Bilancio provinciale: disavanzo di 3,2 milioni di euro

E’ di 3,2 milioni di euro il disavanzo di amministrazione stimato per l’esercizio in corso, conseguenza del taglio di 3,7 milioni operato dal Governo.

  
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Viene ridotto complessivamente per il 2012 di 500 milioni il fondo sperimentale di riequilibrio assegnato alle province oltre al venir meno per le casse provinciali della compartecipazione IRPEF e dell’addizionale ENEL che lo Stato trattiene a sé.

La situazione finanziaria di segno negativo deriva dal saldo tra un gettito di 36.583.000 euro e un fabbisogno effettivo di 39.844.000 euro.

“Un disavanzo – fa sapere l’Assessore al Bilancio Marcella Severino – che andrà ripianato nei prossimi anni attraverso la riduzione della spesa corrente, per altro già effettuata con economie per un ammontare di 447.000 euro nell’anno corrente, di cui 152.000 di spese relative al personale, e che proseguirà nell’esercizio 2013 con un’ulteriore abbattimento di questa voce di 455.000 euro, conseguito con la scadenza di contratti a termine e scelte di dipendenti che si avvalgono della mobilità presso altri enti.

Si procederà poi a chiudere i contratti di locazione per gli uffici del settore lavoro e formazione presso Villa Fedora a Baveno, da trasferire presso il Centro per l’Impiego di Omegna, e per lo stabile che a Intra ospita l’Ufficio Scolastico Provinciale. Stiamo ragionando con il comune di Verbania per un nuova soluzione. Se non la si individuerà, il trasloco sarà in locali presso la sede provinciale al Tecnoparco”.

Se il PD (Giuseppe Grieco) ha rimarcato l’entità di un bilancio mai così povero (55.143.000 euro) chiedendosi quante altre province siano nella medesima situazione, il Presidente Nobili ha evidenziato come il disavanzo sia esito di una scelta subita, “sulla quale non ci è stata data la possibilità di trattare e che penalizza ingiustamente la nostra Provincia che svolge molte funzioni delegate dalla Regione.

Il Governo taglia in modo verticale senza criterio: a Enna, per esempio, taglia solo 700 mila e parliamo di una Provincia che non svolge i compiti che sono in capo al nostro Ente. Il Governo di tecnici non fa distinzione tra consumi e servizi. Come UPI si sta cercando di ottenere un’apertura sul prossimo esercizio, perché stando alle proiezioni attuali il taglio complessivo sul fondo sperimentale di riequilibrio di 1,2 miliardo, per il VCO vorrà dire altri 9,2 milioni in meno e cioè il suo affossamento totale.

Il Governo ha forzato la mano portando avanti un riordino in molti punti non condiviso, il cui iter parlamentare è a rischio, ma l’estinzione delle Province si avrà comunque perché si stanno togliendo loro risorse vitali. Non vorremmo intervenire sul personale, stiamo optando per alcune dismissioni: di Villa Wiget a Vignone, delle quote provinciali in SAIA, nel Centro Servizi Lapideo e nelle Terme di Premia. Certo bisogna trovare gli acquirenti e il momento non è dei più propizi. Rinunceremo anche alla convenzione con la Regione per utilizzare Villa San Remiglio per le sedute consigliari.

Il Centro Recupero Animali Selvatici, come già annunciato, è un servizio non obbligatorio per legge che non possiamo più permetterci. Stiamo vedendo di mantenere lo Sportello Donna, istituito dalla Regione ma alla cui copertura in questi anni ha provveduto la Provincia, ma non è semplice. Solo a titolo di esempio di quello che sta succedendo: a novembre avremmo dovuto incassare 470 mila euro come percentuale sulle RCA auto, invece resteranno allo Stato”.

Il dibattito sui punti relativi al bilancio – che si è concluso con i voti a favore della maggioranza e il voto contrario delle opposizioni – ha registrato l’intervento di Ezio Barbetta (Per il VCO con Ravaioli):“Novara chiuderà senza disavanzo, a quel punto quale sarà la nostra forza contrattuale nel riassetto delle due province unite?”; Alessio Lorenzi (Lega Nord) :

“Nell’attribuzione di fondi pubblici restano troppe sperequazione tra Nord e Sud del Paese”, Giuseppe Grieco (PD): “Tutto questo si traduce in una smobilitazione generale dell’Ente: dobbiamo riprendere a ragionare sul futuro del territorio, anche guardando al di là del Ticino, cercando di capire quale sia la miglior strada da perseguire”; Sebastiano Gallina (PdL): “viviamo le conseguenze delle scelte della politica nazionale”, Paolo Ravaioli (PD): “come opposizione abbiamo sempre dimostrato grande senso di responsabilità in un momento difficile, ma fin qua siamo stati coinvolti poco”.

