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pian

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pian - nei commenti

Via Vittorio Veneto traffico limitato - 11 Maggio 2015 - 12:35

giro
Perché da Ghiffa? Che scendono da pian cavallo corso Cairoli corso Cobianchi ecc ecc.

UFFICIALE: Alle 20,00 di oggi, lunedì 5 gennaio 2015, riapre la SS34 del Lago Maggiore - 5 Gennaio 2015 - 18:21

Giomandolino
alleluia siii,d'accordo,ma è meglio essere cauti.anche io non vedo l'ora di fare benzina oltre confne(prima di natale a 1,38 al lt)mentre a Verbania 1,60 e 1,80 e oggi anche a Verbania,al self service 1,47.Ma se a verbena è 1,47 in Svizzera dovrebbe essere meno.Molti mi dicono:"Pero deve andare fin la'"..e beh,qualche sacrificio lo si deve fare.Ma io vado anche a fare altre commissioni,per cui è una passeggiata.Certo che con un serbatoio di soli 40 lt potrebbe non essere particolarmente risparmio,ma un po' la scorta di acqua carlina,un po'il tabacco da pipa che in Italia non esiste,ecc,ecc, e la possibilta0' di pian fuori alla dogana altri 10 lt di carburante in tanica metaliica per fare la fine qualche volta com mi dicono molti di Cirea,vale la pena..Comunque sa a parteggi egoismi personali,è una strada che da' lavoro a tutti e doveva essere ripristinata,e soprattutto non causo' vittime umane.Il resto sono tutte balle,che trovano il tempo che trovano..

NCD e Comunità.vb: "No alla chiusura dei Dea" - 8 Novembre 2014 - 17:36

Cosa ha buttato via il VCO
Per guardare un po' al di la del nostro naso, estrapolato dal sito "architetturasostenibile.it", e per sapere cosa il VCO ha buttato via: "Secondo Renzo piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di “recuperare una visione umanistica dell’ospedale”. Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca(a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l’architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l’evoluzione e l’avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la “visione umanistica”. Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l’idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d’animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell’edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: • Umanizzazione: lo spazio e l’ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. • Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. • Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. • Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all’ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico–costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. • Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico–scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. • Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l’aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità".

Buzza a Intra - Foto - 16 Ottobre 2014 - 15:48

Fino a qualche anno fa....
Fino a qualche anno fa ci sarebbe stata battaglia per assicurarsi i pezzi di legna più belli e più grossi: ma pian piano ci stiamo tornando.....

Di Gregorio interpellanza su pratiche SUAP - 22 Settembre 2014 - 12:41

finalmente alla resa dei conti?
si spera che finalmente qualcuno intervenga, perché non è possibile tollerare oltre questa indecenza. Ricordo che il sindaco parlava di trasparenza, di legalità, di correttezza... per questo è stata votata... la gente, pian piano si sta pentendo, in quanto, come al solito.. parlare è facile, ma poi alla fine... non si vuole fare nulla e si lascia imperversare chi ha dimostrato .... poco interesse per Verbania.... Spero che si sia giunti alla resa dei conti... perché anche tollerare significa omettere atti d'ufficio e favorire chi commette atti illegittimi... Procura docet

Lega Nord su sanità e punto nascite - 21 Settembre 2014 - 22:16

La sanità del futuro
Eppure ci sarebbe la possibilità di evolvere anche in campo sanitario. Vi allego un estratto del progetto di Renzo piano dell'ospedale del futuro. intanto che noi litighiamo per il nostro pollaio, altri volano alto. Buona lettura. RENZO pianO: LA VISIONE SULLA TIPOLOGIA OSPEDALIERA E CRITERI D'INTERVENTO SOSTENIBILI Un'analisi tipologica. Secondo Renzo piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di "recuperare una visione umanistica dell'ospedale". Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca (a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l'architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l'evoluzione e l'avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la "visione umanistica". Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l'idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d'animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell'edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: Umanizzazione: lo spazio e l'ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all'ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico-scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l'aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità.

Musica in Quota alla Valle di Binn - 30 Agosto 2014 - 15:10

aiutoooooo
Adoro camminare in montagna ma faccio una gran fatica.. Perché alle 11??? Date il tempo di arrivare anche a noi fuori forma. Se si fa alle due cosa cambia??? E pian pianino arriviamo Su tutti <3

Parroco di Carciano ai domiciliari - 3 Agosto 2014 - 09:10

parroco carciano
Sì commenta da se.......presto verrà spostato in altra parrocchia e pian piano non su dirà nulla di lui........vergogna. .......vergogna......

Elezioni Comunali 2014 - Sindaco di Verbania - Dati definitivi: è ballottaggio - 27 Maggio 2014 - 12:19

Chi l ha visto???/
Qualcuno ha notizie di Brignone?? I voti: Gaggiotti e Restelli 4,5 per la totale miopia politica dimostrata. Campana 3, aggressività a sproposito e super dilettantismo. Bava 4, l'eletto a priori ha avuto un duro ritorno alla realtà, i verbanesi hanno bocciato l'improponibile programma presentato. Parachini 6, più di cosi non poteva fare, ha avuto il merito di candidare tanti consiglieri uscenti che finalmente ci libereranno della loro inutile presenza. Marchionini 7, ha tenuto la posizione ovviando alla specialità del PD: perdere quando si ha già vinto. Cristina 8, partita da un cumulo di macerie.,con un pezzo di partito a spasso tra altre liste, ha pian piano ricucito la situazione approdando al ballottaggio. Da qua si può ripartire. ZACCHERA 10 .... Alla fine il "vecchio" leone la zampata vincente la pur sempre piazzata!!

Enrico Montani si arrende: "Pensiamo alla prossima stagione in Eccellenza" - 5 Marzo 2014 - 22:08

Disastro
Stagione iniziata male e finita peggio. Ambiente da rifondare, non sarà semplice e occhio all' effetto ascensore...... A scendere fino al pian terreno non ci vuole niente ......
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