Botta e risposta PD - Brignone

Riceviamo e pubblichiamo, il comunicato del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, dal titolo: "Urbanistica: osservazioni dei cittadini ignorate da minoranze assenteiste ed ostruzioniste", e la conseguente replica del consigliere Renato Brignone.

  
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Comunicato PD:
Nella serata di mercoledì 19 luglio 2017, era indetta la Commissione Urbanistica Consigliare della Città di Verbania con all'ordine del giorno la discussione le legittime osservazioni presentate dai cittadini per concludere il percorso dell'importante Variante Urbanistica n° 26.

Presenti per la maggioranza tutti i Commissari del PD in rappresentanza dei 16 voti. Assenti i rappresentanti di tutte le altre minoranze, eccetto il Consigliere Renato Brignone. Assenti giustificati i rappresentanti delle Liste Civiche "Con Silvia, per Verbania" e "Comunità Vb"

Sarebbe stata un'ottima occasione per portare a termine il lungo e complesso iter previsto dalla legge se non fosse stata invece l'ennesima occasione per dimostrare il disinteresse nel merito delle istanze dei cittadini da parte delle minoranze. Si distingue in particolar modo Brignone negativamente, che pur presente decide di non firmare il registro per far mancare il numero legale, rappresentando così uno straordinario atteggiamento ostruzionista, tipico di chi gioca con la politica sulle spalle dei cittadini. Possiamo anche ipotizzare che qualcuno, senza avvisare, si sarà assentato per motivi di lavoro e ferie, altri possono non aver letto la comunicazione o gli avvisi inviati dagli uffici e pubblicati sul sito internet. Non tutti.

Spiace che le minoranze abbiano deciso di sottrarsi al confronto, non venendo o partecipando alla Commissione.

Surreale la dichiarazione del consigliere Brignone che in un post sul suo blog scrive: “potete dunque immaginare con quale pacata e intima soddisfazione stasera [...] ho detto a Zappa (consigliere di maggioranza) che lui avrà anche vinto le elezioni, ma stasera andava a casa perché io non gli avrei garantito il numero legale..”, come se il valore del confronto politico fosse ridotto a mere diatribe personali. Saranno ben contenti coloro che da mesi o anni aspettavano una risposta dalla politica.

La domanda dunque sorge spontanea: ma alle minoranze che siedono in Consiglio, interessano i problemi dei cittadini? Ovviamente l'Amministrazione convocherà le Commissioni a breve, prima del Consiglio Comunale di fine mese.

Due sono le considerazioni che emergono da questa vicenda: che il tanto sbandierato "confronto" nelle commissioni, “gridato” sempre da una parte delle minoranze, si è rivelato ancora un slogan per polemizzare. Nel merito, i cittadini si aspettano che i Consiglieri Comunali lavorino per la Città, affrontando e risolvendo i loro problemi.

Migliore figura avrebbero fatto facendo il proprio dovere, discutendo le osservazioni dei cittadini per poi affermare, con orgoglio, di aver mantenuto il numero legale e aver permesso di affrontare temi importanti per la città. Così non è stato e i cittadini hanno visto perdere tempo prezioso, ingoiando ancora una volta il rospo della peggiore politica.

Gruppo Consiliare del Partito Democratico
Città di Verbania


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Comunicato Brignone:
Le minoranze tante volte hanno garantito il numero legale alla maggioranza in Consiglio (io compreso) , a volte lo hanno fatto mancare per sottolineare la mancanza di dialogo.
Resta il fatto che la maggioranza DEVE garantire il numero legale, soprattutto se alimenta da anni un clima di conflittualità evidente e palesato con il rifiuto sistematico ad accettare qualunque proposta non fosse di loro matrice, fino al punto di boicottare la Commissione che presiedevo su un tema estremamente attuale e delicato: le politiche giovanili e la prevenzione del disagio.
Non solo, la maggioranza, il PD , con Presidenza Scarpinato ha fatto mancare in altra occasione il numero legale alla Commissione, ma solo se il problema è Brignone c'è "scandalo".

Per questa ragione principalmente, e per altre più lunghe da spiegare , questo attacco che il sottoscritto riceve dal PD è davvero fuori luogo. Avrei capito se prima che io abbandonassi la Commissione avessero "sedato" l'irrequieto Zappa e mi avessero chiesto di rimanere, ma per il PD esiste solo il loro punto di vista.
Che sappiano quindi, che da ora in poi io non garantirò mai più a loro il numero legale, ma continuerò a fare proposte politiche e a perseguire una linea politica fatta su confronti di idee e non su pregiudizi, partendo dalla condizione di base che loro DEVONO garantire il numero legale o quantomeno costruire una relazione rispettosa con le minoranze. A loro spetta l'onere di avere una linea condivisa tra gruppi di maggioranza e magari con la giunta, se ci riescono.
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