Il tema delle risorse ha sotteso anche la mozione proposta dalla Lega Nord per la salvaguardia della Provincia del VCO nella fase di conversione del decreto legge sul riordino delle province, ottenendo al VCO le stesse deroghe concesse alle province montane di Sondrio e Belluno, invitando dunque i parlamentari piemontesi a farsi parte attiva nella discussione presso Camera e Senato.

L’ordine del giorno è stato votato all’unanimità ma con la raccomandazione da parte del Presidente Nobili “a combattere una battaglia durissima, in cui è più facile intervenire con emendamenti come si sta facendo in Commissione Affari Costituzionali in Senato, non dimenticandosi che essenziale è il mantenimento di risorse tali da assicurare il funzionamento dell’ente.

Va ricordato che a Sondrio e Belluno le Regioni di appartenenza hanno istituzionalizzato l’incasso diretto dei canoni idrici e la provincia di Sondrio diventerà la proprietaria delle grandi centrali idroelettriche quando queste andranno in scadenza. Per quanto riguarda la mia posizione, il ‘quadrante’ avrebbe potuto essere l’escamotage per richiedere l’autonomia per il VCO a fronte di Novara già accorpata a Vercelli e Biella e quindi in una situazione diversa dall’attuale, in cui non ha i parametri per farcela senza il VCO”.

Sul dibattimento relativo alla mozione hanno preso la parola numerosi consiglieri tra cui Giuseppe Grieco (“si sarebbe potuto fare di più in difesa della nostra provincia a livello di CAL e Consiglio Regionale”), Giulio Lapidari – PdL: “ci hanno defraudato di 20 anni di lavoro in favore di questo territorio”, Paolo Ravaioli : “parlo a titolo personale perché sono diverse le posizioni all’interno del mio partito, ma va detto: la provincia è stata una conquista importante per il VCO e adesso c’è chi si compiace della sua scomparsa. Sono consapevole che questa mozione potrà poco, ma almeno un moto di orgoglio da parte nostra ci deve essere”.

La seduta consigliare, che si è aperta con la surroga di Donata Legnani - subentrata sui banchi della Lega al posto del dimissionario Paolo Marchioni – è proseguita con il voto alla ratifica della seconda variazione al bilancio di previsione determinata dall’acquisizione di 1.686.000 euro quale tranche del ‘pacchetto formazione’ (voto a favore della minoranza, astensione delle opposizione ad eccezione di Inzaghi che ha votato contro).

L’assestamento generale ha registrato “una variazione di 1.625.000 euro, risultanza – ha spiegato l’Assessore Severino – del saldo dei trasferimenti regionali per la formazione (485.000) e per il trasporto pubblico locale (382.000 grazie al taglio che previsto del 9% si è fermato al 5%), l’istituzione del fondo svalutazioni crediti, per un importo non inferiore al 5% dei residui attivi ovvero di 5.000 euro, reso obbligatorio dalla spending review e 757.000 trasferiti dallo Stato per l’estinzione del debito.

Il settore finanziario ha passato in rassegna i 68 milioni euro di debiti selezionando quelli che si potevano estinguere pagando le minor penali alla Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta dell’unica agevolazione dataci dal governo a fronte del pesante taglio di 3,7 milioni del fondo sperimentale di riequilibrio”.

Voto unanime, oltre alla mozione della Lega, lo ha hanno ricevuto i punto con cui si è prorogato il servizio di tesoreria a Banca Intesa-San Paolo e con cui si è approvata una rinnovata convenzione tra gli enti locali appartenenti all’ATO 1, che ricalca quella istitutiva in scadenza dopo dieci anni. Unanimità, dopo l’assunzione di un emendamento, dell’ordine del giorno proposto da Roberto Inzaghi (Rifondazione Comunista) con cui si richiede alla Regione il ripristino delle linee ferroviarie soppresse dallo scorso giugno, in particolare la Santhià-Arona, ritenendo inadeguato il servizio sostitutivo su gomma.

Nel corso del consiglio provinciale del 26 novembre è stato altresì votato Stefano Costa, quale presidente della Commissione di Controllo e Garanzia, a fronte delle dimissioni di Ezio Barbetta (già presidente di quella al Lavoro, Formazione e Attività Produttive). Leggi QUI il post completo