Multe e buon senso

Riceviamo e pubblichiamo una e-mail di un lettore, il quale ha assistito all'elevazione di un verbale che, a suo modo di vedere, poteva essere evitato con maggior buon senso.

  
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Stamane (lunedì 13 - ndr), verso le ore 9,20 stavo transitando sulla strada che, da Possaccio conduce dalle scuole elementari al cimitero, e proprio davanti alle scuole elementari ho visto fermarsi una vettura dei vigili urbani, e due agenti, un vigile ed una vigilessa, sono scesi da quella vettura ed hanno immediatamente compilato un foglio di contravvenzione, per porlo poi sotto il tergicristallo di un'auto che era in sosta vicino al marciapiede delle scuole.

La cosa che mi ha veramente infastidito, è che c'era solo quell'auto ferma, e non disturbava il traffico, perchè era accostata al marciapiede, e non c'era transito di autovetture ( stavo passando solo io in quel momento ). Dopo una decina di minuti, ripassavo in senso opposto davanti alle scuole, e l'auto in divieto di sosta aveva il foglio della contravvenzione ancora sotto il tergicristallo, ed i vigili urbani non c'erano più.

Questi avrebbero potuto suonare al campanello delle scuole, per rintracciare il proprietario di quell'auto, facendola così spostare, ed evitando la contravvenzione, che, come si sa, equivale a 38 Euro ( art.157 ), e che quindi sottrae al cittadino una importante parte della paga di una giornata di lavoro.

In ogni caso, avrebbero potuto tentare di rintracciare il proprietario dell'auto in divieto di sosta, prima di compilare e porre il foglio della contravvenzione sulla vettura. Ma non l'hanno fatto. Ritengo che in casi come questo, un pò di buon senso andrebbe usato.

Si può capire se un gesto del genere fosse stato fatto durante l'ora di entrata o uscita degli scolari e genitori dalla scuola ed asilo, ma non ha senso appioppare multe in un caso così, in orario di scarso traffico e di facile reperibilità della persona che ha compiuto una scorrettezza del codice stradale. Infine è citato anche nel codice civile che gli agenti preposti al controllo pubblico debbono anteporre la logica dell'invito al comportamento corretto alla logica della contravvenzione.
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