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mattino

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mattino - nei commenti

Ferragosto rumoroso finisce in Procura - 27 Novembre 2013 - 08:36

Verbanesi imparate
Io abito da qualche anno a Verbania, quindi non so com'era prima, però posso dirvi che con il lavoro che faccio, quasi ogni settimana vengo interpellato per l'inquinamneto acustico nel territorio. Bè a volte rimango meravigliato, persone che mi chiamano dicemdomi che le campane danno fastidio, che la strada sottostante è troppo rumorosa, ecc... ecc... cose allucinanti.... Be cmq ognuno è libero di fare quello che vuole, però senza entrare nelle specifiche normative Italiane ed Europee volevo solo far notare che a pochi centinai di km da noi esiste un lago dove il turismo lo sanno fare d'avvero e si chiama lago di Garda, dove alle tre del mattino è facele vedere ignore anziane sui balconi delle proprie case che si affacciano sulle vie pedonali e si intrattengono con i passanti senza mai lamentarsi per il rumore, perchè sanno che, inanzitutto il tutto durerà solo tre mesi all'anno e quel rumore (e non parlo solo di musica, ma anche di rumore antropico derivante dal vociare delle persone), alla zona porta lavoro e di conseguenza benessere economico.

Ferragosto rumoroso finisce in Procura - 27 Novembre 2013 - 07:44

Problema matematico
Non ho ancora compreso l'equazione: -> evento, opportunità, divertimento, viverelavita = musica-a-tutto-volume Qualcuno tra i Sigg. Cittadino, Rizzo Benito, LaVecchia, Paolino, Joker, Antani, Catamar me lo sa civilmente e serenamente spiegare? Perchè mi pare di capire che la questione non sia vietare ogni evento né tarpare le ali a tutti coloro i quali amano vivere la collettività facendo le ore piccole perché magari non hanno necessità di alzarsi alle 4-5 del mattino per andare al lavoro, non hanno bambini o anziani o persone malate nelle case limitrofe alla festa, non lavorano a turni...ma sembra che sia solo la musica "a palla" a tenere aggregate le persone. E si torna sempre allo stesso punto: la legittima libertà di godere la città, divertirsi, far "cassa" (per chi è commerciante), vedere lavorare il proprio figlio etc. termina esattamente dove inizia la libertà -altrettanto lecita- delle persone che desiderano il riposo, leggere, studiare in pace. Questo è avere il senso della collettività.

Sveglia al suono della raccolta vetri - 29 Luglio 2013 - 13:19

La vetrosveglia
Se posso aggiungo il dato di stamane, un lunedì mattina di fine luglio quando, anche chi lavora, ha un'alta possibilità di essere in ferie. Dunque, la prima "svuotata" avvertita distintamente è stata alle...udite udite (è proprio il caso di dirlo)...5.45!! E di norma, se non sei frontaliere e a quell'ora percorri già la via del confine, la normale sveglia quotidiana sta ancora tacendo! Possono esserci svariati motivi per un ritiro così mattiniero: basterebbe forse conoscerli per "sopportare" meglio la levataccia! Richiamerei però l'attenzione su un aspetto: provate voi, comuni cittadini, a percorrere le vie della città alle 5.30/6 del mattino procurando, in qualche modo, un rumore di pari pressione acustica. Credo, in modo abbastanza certo, che vi troverete presto davanti ad un ufficiale di polizia municipale che, se va bene, vi ricorderà le norme comunali sulla quiete pubblica in determinati orari del giorno e della notte. Perchè questo non vale per ConserVCO, la quale, tra l'altro, ha un tariffario per l'igiene pubblica di tutto rispetto in confronto a tante altre realtà nazionali?? Saluti

Sveglia al suono della raccolta vetri - 18 Luglio 2013 - 16:03

commento
buongiorno, comprendo che sentire svuotare i cassonetti alle sei del mattino non sia piacevole ...ma provate a pensare se partissero alle otto del mattino ...per fare tutto il comune ci vorranno almeno dico almeno due ore.. Pensate: Ingorghi di mezzi per ritiro rifiuti ovunque dalle otto alle undici...code dietro ai mezzi che si fermano per i ritiri... Cancelli e passi carrai bloccati ..code in centro....anche esteticamente ogni tipo di pulizia si fa prima che inizi il ritmo lavorativo....e a quel punto le lamentele sarebbero centuplicate. E' grande buon senso farle a quell'ora... E si puo' solo ringraziare che da noi esista tale servizio...grazie

