M5S: Regione Pasqua in anticipo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Movimento Cinque Stelle Vco, sulle recenti polemiche dei vitalizi e delle "pensioni subito" in Regione Piemonte

  
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Della Regione Piemonte “Gallina dalle Uova d’Oro” e della Pasqua in anticipo.

C’ è una caratteristica che accomuna in questi giorni i fatti di Roma a quelli di Torino: il tempismo perfetto.
Dote assai rara quando si tratta di far valere i diritti dei cittadini, la tempestività nell’azione è invece immancabile se ad essere in gioco sono gli interessi della Casta o dei suoi amici.

C’è una giunta che ha le ore contate, dopo che una sentenza del Tar ne ha dichiarato l’elezione illegittima (causa firme false a sostegno di liste farlocche) e nella quale ben 40 consiglieri sono indagati per peculato nell’ambito di una maxi indagine sui rimborsi elettorali utilizzati per spese personali.

E c’è una legge regionale, la 16/2012, che così recita: "Se il titolare dell’assegno vitalizio è condannato in via definitiva per uno dei delitti di cui al Libro II - Titolo II (Dei delitti contro la pubblica amministrazione) del codice penale e la condanna comporta anche l’interdizione dai pubblici uffici, ai sensi degli articoli 28 e 29 del codice medesimo, l’erogazione del vitalizio è esclusa, con decorrenza dalla data di passaggio in giudicato della sentenza e per la durata dell’interdizione stessa."

Poi c’è un bilancio di previsione da approvare e la scadenza dell’esercizio provvisorio da rispettare: se l’occasione fa l’uomo ladro, fa anche l’emendamento furbo, votato nottetempo con qualche astensione e pure due voti contrari, ma alla fine, provvidenzialmente approvato.

La nuova norma, consente ai consiglieri che ne facciano richiesta (si accettano da subito scommesse su quanti ne approfitteranno e quanti no) di incassare, in un colpo solo, tutti i contributi fin qui versati (anche in legislature precedenti), rinunciando al pagamento degli stessi in forma di vitalizio (che spetterebbe una volta raggiunta l’età pensionabile).

Come dire… pochi, maledetti ma subito!
Ammesso che vi sembrino pochi i 100/130 mila euro che un Michele Marinello alla sua prima esperienza in Regione, dopo nemmeno 5 anni di lavoro, potrà scegliere di mettersi in tasca, invece dei quasi 650 mila che si stima andrebbe a prendere se preferisse il vitalizio dopo i 65 anni...

E’ lo stesso dilemma che attanaglierà Valerio Cattaneo, il quale non dormirà la notte pensando se sia meglio l’uovo da 200 mila euro oggi o la gallina da 1 milione 200 mila euro domani.

A conti fatti, la ‘frittata’ costerà alla Regione Piemonte dai 10 ai 15 milioni di euro.
Solo un consigliere può chiamarsi totalmente fuori da questa vergogna: è Davide Bono del M5S, che dopo aver interamente rinunciato ai rimborsi elettorali e alla maggior parte del suo stipendio, ha rinunciato da subito (non da ieri) anche a qualsiasi forma di vitalizio.
E’ vero che non si può generalizzare, non si può dire “sono tutti uguali”: ma è vero solo alla prova dei fatti.

Speriamo che di tutti questi fatti gli elettori conservino ben bene la memoria quando sarà il momento di tornare a votare per la prossima giunta regionale.
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