M.O.T.O.: sull'odissea per partorire

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del M.O.T.O (Movimento Ossolano Tutela Ospedale), sulla tragica vicende dell'odissea subita dalla mamma ossolana e i suoi bimbi, che per sette ore hanno atteso un ricovero.

  
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Apprendiamo con sconforto che Aurora non ce l'ha fatta. Abbracciamo idealmente nel dolore la famiglia e ci rammarichiamo di quanto siano stati inascoltati i nostri richiami in più riprese. Come M.O.T.O (Movimento Ossolano Tutela Ospedale) chiediamo che sia la Magistratura a fare quanto dovuto perché siano puniti celermente e duramente i colpevoli, i cui nomi sono agli occhi di tutti.

Apprendiamo altresì del tardivo rammarico e della presa di posizione del consigliere regionale Marinello (Lega Nord), attivatosi in sede di Commissione Sanità in Regione Piemonte. Quella stessa sede che ci aveva visti protagonisti nel Maggio scorso di un'udienza in cui avevamo fatto presente di questi possibili rischi. Inascoltati, sbeffeggiati, definiti "terroristi mediatici" per le nostre posizioni eravamo tornati in Ossola più convinti di prima di esser nel giusto. Ed oggi, ai noi, i fatti lo confermano.

Priva di vergogna, ancora poche settimane fa, la Regione e Asl, dichiaravano di fronte al Tar l'esistenza di un'ambulanza dedicata (STAM) dichiarando l'ENNESIMA bugia di fronte ai cittadini e di fronte alla magistratura. Chiediamo a gran voce che siano perseguiti per questo che definiamo un crimine. Chi ha sbagliato paghi, anche se non servirà a ridare la piccola Aurora ai suoi genitori. E chi ha peccato anche solo di immoralità abbia il buon gusto di tacere e dimettersi.

Questa classe politica ha oltrepassato i limiti della degenza. Non si può chiedere il rimborso per una morte. Si può chiedere il conto però.
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