Movicentro: quale futuro? - 16 Luglio 2013 - 14:59

movicentro fantasma
Ho letto l'articolo del movicentro fantasma, è una vera vergogna che dopo quattro anni e mezzo nessuno prenda provedimenti. Quando sono iniziati i lavori un mio caro amico mi diceva che avremmo fatto in tempo ad andare in pensione prima di veder realizzato il movicentro, mi sa che aveva ragione, ma allora, mi chiedo, perchè iniziare a fare dei lavori e poi mollare il tutto? ridateci il nostro parcheggio era comodissimo, arrivando da verbania si parcheggiava direttamente sotto al 3° binario e in un'attimo eri su'............... Si fa tanto dire che al sud i lavori vengono lasciati a metà perchè i soldi vanno a finire nelle tasche di non si sa chi, si è subito pronti a puntare il dito........ ma qua siamo al nord in piemonte, come mai la situazione è la stessa? qualcuno dovrà prendere provvedimenti prima o poi... noi pendolari siamo stanchi di avere un parcheggio per poche macchine. Al mattino se decidi di prendere un treno dopo le 7.30, devi recarti in stazione minimo 30 minuti prima della partenza del treno per cercare un parcheggio, i due che ci sono attualmente non bastano e allora succede che le macchine vengono messe fuori posto o lasciate cosi come capita, tanto che, a volte tornando da milano dopo una giornata di lavoro, ti trovi la macchina bloccata da altre auto perchè magari chi ha parcheggiato al mattino non avendo trovato posto ha lasciato la macchina in mezzo. Manca l'illuminazione, sul terzo binario quello diretto a Milano d'inverno è un vero e proprio disastro, praticamente quando piove o tira vento, siamo tutti ammassati su per le scale o in quella specie di sala d'attesa umida e fredda,provate ad arrivate con l'ultimo treno da Milano, se il treno ti fa ritardo (succede spesso) non hai la macchina e gli autobus sono già passati o chiami qualcuno per farti venir a recuperare o ti avvii a piedi al buio su una ciclabile senza illuminazione.....e voi questo come lo chiamate? Grazie alle amministrazioni locali per tutto il disagio che ci create........

Presepe vivente a Bracchio - 17 Febbraio 2013 - 16:17

Storia del Bambino Gesù di Bracchio
Ecco la storia del Bambino Gesù di Bracchio. Sono contentissima di condividerla. Tutto questo è molto caro al mio cuore e me sento veramente una vera ragazza di Bracchio. Paesino della mia infanzia. IL BAMBINO GESU DI BRACCHIO (Italia) E nel piccolo villaggio di montagna di Bracchio sulle altezze del lago Maggiore, nel Piemonte italiano, che questo miracolo è arrivato. La popolazione era molto povera e un contadino, per potere ricaldarsi un po, perché non aveva il denaro per comprare il legno, andava ogni giorno nella chiesetta San Carlo – Santa Marta, per ricuperare il pezzo delle candele che non erano bruciate. Cosi poteva, alla luce delle cadele avere un po di benessere. Tutti i giorni ha portato a casa sua le candele e ha messo la sua riserva in uno scatolone sotto il suo letto. Ma un mattino, ha avuto una grande sorpresa, nel scatolone, tutti i pezzi delle candele avevano scompariti. A loro posto si troveva fabbricato un bambino di cera. Ha preso il bambino e non sapeva più che cosa fare, si sentiva indegno di conservarlo, lo portava al frate del villaggio. Questo ha preso la decizione di tenerlo soltanto per lui. Ma non era la volontà del Signore. L’indomani, il frate si è reso conto delle la disparizione del bambino. L’abbiamo ritrovato miracolosamente nella chiesa di Bracchio. E diventato una devozione per la gente del villaggio. La terza domenica di gennaio è la festa del Bambino Gesù a Bracchio. Bacioni a tutti Elena

Rievocazione Battaglia di Gravellona: L'Anpi non ci sta - 16 Gennaio 2013 - 23:48

Esortazione
Tutti i punti di vista sono assolutamente leciti e degni d’attenzione, ma quanto scritto ed i commenti fin qui seguiti paiono provenire da chi a Gravellona non c’è stato o, se lì si è ritrovato, lo ha fatto portando con sé un bagaglio ricco di preconcetti ideologici. Ed arrivata domenica sera, con questo ancora ben colmo se n’è tornato a casa. Il linguaggio utilizzato ne è la più evidente espressione. Ed ecco che allora, osservando qualcosa che si scosta dalle commemorazioni ingessate nel dogma di rituali grigi che non destano più alcun attrazione e partecipazione popolare, bisogna demolire un modo diverso di ridestare l’interesse e veicolare la conoscenza di quel periodo, affinché ne derivino volontà d’approfondimento e conservazione della memoria, senza che l’odio e la contrapposizione virulenta guidino questo cammino. E dunque, nell’ambito dell’intero programma delle commemorazioni, demonizziamo la rappresentazione, seppur romanzata per ovvie ragioni, degli accadimenti che interessarono la città e, più in generale, il Verbano. Sebbene puntualmente ricordati nell’ambito degli interventi istituzionali del mattino. Puntiamo, in termini esemplificativi, il dito accusatore contro l’immagine di un soldato in uniforme tedesca (mi perdonerete se non utilizzerò il termine nazista per connotarlo) che si permette di rendere omaggio, a quasi settant’anni di distanza, al monumento che ricorda i caduti partigiani, agitando la solita retorica in verità un po’ stantia. E sforziamoci di non cogliere cosa simbolicamente volesse significare tale raffigurazione. Continuiamo poi ad arroccarci su posizioni di chiusura senza capacità di guardare oltre, percorrendo strade che ormai hanno oggettivamente perduto ogni residuo slancio. Vedremo così quali frutti si sapranno produrre, seppur ve ne sia già evidente segno. Che altro dire ancora? Altre amministrazioni Comunali hanno utilizzato lo stesso strumento scelto a settembre da Gravellona, ricevendo consensi dalle sezioni ANPI di quelle zone. Qui, evidentemente, così non è stato, per i motivi che ognuno può supporre da sé. Ce ne faremo una ragione.
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