Manutenzione al Sacro Monte di Ghiffa

Tagliati alcuni alberi al Sacro Monte di Ghiffa, rappresentavano un serio pericolo per i visitatori, nuovi impianti in autunno. Di seguito la nota dell'Ente.

  
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Purtroppo non c'è proprio nulla da fare: alcuni esemplari di tiglio che ombreggiano l'Area Sacra del Sacro Monte di Ghiffa dovranno essere al più presto abbattuti.

Rappresentano infatti un concretissimo pericolo per fedeli e turisti che transitano accanto ad essi. Lo hanno decretato, congiuntamente, i rilievi compiuti dai tecnici del Sacro Monte e del Comune, presso il quale sono state depositate le perizie di stabilità.

Decisione non facile quella che i nostri tecnici sono stati costretti ad assumere. La salvaguardia del verde nei territori dei Sacri Monti è tra i principi istitutivi dell'Ente di Gestione e l'eccellente stato di salute e le evidenti cure che tutti gli spazi arborati affidati all'Ente evidenziano, confermano le attenzioni che il personale dei Sacri Monti riserva ad essi, afferma Renata Lodari, Presidente dell'Ente e lei stessa grande esperta del settore.

Queste piante di tiglio sono giunte purtroppo al capolinea, conferma la Presidente. Lo ha evidenziato, al di là di ogni dubbio, l'approfondita analisi condotta nell'ambito di una verifica organica da noi voluta per monitorare le condizioni di stabilità della componente arborea presente presso l'area Sacra del Sacro Monte di Ghiffa, verifica affidata ai nostri tecnici.

Quest'indagine - scrivono gli esperti - ha fatto emergere la presenza di piante gravemente instabili a causa di carie estese o altri gravi difetti occulti a carico dell'apparato radicale. Con riferimento alle più autorevoli metodologie scientifiche di valutazione di stabilità, tali soggetti costituiscono un reale rischio per i fruitori, per il concreto pericolo di crollo e ribaltamento.

Si aggiunge che dette piante presentano condizioni vegetative compromesse al punto che in quasi tutti i casi non è possibile realizzare interventi di consolidamento o di correzione differenti dall'abbattimento.

Il che, detto in altre parole, indica che queste piante risultano così mal messe che nulla è più possibile fare per salvarle e che la fragilità dei loro tronchi e rami è tale da costituire un pericolo per chi vi transita accanto.

Solo relativamente ad un tiglio di circa 60 anni, presente accanto alla Chiesa, si è aperto un confronto interno per verificare se non fosse possibile effettuare un consolidamento statico mediante la costruzione di strutture ad hoc, visto il pregio estetico del soggetto.

Purtroppo lo stato di compromissione del tronco e delle branche è talmente profondo che è possibile provvedere alla sua conservazione esclusivamente realizzando una stampella separata per ogni branca e recintando un' area di sicurezza tutt'attorno. Alla fine si è giunti alla conclusione che il risultato finale avrebbe presentato non pochi punti di criticità estetica e oneri non del tutto giustificabili.

Oltre agli interventi di abbattimento già decisi, ulteriori 8 alberi saranno presto oggetto di verifiche strumentali più approfondite per appurare il loro stato di sicurezza.

La decisione di intervenire con l'abbattimento dei soggetti arborei è stata presa con molta ponderazione assicura il Direttore dell'Ente di Gestione Elena De Filippis, che aggiunge: "L'Amministrazione è profondamente affezionata alle piante del Sacro Monte ma ha anche e soprattutto il dovere di garantire l'incolumità dei visitatori".

Cartelli in loco illustreranno ai visitatori le ragioni che hanno reso indispensabili i tagli, interventi che saranno svolti interamente dalle squadre operative dell'Ente. Naturalmente sono previsti dei reimpianti che verranno effettuati nella stagione autunnale, fisiologica per questi interventi e solo dopo l'adozione di un progetto paesaggistico complessivo.
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