di renato delle carte elicottero
renato delle carte
9 Gennaio 2014 - 21:09
 
secondo la denuncia della Fimp,l'elicottero non poteva alzarsi in volo per neve a quota 600metri.
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Alberto
9 Gennaio 2014 - 21:40
 
Come ho detto bastava allertare la Rega e la cosa si sarebbe risolta, certo far emergere insuccessi e sprechi all'italiana ai vicini svizzeri brucia, ma se ci sono da salvare delle vite umane passa tutto in second'ordine. Poi, ricordate, che parte dei problemi relativi a questa vicenda vanno ricercati anche nella negativa professionalità di qualcuno.



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